Cronachesorprese

1 Marzo 2007

Marcamp – Second life

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second life guidePer me il web non è virtuale. Lo è quanto può esserlo il telefono, per dire: un’estensione tecnologica della capacità di comunicare.

Il fenomeno second life istintivamente non mi piace. Ma sono sempre stato respinto a livello superficiale dal forte accento posto sulla virtualità del “gioco”. Ora cerco di guardarlo diversamente, anche se non ho il coraggio di cominciare a giocare, refrattario come sono al role playing.
Vado nella pagina “create an avatar” della official guide e leggo: “Second Life is about personal expression and your avatar is the most personal expression of all. After all, an avatar is your persona in the virtual world”. Questa è una definizione molto ampia, che interessa sia chi costruisce un avatar del tutto fittizio che non ha niente a che fare con la propria first life (se non in senso psicologico, di proiezione o sogno, realizzazione in immagine di un desiderio: che è pur sempre espressione personale, innegabilmente), sia chi utilizza l’avatar come estensione della propria identità per arricchire le proprie potenzialità di comunicazione.

La presentazione di Roberto Lupi al Marcamp mi ha fatto considerare meglio questo secondo aspetto. Conferenze, convention aziendali, negozi elettronici, campagne pubblicitarie (come quella della Nissan, che a questo scopo ha comprato un’intera isola in Second life) per prodotti reali: le interazioni con la First life sono molte di più di quanto pensavo. Le sofisticate simulazioni che compongono il Second world si adattano a una grande varietà di comunicazioni e transazioni tra veri attori del First world. Quindi non è poi tanto virtuale. È un nodo del web che si dimostra, in questo momento, particolarmente competitivo nel realizzare l’aspirazione segreta del role playing “tradizionale”: infrangere la barriera tra il gioco e il mass media.

28 Febbraio 2007

Marcamp – Vino con troppi zeri?

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vino con troppi zeriHo preso soltanto per la coda, purtroppo, la presentazione di Giovy sul vino dal web alla degustazione analogica.

Ma mi è bastato per avere la conferma (e ringrazio vivamente Giovy per questo) di ciò che pensavo da tempo e non osavo mai dire, da non esperto: la qualità del vino non è sempre proporzionale al prezzo. Ci sono dei vini da tre euro al litro, sostiene il Giovy, che non hanno niente da invidiare a vini che costano dieci volte di più. Anzi, potrebbero essere anche meglio. Lo chiamerei Paradosso di Superciuk ;-)

Ora vado con gli esperimenti sui vini locali sotto i cinque euro, e quelli che mi soddisfano li segnalo al Giovy.
Mmm… potrei fare anche partire una catena… no, è meglio di no :-P

27 Febbraio 2007

Marcamp – Scripta maneant

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ostrakonSono contento di aver conosciuto Nicola Mattina e di aver sentito dalle sue parole la spiegazione dell’iniziativa Cittadini digitali.

Ho già scritto ciò che penso di una certa inchiesta sulle elezioni. Non se ne parla più, e non è un bene. Il pacato invito di Nicola, le sue parole serene e senza ombra di pregiudizio servono a recuperare il cuore della questione. In breve, Nicola e i suoi pochi (per ora) amici propongono che ogni partecipante chieda al proprio Comune di consultare i verbali delle elezioni politiche del 2006. Deve essere permesso, perché sono atti pubblici. L’obiettivo è digitalizzare le quattro o cinque pagine dei verbali di ogni seggio dalle quali risultano i conteggi. Si può andare con una fotocamera digitale oppure, se il comune è attrezzato e permette di farlo, si possono richiedere fotocopie o scansioni.

L’esperienza è già cominciata e Nicola racconta delle difficoltà incontrate a Roma. Ma insistendo è possibile. E non è sempre necessario: in altre città le cose sono andate più lisce.

Basta e avanza questo controllo, a mio modesto parere. Nicola ha detto giustamente che è il controllo più vicino al riconteggio di tutti i voti. Ma se le somme desunte dai verbali non presentano anomalie rispetto ai risultati comunali e provinciali proclamati, le probabilità di brogli in grande stile capaci di pesare significativamente sui totali nazionali si riducono drasticamente e tendono allo zero.

Se si trovasse il numero di collaboratori sufficiente per completare la diigitalizzazione, sarebbe un gran bel gesto. Io non so se sia successo qualcosa di anomalo il 9 e il 10 aprile. Non credo. E soprattutto, come ha detto Nicola, “spero di no”. Ma una cosa è certa: se è davvero successo, non deve più accadere. E se i cittadini dimostrassero che sono in grado di esercitare effiicacemente un’azione capillare di controllo senza delegare a rappresentanti di qualsiasi genere, sarebbe una delle migliori assicurazioni per mettersi al riparo da brogli futuri. Si dimostrerebbe che lavorare in rete si può, e lo si può fare per un bene e un interesse comuni, senza targhe, che va oltre le appartenenze e le ideologie. Insomma, se non sarà Cittadini digitali non so cos’altro potrà essere, ma noi di questa roba abbiamo bisogno.

Io ho dato la mia disponibilità.

26 Febbraio 2007

Marcamp

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Dei tre che ho seguito finora questo è stato il Barcamp meno affollato, e forse per questo anche meno “conversato” (per l’aperitivo e la cena seguenti valgono altre e opposte considerazioni…), ma anche il meglio organizzato.
Ho apprezzato molto l’idea dei cartelli analogici che segnalavano in tempo reale la fine e l’inizio degli interventi nelle diverse aule, e la puntualità con cui è stata messa in pratica.
Nuove facce, altre voci da conoscere meglio nei prossimi mesi. Una domenica mattina di svacco nell’opulenta provincia marchigiana. E la gradita compagnia del mio amico Corra, detto Cacirro fanese, che mi ha ospitato, mi ha accompagnato ad Ancona e ha seguito con interesse l’intero Barcam. Tanti chilometri prima e dopo, ma nessun rimpianto.
Nei prossimi giorni qualche considerazione su alcuni interventi.

5 Febbraio 2007

Zenacamp

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Ho il vago sospetto che questo mi tocchi proprio…
Grazie di cuore a Marco Formento per l’impegno che ci sta mettendo.
Ci sono ancora molte cose da definire, ma per le più importanti manca solo l’ufficializzazione. Gli iscritti sono già tanti e anche gli interventi previsti. Niente male, considerato che la data ancora non è certissima. Penso che potrebbe essere qualcosa di memorabile, almeno per chi è attento alle piccole cose che si muovono davvero, non a quelle che fanno tanto fumo. E Genova ha tanto bisogno di piccole cose senza fumo. Anemmu! :-)

p.s.
e comunque, tirreno o adriatico fa poca differenza: io, quando posso, ci sono.

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