Cronachesorprese

25 Ottobre 2022

Corso universitario di dissenso

Filed under: cronache — alessandro @

Ginevra Bompiani a DiMartedì ha detto cose che non stanno né in cielo né in terra. E sono tra le cose che trovo più lontane da me in politica, sono espressione della peggiore sinistra che riesca a immaginare e che ho sempre avversato visceralmente ancora prima che razionalmente (poi la razionalità e la maturità hanno ampiamente confermato e rafforzato quell’avversione).

“La polizia non ha bisogno di direttive, la polizia annusa l’aria”. No, è proprio il contrario: sono certi collettivi di sinistra che annusano l’aria e sanno come e quando provocare gli incidenti che fanno il loro gioco. L’ho visto migliaia di volte questo gioco in oltre quarant’anni prima a scuola, poi all’università, poi in tante altre occasioni. E non mi capacito di vederlo ripetere sempre allo stesso modo come se fosse la cosa più naturale del mondo, mentre è qualcosa che fa rivoltare il sangue.

E nessuno si aspetti che mi metta ad analizzare gli eccessi della polizia. Sono sbagliati? Certo, è ovvio. Ma deve essere chiaro da che parte sta la provocazione. Un convegno all’Università non è una provocazione, un’aggressione a un convegno è una provocazione. Punto.

“Gli studenti all’Università sono a casa loro e possono decidere chi vogliono a casa loro”. Dico, ma scherziamo? Ma siamo impazziti? L’Università è il luogo del confronto di idee e non è “casa loro”, è casa di tutti (e sorvoliamo su quale legittimità possa avere rispetto alla totalità degli studenti – l’universitas, appunto – un gruppo di facinorosi che decide di impedire un convegno organizzato da un altro gruppo di studenti, perché tutti capiscono che la cosa proprio non sta in piedi da qualsiasi parte si guardi) e chi fa parte di quella comunità non impedisce a nessuno di parlare, va a sentire tutti e, se crede, contesta nel merito ciò che si dice. Non c’è nessuna alternativa passabile.

“La manifestazione di dissenso è legittima”. Certo, ma quella non è una forma legittima di manifestazione del dissenso, perché è finalizzata a impedire a qualcuno di parlare, cioé impedisce una libertà costituzionale. Ve lo volete mettere in testa una volta per tutte si o no? Non se ne può più.


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