Cronachesorprese

8 Febbraio 2018

Fabiosa la bourgeoise

Filed under: Il cristiano informale,tutto considerato — alessandro @


Oltre a essere uno dei disegni animati più brutti della storia, questa creazione di “Fabiosa” (che scrive di sé sulla pagina facebook “Mission: Migliora la vita delle persone attraverso contenuti stimolanti, positivi e ricchi di significato”) è una dimostrazione particolarmente efficace di qualcosa che sostengo da una vita: è la morale borghese che non ha nome né ideale né partito a mettere queste istanze nella società, non l’appartenenza religiosa. Una storiella così tragicamente stupida, rappresentata cosi male, può venire soltanto da un’istanza molto profonda, non mediata da cultura, spiritualità di qualsiasi genere, impegno sociale. Siamo di fronte a una paura allo stato puro, a un distillato di ottusità, repressione, assenza totale di empatia. È una forza sotterranea primordiale che tende a in-formare livelli più alti, più accettabili: cerca normalmente mediazioni culturali (e purtroppo anche religiose) per produrre i suoi effetti devastanti. Ogni tanto però, quando incontra molta ignoranza e molto cattivo gusto nello stesso luogo, riesce a venire in superficie da sola, così com’è, e noi possiamo guardarla negli occhi.

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7 Febbraio 2018

Cattocinefobia

Filed under: Il cristiano informale,news factory — alessandro @

Per ora questa domanda fatta in un’intervista a Pupi Avati vince il concorso come domanda più stupida del 2018:

“Lei si è arrabbiato anche perché l’abbiamo definita cattolico. Ma questa sua appartenenza religiosa non preclude una visione più aperta e generale nel giudicare un film?”

E poi insiste e fa un esempio (banale) che dovrebbe dimostrare un oggettivo impedimento, come se un regista come Pupi Avati non avesse dimostrato sufficiente libertà creativa in tutta la sua carriera. Qualcuno pensa che il giornalismo del Fatto quotidiano sia nuovo e non ideologico? Beh, si sbaglia.

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6 Febbraio 2018

La vergine di Norimberga è immacolata

Filed under: spider report,storia del cristianesimo — alessandro @

Ottimo articolo, preciso e documentato. Mi chiedo se questi baracconi, che si trovano un po’ in tutta Europa, ricevano contributi pubblici dalla Comunità Europea. Spero di no. Però intanto molti usurpano il nome di “musei”, come il “Museo de la Inquisicion” di Santillana del Mar che ho visitato 17 anni fa.

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5 Febbraio 2018

ProFFeti

Filed under: Il cristiano informale — alessandro @

“Lo sguardo educante non è mai neutro, ma sempre profetico”. Bravo Alessandro D’Avenia

1 Febbraio 2018

Varianti naturali

Filed under: Il postulante de-genere — alessandro @

Da leggere la risposta di Padre Angelo Bellon a uno psicologo sedicente cattolico.

Non so se la scienza abbia provato che l’omosessualità è una variante naturale. Non credo. Di sicuro non ha dimostrato che sia genetica. Ma a parte questo, la cosa che trovo veramente molto discutibile della lettera dello psicologo è l’intenzione, dichiarata, di trarre conseguenze sul piano della morale sessuale cattolica dal cambiamento (indubitabile, e a mio parere positivo) della percezione sociale dell’omosessualità. Anche l’ “inclinazione” all’infedeltà e alla promiscuità è molto frequente, anzi probabilmente è maggioritaria nella popolazione. E non c’è dubbio che nella società ormai secolarizzata la “scappatella” e la promiscuità non sono neanche percepite come un problema degno di grande attenzione o stigma. Ma questo significa che la Chiesa dovrebbe rivedere le sue posizioni sulla fedeltà coniugale?

Alla base della posizione dello psicologo sedicente cattolico c’è un problema culturale, a mio parere. Molti non conoscono più il significato della parola “peccato”. E pretendono che la Chiesa non chiami “peccato” qualcosa che è normalmente accettato dalla società, come se “peccato” e “delitto” o “comportamento sconveniente” fossero sinonimi. Bisogna uscire da questo equivoco. I non cattolici (o i cattolici come lo psicologo) non devono pretendere che la chiesa conformi il concetto di peccato alla morale corrente. E i cattolici devono imparare a parlare di peccato senza puntare il dito sugli altri.

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