Cronachesorprese

11 Febbraio 2018

Indignazioni a singhiozzo

Filed under: cronache — alessandro @

I telegiornali parlano della manifestazione di Macerata in modo partigiano e ingeneroso. A quanto è dato capire è stata una manifestazione bella, molto partecipata, per nulla ostaggio degli estremisti e i cori contro le foibe sono stati un episodio brevissimo e isolato, probabilmente un attimo di visibilità dei soliti idioti, di cui peraltro non si trova documentazione filmata o sonora. Ce ne stiamo di un sentito dire, ma è un po’ poco per mettere un’etichetta a una manifestazione, e non ha senso fare di questo episodio il criterio di giudizio e di presentazione prioritario del fatto. Viene da pensare che molti dei giornalisti che seguivano gli eventi non aspettassero altro che un pretesto per raccontare i fatti in un certo modo; non l’hanno trovato e hanno ingigantito un fattarello marginale.
Altrove invece sono successi fatti davvero gravi, per cui ha senso spendere un titolo. A Modena uno striscione inneggia a Tito, e a Piacenza gli antagonisti deviano dal percorso loro assegnato (per impedire di farli avvicinare alla sede di Casapound) attaccano le forze dell’ordine e pestano un agente rimasto a terra. Tutto documentato.
Quindi c’è una protesta popolare che sta montando contro fascismo e razzismo, una reazione sana e prevedibile ai molti fatti gravi, alle provocazioni e alla presenza tra le liste elettorali di forze che si richiamano esplicitamente al fascismo. E c’è una minoranza di antagonisti che fanno quello che hanno sempre fatto: pura lotta ideologica contro i nemici che di volta in volta decidono loro, e contemporaneamente contro lo Stato, come se fossero un unico nemico solidale contro di loro.
Le presentazioni giornalistiche che mettono insieme questi due fenomeni del tutto diversi non fanno un buon servizio; ma ugualmente non fanno un buon servizio le presentazioni che non sottolineano la gravità di fatti come quelli di Modena e Piacenza e usano chiaramente due pesi e due misure, perché se ci fosse stato uno striscione contro la giornata della memoria il 27 gennaio i giornali sarebbero stati in prima linea a mettere in moto la macchina dell’indignazione. Cosa che dimostra peraltro, come sostengo da anni, che fare memoria di genocidi diversi in date diverse è sbagliato.

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