Cronachesorprese

5 Febbraio 2014

Bankitalia e il credito a cinque stelle

Filed under: cronache — alessandro @

Ho provato ad approfondire i contenuti del contestato decreto Imu – Bankitalia che ha suscitato la veemente reazione del M5S. Ho letto molti articoli, ho qualche elemento in più di giudizio ma non riesco ancora a concludere se di “regalo alle banche” si tratti o no.

Quello che è certo è che sono stati dati giudizi affrettati da una parte e dall’altra. Si è detto che il decreto è una sostanziale “privatizzazione” della Banca d’Italia ed è un’approssimazione grossolana, perché la Banca d’Italia non è statale, è solo un ente di diritto pubblico. Si è detto d’altra parte che la ricapitalizzazione non tocca in nessun modo i soldi pubblici e anche questo non è vero, perché la riserva statutaria da cui si attinge per la ricapitalizzazione è da considerarsi risorsa pubblica. Non sono in grado e non voglio entrare più di tanto negli aspetti tecnici della questione. Mi limito a cercare di capire qualcosa di più e a valutare gli effetti delle discussioni in corso sullo scenario politico.

Il M5S ha puntato molto sull’opposizione a questo decreto. L’ha fatto, dicono in molti, perché ha bisogno di rubare la scena a Renzi e di far parlare di sé in vista delle elezioni europee. Il cambio di marcia è evidente. I gesti plateali e al limite della legittimità tenuti dai deputati e dai senatori grillini monopolizzano da una settimana le cronache politiche.

Non dò un giudizio univoco su questa azione. Il M5S, bene o male, in modo criticabile o no, sta facendo opposizione. Il merito dei riflettori puntati su un decreto dal contenuto abbastanza lineare ma dalle conseguenze complesse, per certi versi epocali e difficilmente valutabili in proiezione futura da chiunque (non è uno scherzo una ricapitalizzazione che aumenta il valore delle quote di Bankitalia da 0,52 a 25.000 €), va tutto a loro. D’altra parte, come sempre, il loro continuo stare sopra le righe per richiedere attenzione non è immediatamente funzionale alla comprensione, ma a una presa di posizione emozionale; tende a imporre una narrazione senza provarla al vaglio di una verifica. Come molti italiani, diffido istintivamente di chi si pone in questo modo. E, altrettanto istintivamente, mi riesce difficile considerarne le buone ragioni, quando ci sono.

Il “regalo di 7,5 miliardi alle banche” non è un fatto, con buona pace del Fatto quotidiano e di Gianni Dragoni di Servizio pubblico: è un’interpretazione, è un modo di raccontare una delle conseguenze del decreto. E non sono certo un amico delle banche. Però delle banche abbiamo bisogno: se i cinquestelle vogliono mettere tutti i soldi sotto il materasso o la mattonella facciano, io mi regolerò diversamente. Se la ricapitalizzazione di Bankitalia dà maggiore solidità alle banche italiane è un bene per tutti. Se fossi un parlamentare dell’opposizione, invece di indulgere in atti oggettivamente antidemocratici come l’assalto ai banchi del Governo in aula e il picchettaggio alle porte delle commmissioni, cercherei di marcare stretto Letta per ottenere misure di controllo sull’operato delle banche a vantaggio di cittadini e imprese. Se la ricapitalizzazione di Bankitalia aiuterà le banche azioniste a superare lo scoglio di Basilea 3, le banche a loro volta dovrebbero mettersi al servizio di chi lavora e soffre le conseguenze della crisi più di quanto stiano facendo attualmente. Se si vuole davvero stare dalla parte dei cittadini è questa, a mio parere, la battaglia da fare ora.

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