Cronachesorprese

17 Settembre 2012

Arrivederci al Monti

Filed under: cronache — alessandro @

La campagna elettorale muove i suoi primi faticosi passi e c’è già chi vorrebbe soffocarla nella culla. Una campagna, peraltro, che sarà (sarebbe) una delle più difficili del dopoguerra.
Nessuna delle forze che oggi sono meglio rappresentate in Parlamento può essere certa di ottenere un buon risultato. I rischi sono enormi per tutti. Non sappiamo neanche con quale legge elettorale andremo a votare, e da questa incertezza derivano le schermaglie tattiche dei leader. Nessuno si vuole scoprire, tutti cercano di galleggiare sulle onde della cronaca politica per non essere dimenticati ma ancora si guardano bene dal prendere una direzione precisa.

Il Governo Monti è ancora vivo e vegeto, operante e deliberante, eppure è anche già un fantasma che aleggia sul futuro scenario politico. Un futuro imminente. Ma non futuro semplice. Forse futuro anteriore. Qualcuno candida Monti a succedere a se stesso. Monti declina. Poi però fa capire che non è proprio del tutto impossibile. Editorialisti ed esperti spiegano che non può esserci alternativa a Monti finché persiste la crisi. Tanto la politica è quella, obbligata, dell’austerità. Tanto nessuno in questo momento può essere più autorevole di lui in Europa. Sarà.

Ammesso che sia vero (e qualche dubbio ce l’ho) non possiamo abortire questa campagna elettorale. Sarà faticosa, sanguinosa (metaforicamente), porterà a galla rancori e conflitti irrisolti nella politica e nella società. Ma dobbiamo passarci, perché buttare ancora qualche metro di sabbia sui problemi non sarebbe una buona scelta. Abbiamo bisogno di confrontarci, abbiamo bisogno che alcuni vincano e altri perdano. Abbiamo bisogno di dare la giusta dimensione rappresentativa ai nuovi soggetti che stanno emergendo perché non involvano nell’utopia e nella protesta fine a se stessa.

Monti serve ancora? Non possiamo fare a meno di Monti? Le scelte del suo governo non hanno alternativa praticabile? Non lo so, ma una soluzione ci sarebbe. Il capo del Governo in questo momento è sostenuto dal voto trasversale di forze politiche che stanno su fronti opposti e che in campagna elettorale si scontreranno. Nessuno dei due schieramenti principali può chiedere a Monti di essere il loro leader. Ma tutti e due potrebbero cooptarlo nel prossimo governo come ministro dell’economia. Come superministro dell’economia, con ampie deleghe, come quelle che aveva Tremonti ad esempio. In questo modo ci sarebbe continuità con un’azione di governo che molti percepiscono come necessaria, ma ci sarebbe anche una legittimazione politica che in altro modo non potrebbe esserci, e che già oggi, a meno di un anno dall’inizio dell’esperienza Monti, comincia a mancare.

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