Cronachesorprese

18 Gennaio 2012

Ma De Falco non è l’ “Italia migliore”

Filed under: cronache,tutto considerato — alessandro @

L’irriducibile “essere contro” di Spinoza a volte irrita anche me. Ieri no. Ieri una delle consuete battute al vetriolo degli autori del blog collettivo italiano più letto (e più saccheggiato) ha colto nel segno:

Tutti con il comandante De Falco: “È lui l’Italia vera”. Quella brava a parlare da casa.

Schettino è indifendibile. Schettino è un vigliacco irresponsabile, fuori di ogni dubbio. Resta soltanto da stabilire, e lo farà un giudice, quanto la sua irresponsabilità sia stata criminale. Tuttavia, di fronte all’imponente lapidazione socialmediatica che ha subito ieri, viene da chiedersi quanto i lapidatori siano dei potenziali Schettino. Sempre così: vent’anni fa non condividevo l’entusiasmo degli ultras dipietristi per lo stesso motivo, e tutto sommato credo che i fatti mi abbiano dato ragione. I lapidatori dell’era Tangentopoli, i prodi lanciatori di monetine erano in buona parte gli arrabbiatissimi esclusi dalle spartizioni di potere.

L’ormai celebre telefonata del Comandante della Capitaneria di Livorno Gregorio De Falco al Comandante della Costa Concordia Francesco Schettino al primo ascolto mi ha impressionato. È, per così dire, seducente. La voce ferma, la perentorietà dell’ordine e del richiamo al dovere. Innegabile: ha intercettato un bisogno di identificazione in un momento in cui la vergogna della crociera maledetta era sotto i riflettori di tutto il mondo. Gli italiani sono tutti Schettini? No per l’elmo di Scipio, gli italiani sono tutti De Falchi. Ma già al secondo ascolto il mito in costruzione vacilla. Non ci vuole molto a capire che tra i motivi di preoccupazione di De Falco non c’è solo il presente dell’emergenza, ma anche il futuro dell’inchiesta. Nella migliore delle ipotesi De Falco telefona per inchiodare Schettino alle sue responsabilità e, nello stesso tempo, per smarcarsi. Sapeva che probabilmente l’ordine che stava dando era impossibile da eseguire: una volta scesi dalla nave ormai troppo inclinata era arduo e insensato risalire. Sapeva che il comando virtuale delle operazioni passava a lui, una volta che Schettino aveva dichiarato l’abbandono nave (abbandonando irresponsabilmente non da ultimo, come anche i bambini sanno che un capitano deve fare). Nessun dubbio che De Falco abbia fatto tutto secondo le regole. C’è invece qualche dubbio sulla effettiva utilità di quella telefonata ai fini dell’emergenza.

Non sto accusando di vigliaccheria anche lui: in questa drammatica vicenda è tra le figure positive. Ma per me non è un simbolo, se non altro per il fatto che non era in mezzo al mare. Se devo cercare degli esempi preferisco guardare altrove. Preferisco, non per motivi campanilistici, Manrico Giampedroni che ha aiutato tutti prima di rompersi una gamba. Preferisco il batterista trentenne Giuseppe Girolamo che ha lasciato il posto in scialuppa a un bambino e ora è tra i dispersi. Gente che era a bordo, che ha provato paura come Schettino (perché nessuna persona sana può non avere paura in quel frangente) ma che ha reagito diversamente.

E purtuttavia aspettiamoci i peana al De Falco che ha salvato l’onore d’Italia, i rap “vada a bordo cazzo” (le magliette ci sono già) e l’ennesima spadellata di retorica.

Aggiornamento serale

Ringrazio Giovanni Giaccone e gli altri di Primocanale che mi hanno chiesto di intervenire nella Social Tv di stasera per parlare di questo post.

11 Comments »

  1. Eh, purtroppo hai ragione. Tutti bravi da casa, tutti grandi pagatori di tasse, tutti civili riciclatori, tutti figli della meritocrazia.
    In Italia bisogna imparare a fare la tara su tutto.
    Un caro saluto :)

    Comment di Antonio Patti — 18 Gennaio 2012 @

  2. Non posso che condividere quanto hai scritto.
    Aggiungo un: ben detto!
    Ciao

    Comment di Guzzo — 18 Gennaio 2012 @

  3. Se c’è qualcosa di sbagliato, questo è il giudicare una persona che non desiderava fare sfoggio di se. Non sarà l’Italia migliore, ok, ma cercare di girare i riflettori su De Falco coi vari “sapeva benissimo che”, “voleva scaricarsi la responsabilità” mi sembrano solo mezzucci per fare un post in controtendenza.
    La mia modestissima opinione è che entrambi i comandanti fossero in uno stato emotivo alterato, con la differenza che uno stava adempiendo al proprio dovere, l’altro un po’ meno. Il fatto che non fosse in mezzo al mare non vuol dire nulla: era là dove si doveva trovare ed il suo tono un po’ sopra le righe lo posso associare all’incredulità di vedere il comandante di una nave di 300 completamente in balia degli eventi.

    Comment di karminio — 18 Gennaio 2012 @

  4. Hai ragione Alessandro…

    ormai Schettino è il male. Su corriere.it “l’uomo più odiato d’italia”.
    Nell’occasione indifendibile, ma a qualcuno verrà il dubbio che se l’hanno messo lì, lo avranno ritenuto idoneo? o diranno che in realtà era imbarcato come cuoco e grazie ad un colpo di mano durante il viaggio si è nominato comandante?

    Va a finire che scopriranno che Schettino era anche il mostro di Firenze…ed il mandante delle stragi di mafia…

    E la telefonata pubblicata? ma non ci dovrebbe essere un minimo di discrezione?
    per non parlare delle magliette…

    Comment di antonio — 18 Gennaio 2012 @

  5. karminio, io non giudico. faccio soltanto notare alcune cose. se la “tendenza” è la lapidazione allora sì, sono disposto a fare di tutto per essere in controtendenza. certo che de falco era dove doveva essere: non è certo una colpa se non c’era. dico solo che preferisco considerare il gesto di quelli che hanno rischiato la vita per salvare quella degli altri.

    Comment di alessandro — 18 Gennaio 2012 @

  6. antonio, a qualcuno questo dubbio è venuto. tutti quelli che hanno lavorato con schettino e sono stati interpellati dai giornali hanno dato un giudizio univoco: un comandante molto capace, uno dei migliori sulla piazza, un po’ esuberante ma in genere molto professionale. ripeto: non lo sto difendendo, è lampante che ha fatto un errore enorme e tragico dovuto forse a un eccesso di confidenza. ma la domanda sul “chi sceglie degli irresponsabili come schettino per condurre una nave con quattromila persone” sembra destinata ad avere una risposta chiara: avevano scelto bene.

    Comment di alessandro — 18 Gennaio 2012 @

  7. Concordo con tutte le opinioni fino a qui lette. L’italia dei mostri e degli eroi , degli show mediatici da circo e della stampa onnipotente e’ ridicola. Ritengo che debbano essere le indagini a giudicare in modo oggettivo. E non e’ da trascurare il fatto che il capitano possa aver dato l’ allarme in ritardo perche’ la societa’ costa abbia dato l’ ordine di tentare di creare il minor allarme possibile per tentare di salvaguardare l’immagine ed il business. Sono piu’ propensa a credere alla scelleratezza della Costa Crociere che a quella del comandandante al quale non deveessere, tuttavia, scontato l’errore. Ma una nave cosi’ grande e’ completamente nelle mani di un solo uomo? Non credo ! La responsabilita’ e’ dell’ intero management di bordo. C’era solo bisogno di un capro espiatorio per salvare un business di miliardi. Ero su unanave costa e abbiamo fatto un saluto in avvicinamento alla costa!! Con biuona pace di tutti perche’ e’ andata bene …

    Comment di Laura — 18 Gennaio 2012 @

  8. alzare i toni contro chi è già evidentemente in torto non è per nulla eroico, anche se chi lo fa è dalla parte della ragione e chi lo subisce non si è limitato a rubare una mela.

    Comment di aritaki — 19 Gennaio 2012 @

  9. non credo che l`abbia provocato di proposito, ma come tutti creano leggerezze, che poi rimangono fatali, questo signore Schettino mi ha dato una brutta impressione, mi e` sembrato un salvatore parolisi, ma sara`,

    Comment di anna — 20 Gennaio 2012 @

  10. Mi permetto di segnalare:

    http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/01/27/APG3MVlB-capitani_schettino_errore.shtml

    Comment di antonio — 27 Gennaio 2012 @

  11. Eh beh, bella segnalazione. Mi sembra abbastanza normale che il sindacato dei comandanti difenda…un comandante, sarebbe anomalo il contrario. Ma l’articolo mi ha comunque divertito, interessanti questi due passaggi:

    “Perché si fa l’inchino? Anche per dimostrare coraggio”
    Si, magari lo fai con una moto d’acqua e rischi da solo.

    “Ci sono più morti nel week end che in un naufragio.”
    Si certo, anche lo tsunami del 2004 ha fatto più morti.

    E poi continuano a contestare De falco nella figura dell’eroe, ma guardate che sono sempre i giornalisti che creano questi polveroni, loro vivono di questo!

    Comment di karminio — 17 Febbraio 2012 @

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