Cronachesorprese

2 Novembre 2011

Poly prove

Filed under: Il postulante de-genere — alessandro @

A volte mi dispiace davvero avere ragione. Ecco qui. I grassetti sono miei.

DIRITTO AL TRIANGOLO. In Occidente, invece, la poliandria è vissuta in modo opposto: è il diritto di vivere liberamente la propria sessualità e la propria affettività. E visti i passi avanti fatti da molti Paesi sui matrimoni omosessuali e sul riconoscimenti delle coppie di fatto, anche questa forma di unione ha cominciato lentamente a uscire allo scoperto.
Se il matrimonio gay in molti Paesi è stato liberalizzato e accettato, perché non deve avvenire la stessa cosa per le unioni di gruppo? Nel mondo occidentale lo Stato più vicino a un accordo in questo senso è il Canada, dove la Canadian Polyamory Advocacy Association lavora da anni per il riconoscimento della poligamia e della poliandria e da anni una donna lotta per rendere legale il proprio pluri-matrimonio La causa è tuttora in corso alla Corte di Vancouver.

Come ormai è evidente a tutti, è il concetto di diritto individuale che è del tutto confuso. Esiste una distinzione tra il diritto a vivere la sessualità come si vuole (finché non comprime i diritti degli altri, ad esempio i diritti dei figli di una coppia… o di un tris!) e ciò che uno stato può decidere di riconoscere nella propria legislazione come forma di convivenza. Direi che è nel diritto, nell’autodeterminazione di uno Stato fare queste scelte. A parte quello della famiglia naturale, non esiste un diritto originario di tutte le forme di convivenza umana a essere riconosciute da uno Stato. Non esiste neanche un’impossibilità, un’incapacità dello Stato a riconoscerle, naturalmente. Ma se e quando avviene, non è in virtù di un aggiornamento doveroso ma solo in virtù di una decisione autonoma e democratica. Decisione che può essere anche revocata in qualsiasi momento con un processo analogo. In Spagna già qualcuno ha aperto il dibattito sulla possibilità di revoca della legge che consente i matrimoni omosessuali. Non è forse una discussione legittima?
È inoltre evidente che la prudenza su questi temi, il voler discutere sulla consistenza di pretesi “diritti” non ha niente a che fare con l’omofobia. In questione è l’idea di Stato, non le convinzioni morali dei suoi cittadini.

2 Comments »

  1. scusa, non ho capito il tuo post. l’ho letto e ri-letto e non ho capito il metatesto. non ho capito qual è la tua idea sull’argomento. Il sarcasmo di sottofondo si confonde con una dichiarazione scontata e banalmente condivisibile sulla libertà di mettere in discussione delle leggi in un libero Stato. pensandoci… troppo facile così però… Se giochi a nascondino con le parole in bilico tra il giurista e il cittadino ben informato non ti prendi neanche la responsabilità di passare per omofobo. Anzi, a questo punto ti chiedo cos’è per te essere omofobo, confondere i diritti degli omosessuali con quelli degli amanti chessò delle piante rampicanti così giusto per farli cadere nel ridicolo? In questione è l’idea di Stato, non le convinzioni morali dei suoi cittadini, ma la loro etica.

    Comment di amstel — 7 Novembre 2011 @

  2. il meta-testo è tutto nel con-testo fornito nei due link, uno a un articolo pubblicato su lettera 43 e ampiamente quotato, uno a un mio post precedente a questo. la mia idea la espongo, la discuto, la metto alla prova da anni (l’ho anche cambiata e calibrata perché un’idea non è un ideale e non nasce perfetta), è ampiamente documentata su questo blog: lo faccio anche per progredire nella discussione e non essere costretto a ripetere sempre le stesse cose ogni volta che un commentatore chiede spiegazioni.
    ho letto e riletto il mio post e non ci trovo neanche una briciola di sarcasmo. c’è solo una piccola notazione ironica sul “tris”, ma l’ironia non è sarcasmo.
    la libertà di mettere in discussione le leggi, proprio in questo contesto, non è per nulla banale o scontata.
    non è mia abitudine giocare a nascondino. ho sempre parlato chiaro su questo e su altri argomenti. certo qui non troverai gli argomenti che trovi sulla stampa mainstream, quelli che vanno a confermare le idee ora di una maggioranza, ora di un’altra diversamente composta ma pur sempre maggioranza. ti dirò, francamente, che su questi temi non mi trovo rappresentato da nessuna delle opinioni prevalenti. neanche dall’opinione che esprimono molti cattolici, pur essendo cattolico. se mi sentissi soddisfatto di quel genere di argomenti non sentirei il bisogno di offrire le mie modeste e fallibili (e aperte a qualsiasi obiezione e correzione, non chiedo di meglio) opinioni in un blog.
    essere omofobo *non è* pensare che l’ordinamento di uno stato che riconosce soltanto il matrimonio di una coppia eterosessuale non sia un ordinamento discriminatorio. e solo di questo era mia intenzione discutere in questo e in altri post. in questione, appunto, è l’idea di stato.
    grazie per il tuo commento. non è piaggeria. sono sincero e diretto, come sempre.

    Comment di alessandro — 7 Novembre 2011 @

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