Cronachesorprese

3 Ottobre 2010

Chi paga le barzellette

Filed under: cronache — alessandro @

Non avrei nessuna voglia di difendere Monsignor Fisichella. Tutta la polemica sulla barzelletta avrei voluto solo osservarla mentre si spegneva. Però guardando le reazioni su Facebook, i commenti al post di Marco Bracconi su Repubblica.it e molte altre reazioni in rete il fastidio cresce. Che è poi lo stesso fastidio, credo, che ha spinto Fisichella a parlare di contesti da distinguere.

Gli stupidi (mi dispiace dire così, ma chi non è stupido cerchi di capire il contesto, sono infastidito) parlano di attenuazione e assoluzione. A me sembra che le parole di Fisichella fossero rivolte soltanto alle “burrasche” politiche, e non alla bestemmia. Ed è del tutto illogico concludere, da questa osservazione laterale e accessoria, che ci sia un trattamento di favore per i peccati dei potenti. Da parte di chi, poi? Avvenire e Osservatore Romano non sono stati teneri. La condanna è netta e unanime. Però, se stiamo soltanto dietro alle reazioni, dovrebbe fare più storia e più dottrina il commento marginale, e logicamente rivolto ad altro, di un monsignore che forse ha simpatia per il Governo attuale, ma che come tutti ha diritto a dire le sue opinioni, soprattutto se i giornalisti le vanno a chiedere.

Ma è noto che usare la logica in queste occasioni non è molto popolare. E allora prego, si accomodino a esternare tutti quelli che vogliono sfogare ancora una volta il loro risentimento infantile contro la gerarchia. Poi però non si meraviglino se qualcuno pensa anche di presentare alle urne il conto di tutto il fastidio che provocano. Io no, io ho imparato fin dal mio primo voto a distinguere tra ripicche e questioni elettorali. Però quelli che si scandalizzano oggi per i commenti di un monsignore e domani si meraviglieranno per l’incredibile consenso al cavaliere, pensino bene a quanto costano elettoralmente le loro esternazioni stupide, infantili e illogiche quanto le barzellette di cattivo gusto.

Il Cavaliere non le paga, le barzellette offensive e vecchie come il cucco. Voi, i vostri commenti, li pagate. Lo so che è ingiusto. Ma un po’ ve la cercate.

Aggiornamento del 18 novembre 2010

Monsignor Fisichella stasera è intervenuto a Otto e mezzo e ha confermato la mia impressione. “Prima di quella frase ne dissi un’altra. Dissi che la bestemmia è un peccato gravissimo. Aggiunsi anche che chi ha bestemmiato dovrà assumersi le sue responsabilità davanti all’elettorato. Poi aggiunsi che occorreva capire il momento particolare”, insomma Fisichella notò che quel filmato era stato tirato fuori in un momento delicato per il premier ed era “questo” che occorreva contestualizzare. Non la bestemmia.
Ora, per favore, tutti quelli che in questo mese e mezzo hanno fatto della facilissima ironia, Spinoza e Travaglio in testa, vogliono prendere atto una volta per tutte che Fisichella non ha relativizzato la gravità della bestemmia e che non ha detto nulla di diverso da ciò che chiunque può trovare sul catechismo?
Riconoscano soprattutto che non sono io, né sono quelli come me a non voler vedere le contraddizioni. La polemica e le ironie suscitate dalle parole di Fisichella non sono serie, non hanno niente di serio. Non sono più consistenti di uno sfottò tra tifosi allo stadio. Però naturalmente hanno vinto loro. Da ora e per sempre basterà dire “contestualizzare” per richiamare un fraintendimento ingiusto e che impicca un uomo a una cosa che non ha mai detto e non ha mai pensato.
Odio questo tipo di “verità popolare”. Non è questa la verità del popolo. Questo modo di procedere fa schifo. Odio queste mistificazioni. E odio soprattutto chi sa benissimo che sono mistificazioni ma sorride con sufficienza a critiche come questa che sto muovendo io perché pensa che in fondo sì, sarà anche vero, ma chi se ne frega perché tanto la Chiesa se lo merita. Fate schifo, come e più delle menzogne che propalate e da me avrete sempre e solo disprezzo profondo. Mascherato magari da sorrisi di circostanza, perché siete così meschini che non meritate neanche che si sprechi fiato a polemizzare con voi.

Aggiornamento del 31 gennaio 2011

Vedete la differenza che passa tra il diritto di fare domande e lo stalking giornalistico?

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