Cronachesorprese

4 Maggio 2010

Agorà

Filed under: lo spettatore indigente — alessandro @

Prendiamolo come il contrappasso di decenni di clichet cinematografici sui martiri cristiani. Agorà di Amenabar però sembra davvero voler instaurare nuovi clichet. È accurato storicamente? Forse, abbastanza. Ma anche i film degli anni cinquanta sulle persecuzioni di Nerone non raccontavano molte balle: romanzavano un po’, ma su basi storiche indiscutibili. È un film “coraggioso”? E perché, cosa ha rischiato a parte il flop ai botteghini?

È un bel film, niente da dire. Ma i limiti che ha sono anche i limiti che si dà? Non lo so. Vorrei capire se l’Ipazia idealizzata del film è lontana dall’Ipazia storica volutamente o no. Le lezioni di astronomia nel film sono avvincenti ma sono del tutto immaginarie, come immaginaria (e direi anacronistica) è la posizione di Ipazia nei confronti del cristianesimo e delle religioni in generale. Se i ricordi dell’esame di filosofia antica non mi ingannano Ipazia era vicina ai neoplatonici, quindi non proprio atea; e ad ogni modo l’ateismo e lo scetticismo antichi erano tutt’altra cosa rispetto all’ateismo illuminista, mentre l’Ipazia interpretata dall’ottima Rachel Weisz sembra abbia studiato Voltaire. Sarà forse perchè è stata proprio la storiografia settecentesca a innamorarsi della scienziata martire e a dipingere Cirillo di Alessandria (che, vorrei ricordare, è stato proclamato Dottore della Chiesa nell’ottocento, non nei cosiddetti secoli bui) come un perfido demagogo vendicativo e assetato di potere (Gibbon in particolare). Le fonti dei consulenti storici di Amenabar sono probabilmente quelle.

Il regista ha detto che Agorà non è un film contro il cristianesimo ma un film contro il fondamentalismo religioso. Voglio credergli, ma lo invito ad approfondire il tema con un bel documentario sulle uccisioni di cristiani caldei a Mosul, o sulle persecuzioni in Sudan, sempre a danno di cristiani. Nel caso, non avrà bisogno di ipotizzare o immaginare alcunché o di lanciarsi in anacronismi spericolati e suadenti.

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