Cronachesorprese

15 Dicembre 2009

Chi ha spento la luce?

Filed under: cronache — alessandro @
Gioco con il bgcolor in segno di preoccupazione, perché ritengo che nel grande mare delle conversazioni in rete l’OSCURAMENTO di una parte è, in linea di principio, l’oscuramento di tutto. Si torna ciclicamente a parlare di provvedimenti contro i siti internet “cattivi”. Qualcosa purtroppo faranno, questa volta. Sarà qualcosa di inefficace, ma sarà utile almeno a rafforzare il messaggio fondamentale che la politica vuol far passare, e cioè che internet è qualcosa da controllare.
Ogni occasione che può far sembrare rispettabile questo desiderio di controllo del potere (non solo di una parte politica, visto che tutti i governi succedutisi negli ultimi dodici anni sono stati concordi in questo; e potere non solo politico, visto che a chiedere il controllo sono anche i poteri economici delle case editrici e dei produttori di contenuti in genere) è buona per fare un passetto avanti.
Maroni parla di oscuramento dei siti “che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere”. È vero che parla chiaramente di lasciare la decisione ai magistrati e non al ministero, ma la cosa tranquillizza solo in parte: vuol dire che non ci sarà nessun automatismo, ma la legge dovrà comunque essere applicata, e le premesse per una buona legge non ci sono ancora. C’è ancora tanta approssimazione nelle parole di questo ministro, come in quelle di tutti i politici che lo hanno preceduto nell’ ingrato compito di far rientrare nelle griglie del concetto di “pubblicazione” tutti gli atti di comunicazione che transitano ogni giorno dalla rete. Da un po’ di tempo, tra l’altro, i social network hanno reso ancora più improbo il compito. I social network non esisterebbero se il “sito” fosse responsabile di tutti i contenuti che veicola. Allora il controllo deve agire sui profili di un qualsiasi servizio, o sui gruppi di facebook ad esempio, come sta avvenendo in queste ore.
Internet tende inesorabilmente alla moltiplicazione degli emittenti, all’ibridazione del concetto stesso di emittente e alla parcellizzazione indefinita degli atti di comunicazione. Tende alla liquidità del linguaggio orale, più che alla fissità della comunicazione scritta o multimediale “forte”.
Allora ogni atto di controllo e di regolamentazione su questo materiale diventa repressivo o almeno inutilmente vessatorio, come dice anche il Cnr. Io credo che sia veramente un’utopia cattiva quella che aspira a un grado di “reazione zero” per episodi che impressionano molto la gente come quello dell’aggressione a Berlusconi. Bravo Michele Ainis sulla Stampa a parlare di gradualità e contesti, cosa che i legislatori quando si rivolgono a internet non fanno mai. Agitare lo spauracchio dell'”emulazione” per le cose sconnesse che può scrivere qualcuno su facebook, su twitter, sul proprio blog o anche su un sito costruito apposta è davvero troppo. Se il Ministero degli Interni vuole essere coerente metta un agente in ogni bar. È questo che assomiglia troppo da vicino a qualcosa di davvero sgradevole.

1 commento »

  1. ah, e già che ci sono gli agenti facciano anche un salto a napoli in via san gregorio armeno

    Comment di alessandro — 17 Dicembre 2009 @

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