Cronachesorprese

8 Settembre 2009

Il nome “è” del padre

Filed under: cronache — alessandro @

Sudorepioggia affronta bene una questione che è destinata nei prossimi anni (purtroppo) a diventare importante. Si parla di imporre anche il nome della madre al figlio oltre a quello del padre. Oppure di far scegliere ai genitori quale cognome dare. Oppure non lo so, è ancora tutto da decidere ma l’impulso viene dalla Comunità Europea.

Il primo rilievo che faccio è che il nome deve essere uno. Dico nome ma intendo cognome. Il nome è univoco perchè unica è la persona. Il figlio non è un terreno da lottizzare. E se altri paesi europei lottizzano da secoli i loro figli, beh… facciano. Non vorrei essere costretto a seguirli.

Il secondo rilievo è che il nome è dato dal padre perché il riconoscimento del padre è quell’atto che definisce, che dà quei limiti di cui il figlio ha bisogno per crescere, che stabilisce un campo in cui giocare la partita educativa. Non lo fa la madre; che poi molte madri si trovino costrette a farlo per irresponsabilità dei padri è altra questione, ma quelle madri fanno anche da padri, esercitano anche una funzione paterna.

Come spesso accade la mentalità progressista, nel suo cupio me reformare che è per interposta società un cupio dissolvi, non si accorge di quale sia il soggetto debole. E sogna soluzione improvvide anche per chi vuole tutelare. Una società che non vede, che non riconosce il padre (simbolicamente: che non aiuta il padre a farsi riconoscere) non tutela neanche la madre. S&P va al cuore della questione, parla del senso della paternità e spiega perché la figura del padre ha una sua “precarietà” che è miope non vedere e non compensare. La tradizione non è miope e opera quella compensazione che è riconoscimento del fatto biologico e del ruolo sociale, responsabilità e non “proprietà”.
Sono d’accordo e aggiungo che la vedo più come una questione di civiltà spicciola che di tradizioni. Che possono passare, essere cambiate anche a suon di leggi. Ma in una società che nega, che perde il padre in ogni senso, in tutti i sensi possibili, è importante tutelare i simboli del senso della paternità. E il cognome è il simbolo più efficace. Non del “patriarcato”, non del “maschilismo”. Ma del padre.

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3 Comments »

  1. Ciao Alessandro, grazie della citazione. Ma soprattutto del post, molto chiaro e potente. A presto, S&P

    Comment di S&P — 9 Settembre 2009 @

  2. […] Il mio post sul cognome, sull’antico patronimico, diventato terreno di rivendicazione del femminismo di ritorno, ha contribuito all’ispirazione di un post di Alessandro che mi è molto piaciuto (e invito a leggere). […]

    Pingback di Il destino di un uomo « Imparando ad Essere Liberi — 10 Settembre 2009 @

  3. […] Anonymous: Il destino di un uomo « Imparando ad Essere Liberi […]

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