Cronachesorprese

14 Marzo 2009

Fair play music

Filed under: cronache,spider report — alessandro @

Piano piano gli artisti ci stanno arrivando. Ed è importante che dicano insieme questa novità, che dicano chiaramente a chi ascolta e acquista la loro musica che il guadagno delle case discografiche è ormai sproporzionato, inattuali rispetto al servizio che danno; e che gli artisti sono i primi ad avere interesse a cambiare questo stato di cose.

La Featured Artists Coalition ha un programmamanifesto semplice e, direi, necessario. Non conducono una battaglia contro i mulini a vento, anche perché sono in una posizione di forza, a differenza del singolo navigatore che decide di correre il rischio di scaricare musica da internet. Dicono semplicemente le cose come stanno. È lo stato dell’arte. Legge o non legge, sta alle case discografiche adeguarsi.

Il futuro è l’artista che fa il produttore di se stesso a qualsiasi livello di notorietà. Il futuro è la trasformazione delle attuali case discografiche in quello che già in parte sono: agenzie media, soggetti che organizzano e pianificano la presenza sui media e la partecipazione a eventi di richiamo dei “loro” artisti, che sono “loro” non perché producono la loro musica ma perché si prendono l’incarico di promuoverli.

12 Marzo 2009

Benedette conversazioni

Filed under: ratzie stories — alessandro @

E con questa lettera Ratzie surclassa tutti i discorsi evanescenti e da veri tromboni su un presunto conservatorismo suo e della Chiesa di cui è a capo.

Li surclassa nella sostanza, ma per quella non c’era davvero bisogno di un suo chiarimento, dato che le cose non erano chiare soltanto ai soliti sordi che non vogliono sentire:

Una disavventura per me imprevedibile è stata il fatto che il caso Williamson si è sovrapposto alla remissione della scomunica. Il gesto discreto di misericordia verso quattro Vescovi, ordinati validamente ma non legittimamente, è apparso all’improvviso come una cosa totalmente diversa: come la smentita della riconciliazione tra cristiani ed ebrei…

Li surclassa nello stile di comunicazione, perché questa è una conversazione vera che interviene in un contesto di conversazione mediatica, senza mezzucci curiali, senza paludamenti ufficiali, senza allusioni indirette.

Mi è stato detto che seguire con attenzione le notizie raggiungibili mediante l’internet avrebbe dato la possibilità di venir tempestivamente a conoscenza del problema. Ne traggo la lezione che in futuro nella Santa Sede dovremo prestar più attenzione a quella fonte di notizie. Sono rimasto rattristato dal fatto che anche cattolici, che in fondo avrebbero potuto sapere meglio come stanno le cose, abbiano pensato di dovermi colpire con un’ostilità pronta all’attacco. Proprio per questo ringrazio tanto più gli amici ebrei che hanno aiutato a togliere di mezzo prontamente il malinteso e a ristabilire l’atmosfera di amicizia e di fiducia, che – come nel tempo di Papa Giovanni Paolo II – anche durante tutto il periodo del mio pontificato è esistita e, grazie a Dio, continua ad esistere.

Li surclassa nella capacità di dialogo e nella voglia di comprendere le ragioni degli altri: è un documento incompatibile con l’immagine di una gerarchia arroccata sulle sue posizioni, in difesa e a guardia di un passato e di una tradizione autoreferenziale indifendibile.

Non dovremmo come buoni educatori essere capaci anche di non badare a diverse cose non buone e premurarci di condurre fuori dalle strettezze? E non dobbiamo forse ammettere che anche nell’ambiente ecclesiale è emersa qualche stonatura? A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo.

Joseph Ratzinger parla e spiega meglio di tanti giornalisti e comunicatori. Ce n’eravamo accorti già ai tempi della strumentale polemica di Ratisbona (che chi ha poca memoria e ancora meno obiettività ha già storicizzato come figuraccia del Pontefice, mentre è stata una grande prova di chiarezza e forza). Abbiamo avuto modo di confermare l’impressione in altre occasioni, ultima delle quali quella che si dovrebbe chiudere oggi, il caso Willamson. Ratzie comincia anche a dare lezioni di stile. Che naturalmente Repubblica, il quotidiano dei sordi che non vogliono sentire, non coglie.

Aggiornamento del 13 marzo

Sì, Repubblica proprio non coglie, anche se il pezzo di Politi è interessante. Ma è come al solito irritante che si considerino soltanto gli spunti per fare dietrologia. Come se la lettera in sé, il suo significato “in chiaro” non fosse già una notizia. Per Repubblica non deve essere mai scalfita l’immagine della Curia come luogo di elezione di intrighi e “maneggi”. Un dogma intoccabile.

Per capire è bene leggere anche chi ci mette il cuore, come José Luis Restan sul Sussidiario o Gianni Cardinale su Avvenire, che pure in mezzo a eccessi encomiastici usa una parola molto adatta: “disarmato”. Nel testo di Ratzie l’esigenza di chiarezza supera di gran lunga il calcolo politico, ammesso che ci sia (e che sia un buon calcolo).

10 Marzo 2009

La fine è nota?

Filed under: cronache — alessandro @

Keplero, il resto lo conosciamo. A me piace come lo racconta Galliolus :-)

9 Marzo 2009

Sulla triste storia

Filed under: cronache — alessandro @

…della bambina brasiliana l’opinione di Giovanni Reale mi sembra quella che aiuta di più a capire. Tutto il resto che ho letto è violenza e conformismo anticattolico, o noia.

8 Marzo 2009

La nuova home page di Facebook

Filed under: Weekly Facebook — alessandro @

new facebook home page

Che poi sarebbe naturalmente la my home page. Se ho capito bene, saranno queste le novità principali:

Aggiornamenti in tempo reale, senza quindi bisogno di ricaricare la pagina. Non capisco se può essere una buona notizia in relazione ai tempi di caricamento delle pagine, che a volte sono un po’ lunghi.

Template a tre colonne invece che a due. Nella colonna di sinistra saranno segnalati con maggiore evidenza i filtri, cioé la possibilità di selezionare i contenuti per tipologia o per gruppi di amici (per chi ha sfruttato questa possibilità di personalizzazione). Lo “stream” centrale sarà più o meno invariato, mentre sulla destra acquisteranno maggiore importanza gli eventi (e i link sponsorizzati, mi pare…) prendendo il posto delle notifiche su nuove richieste di amicizie o suggerimenti di amicizia che si spostano in una riga di benvenuto in alto, e delle applicazioni che si spostano a sinistra, ricomprese nella logica dei filtri.

L’invito implicito è usare di più le preferenze e le possibilità di personalizzazione, le vecchie e le nuove.

Secondo il blog FacebookItalia le novità saranno operative dall’11 marzo e riguarderanno anche le altre pagine, soprattutto le fan page e le pagine dei gruppi che avranno la stessa struttura dei profili personali (senza essere profili personali: una ragione in più per non mischiare persone e cose, cioé per non creare profili per associazioni, attività commerciali e altro).

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