Cronachesorprese

4 Febbraio 2009

San Valentino, delurking day

Filed under: cronache — alessandro @

Dalle statistiche vedo che è ricominciato alla grande l’annuale manicomio per San Valentino.
Alcuni degli ultimi referrer:

sorprese san valentino
sorprese originali per san valentino
sorprese d’amore per san valentino

A quelli che arrivano qui con queste chiavi di ricerca dico: mi dispiace che non troviate quello che cercate. Davvero. Siete tantissimi e vi immagino chiudere la pagina in pochi secondi e andare via. Alcuni di voi veramente spulciano qualche pagina in più, quindi forse vengono distratti piacevolmente dalla loro ricerca che, capisco, è urgente e drammatica.

È soprattutto a questi ultimi che mi rivolgo (ai visitatori da almeno tre o quattro page views) per una richiesta accorata di delurking. Sono anni che vi vedo passare e non riesco mai a inquadrarvi. Fate le vostre scorribande per un mesetto e ve ne andate, senza dire mai niente. Mi sento in colpa perché vi deludo sempre. Giuro che se avessi un’idea più precisa di chi siete e cosa cercate proverei a cercare io per voi e a fare almeno da hub :-)

Quindi quest’anno, oltre a confermare la chiusura del blog per il 14 febbraio istituita l’anno scorso, vi invito a manifestarvi nei commenti (o con una mail a cronachesorprese@gmail.com e a raccontare qualcosa di voi. Potrete commentare questo post oppure quello che pubblicherò il 14 stesso in onore di San Valentino. Vedete voi. Ma raccontatevi. Che sorpresa sperate di fare all’amata /amato? Riuscirete a resistere alla tristezza dei biglietti fumettati che si trovano in cartoleria? O ai baci dei noti cioccolatai umbri? Andrete a cena fuori nel localino da marpioni, con le rose rosse al centro tavola e lo sfigatone in gilet ricamato alla tastiera che suona Blue eyes di Elton John? Vi dichiarerete all’amore della vostra vita il giorno stesso? Avete letto Tre metri sopra il cielo? E Scusa ma ti chiamo amore? Lascerete il lucchetto a Ponte Milvio? La sera del 14 andrete al cinema a vedere Questo piccolo grande amore?

Vi riconoscete in almeno uno di questi clichet o sono soltanto cattiverie? Dite qualcosa, San Valentino benedetto… :-)

3 Febbraio 2009

Revolutionary road

Filed under: lo spettatore indigente — alessandro @

revolutionary roadChi ha amato American Beauty non può perdere questo nuovo film di Sam Mendes. Troverà tante analogie, ma anche tante differenze. Il bersaglio è lo stesso, è la finta e ipocrita quiete della borghesia americana, quella dei villini bianchi con giardino, dei benestanti in trappola più o meno consapevoli di esserlo. I mezzi di analisi, indagine e “distruzione”, però, sono diversi.
È diversa anche l’epoca: Revolutionary road è ambientata in un’America che si è ormai lasciata alle spalle la guerra e non ha ancora conosciuto le scosse di Vietnam e contestazione. Ancora più che in American Beauty, niente può realisticamente turbare la quiete dei villini di Revolutionary road, un nome che è un esorcismo. E una coppia giovane con figli piccoli è sola, se aspira a qualcosa di diverso che proprio non vorrebbe esorcizzare ma a cui non riesce a dare un nome. Un mondo e una possibilità di vita diversa prendono forma soltanto nel vagheggiamento di una fuga in Europa. Lasciare tutto e andare a vivere a Parigi, senza calcolare, senza neanche voler tanto sapere che cosa il futuro riserverà loro.

Questa idea indeterminata e quasi infantile ha una densità incalcolabile ed è gravida di conseguenze non controllabili, come è per l’imbarazzante “colpo di fulmine” di Kevin Spacey in American Beauty, che sembra una cosa senza senso e invece è soltanto il detonatore di una bomba innescata da tempo. Altra analogia tra i due film è il personaggio che fa da cartina al tornasole (Ricky Fitts – Wes Bentley nell’uno, John Givings – Michael Shannon nell’altro), l’elemento fuori dagli schemi che mette in evidenza, con il suo sguardo e la sua stessa presenza, quanto il sistema che sembra in equilibrio sia in realtà altamente instabile e radioattivo.

Ma in Revolutionary road non c’è commedia, c’è poca ironia e c’è anche meno voglia di allegorizzare: la storia da raccontare è materia cruda e non insolita per l’epoca in cui è ambientata.

Sono stato un po’ sorpreso dal film. Per tutto il primo tempo ho pensato che fosse un film sbagliato, banale, fatto solo per gli attori, le ambientazioni, i costumi. Poi ho capito che la banalità della lunga premessa era indispensabile per far partire la vera storia. E quando parte non hai più obiezioni. Altra grande prova di Di Caprio; forse la migliore in assoluto della carriera per la Winslet, almeno di quelle che ho visto. A dieci anni di distanza da Titanic. Chi rimetterà insieme i due tra dieci anni ancora? Che coppia saranno, e che storia, che sogno e naufragio e aspirazione infranta racconteranno?

2 Febbraio 2009

Leonardo c’è

Filed under: spider report,tutto considerato — alessandro @

popcornIo l’ho detto subito che la vicenda degli autobus avrebbe regalato molte soddisfazioni e che non era il caso di rispondere con iniziative ugualmente tristi di segno opposto. Una volta tanto, all we need is popcorn: altri stanno facendo il lavoro sporco, e lo fanno egregiamente.
Ad esempio Leonardo, uno distante da me ma che leggo sempre volentieri, mette “a post” la presunzione ateistica che ha invaso la blogosfera nelle ultime settimane. Lui si stupisce di aver suscitato molte reazioni polemiche tra gli atei e nessuna o quasi tra i credenti, ma in realtà per come stanno andando le cose non c’è proprio nulla di strano. Divertente, e molto istruttivo, vedere un marxista che prende gli atei a ceffoni. Da leggere e meditare: non c’è dubbio che per un credente è molto più stimolante il confronto con una posizione così che con tante altre.

1 Febbraio 2009

Amici o fan?

Filed under: Weekly Facebook — alessandro @

Le celebrità e i personaggi pubblici che stanno su Facebook in prima persona decidano: poiché non possono (e ovviamente non vogliono) evitare che vengano creati dei gruppi di sostegno a loro dedicati, se creano anche dei profili personali (ed è naturalmente bene che lo facciano, per far capire quali sono quelli falsi) non dovrebbero accettare indiscriminatamente tutte le richieste di amicizia ma scegliere soltanto le persone che conoscono davvero.

Lo so, sto parlando di un uso raffinato di Facebook che porta via un po’ di tempo. Ma è noto che i personaggi pubblici demandano ad altri la cura del loro profilo. E mi risulta anche che alcuni non accettino amicizie indiscriminatamente. Molto più interessante, no? Sbugiardati tutti quelli che vantano amicizie inesistenti. Certo, questo significa anche rendere la vita dura a una maschera italica molto simpatica, il fanfarone alla Manuel Fantoni. Però insomma, i tempi cambiano. Posso capire che per Veltroni o Berlusconi avere nmila amici su Facebook sia la stessa cosa che stringere mani in campagna elettorale. Ma perché non sfruttare la possibilità di presentare e valorizzare la propria rete primaria effettiva? Poi per il resto ci sono i gruppi di sostenitori, che oltretutto non hanno il limite numerico a 5000, come gli amici.

Politici a parte, tanto di cappello ai famosi che stanno davvero dentro a Facebook. Come il mio “amico” Sergio Caputo, che aggiorna frequentemente lo stato, mette foto con la sua compagna come fanno tutti gli innamorati del mondo, chiede agli amici di raccontare i sogni notevoli che hanno fatto. In casi come il suo è naturale che i fan siano anche amici. Conformemente allo stile che ha sempre tenuto anche come artista, Caputo sta perfettamente dentro alle “conversazioni”. Un esempio per tutti :-)

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