Cronachesorprese

26 Gennaio 2009

Le nostalgie dei sensi

Filed under: chiedici le parole — alessandro @

Rispondo all’invito di Scalpo e aderisco alla Nostalgia carogna 2009 di Sogni & Bisogni. Non inoltro a mia volta la catena, però: ho smesso da tempo :-) Dico solo che avrei molto piacere a leggere anche le nostalgie di tutti i miei amici segnati qui sulla destra. Senza impegno.

Ho realizzato che mi riesce difficile provare nostalgia per qualche sensazione “persistente” del passato. Preferisco rifarmi a momenti precisi, e credo che siano comunque porte aperte su altrettanti mondi. Perduti o no, non lo so. Forse potrei recuperarli in qualsiasi momento, e a pensarci se così non fosse dubiterei di essere vivo.

Nostalgia auditiva
Le ore passate a casa del mio amico RS ad ascoltare i suoi dischi e a cercare di capire le chitarre. Cominciammo nel 1981 con Bennato (che non finirò mai di ringraziare per le sensazioni che mi dava, a 15 anni, la sua ritmica) ma passammo presto a Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Robben Ford, Roy Buchanan, Eric Clapton e John Mayall (i “bluesbreakers”) e tanti altri, per concludere con una bella sbronza di Frank Zappa. Ne ho nostalgia perché ero drogato del suono di tutte le chitarre del mondo, che si apprezzavano così bene nell’ottimo impianto stereo del mio amico, e non ho mai più fatto una full immersion così nella musica. In quel periodo avrei potuto ben dire con Duke Ellington “Music is my mistress”, anche perché quanto ad altre mistress non è che stessi combinando un granché… però che bello.

Nostalgia visiva
Mi perdoni chi me l’ha già sentito raccontare migliaia di volte, ma questo per me è un ricordo fondamentale. Senza non sarei io. Sarei un altro me.
Estate 1970, siamo in vacanza dagli zii a Isola di Caprigliola. Una sera andiamo ad Albiano Magra dove c’è un cinema all’aperto. Danno 2001 Odissea nello spazio. È una magnifica sera d’agosto (credo, o forse luglio), le immagini e i silenzi di Kubrick sfondano nel cielo stellato e nei sommessi rumori della campagna e del fiume poco distante. Avevo neanche cinque anni, ma mi sono goduto quel film come non mi è mai più capitato. Senza il minimo turbamento. La considero un’esperienza estetica fondamentale.

Nostalgia tattile
La più difficile. Scelgo l’erba del passo del Lagastrello, sulla quale mi sono buttato stremato dopo l’impresa ciclistica della mia vita. Era l’agosto del 1985. Sono stato per almeno dieci minuti bocconi sul prato. Sentivo l’erba alta avvolgermi quasi completamente. Quando si è così stanchi, e così contenti della fatica fatta, il contatto con la terra è la cosa più bella, insieme all’acqua da bere e all’ombra di un castagno per riposare.

Nostalgia gustativa
Pantelleria, agosto 2003. I capperi sotto sale rinvenuti nel vino locale e poi usati per il condimento alla pantesca. Me l’hanno spiegato lì che i capperi non vanno lavati nell’acqua. Vino, o in mancanza almeno aceto bianco.

Nostalgia olfattiva
Settembre 1982, ultimi giorni di vacanza, Cinque Terre. Una camminata di tre giorni su e giù dai santuari al mare, dal mare ai santuari. La prima notte dormiamo a Montenero, ci alziamo prestissimo e piombiamo a Manarola alle sette. Nessuno per i carruggi, l’odore del pane appena fatto che si mescola alla brezza del mare. Indimenticabile.

Cinque cose di cui non ho nostalgia

Gli archivi cartacei. Se non usassi il computer da quasi vent’anni sarei annegato nella carta, perché non riesco a buttare via niente…

Il fumo nei locali. Saranno anche scenografici i locali in cui si taglia l’aria con il coltello, ma a me non sembra vero di andare a ballare o a bere qualcosa, tornare a casa e non sentire i vestiti che puzzano di sigaretta…

I cinema senza posti numerati. Le multisale avranno tanti difetti, ma entrare e avere la certezza di trovare posto è una conquista sociale… :-) Me le ricordo solo io le code infinite al sabato e i film visti su un piede solo?

Le bibite con i coloranti tossici. Io ricordo certe aranciate anni 70 che quasi macchiavano le mani…

La moda femminista fine 70 e inizio 80. Non sono mai stato particolarmente sensibile alle griffe, anzi. E quanto alle idee, mi sono sempre confrontato con chi la pensava diversamente da me. Però certe compagne di scuola che mortificavano la loro bellezza in quelle robe topesche, larghe come sacchi o di colori improponibili mi facevano davvero tristezza. (E insomma, da che pulpito, dirà qualcuno: va bene, anch’io vestivo alla me ne batto il belino…)

3 Comments »

  1. L’avrò sentita migliaia di volte, ma 2001 sotto il cielo stellato — con i pezzi dell’Apollo 13 ancora in orbita — è una cosa che mi commuove ogni volta.

    Comment di galliolus — 27 Gennaio 2009 @

  2. è vero, l’apollo 13…. mi hai dato una suggestione in più, la aggiungerò senz’altro la prossima volta che racconto il fatto :-)

    Comment di alessandro — 28 Gennaio 2009 @

  3. Belle le tue nostalgie e anche le tue non nostalgie.
    Zappa e 2001: condivisione piena.

    Comment di non avrai il mio scalpo — 31 Gennaio 2009 @

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