Cronachesorprese

19 Dicembre 2008

Quell’unica notizia che ha scelto i suoi media

Filed under: cronache — alessandro @

Ma cosa mi tocca sentire.

“Il Vaticano ha una morale sua, non c’entra più nulla con il cristianesimo”.

La cosa più fastidiosa non è tanto il giudizio sbagliato. Un errore di prospettiva con la discussione si inquadra, si corregge. La cosa più fastidiosa è sentirlo mollare come un rutto in contesti casuali e quotidiani. Solo così tra l’altro si radica, perché in un contesto di confronto razionale si squaglierebbe come neve al sole.

Al posto di quella frase sarebbe andata bene ugualmente un’altra del tipo: vado se no mi chiude la latteria.
Allora io la prossima volta che esco dall’ufficio dirò: “Mi passi quella fotocopia? Il socialismo reale si è rivelato infine per quello che era, l’altra faccia del capitalismo. Buon weekend!”. Ma non mi piace ruttare in pubblico, se non in contesti adeguatamente goliardici.

Sì, la cosa fastidiosa è sentire queste castronerie in conversazioni interstiziali. Uno sta per andarsene al venerdì sera e mentre chiude il computer si sente in dovere di chiarire ancora una volta al vicino di postazione quanto sia succube del moralismo corrente. E prova piacere e conforto nel farlo.

Ma che ne sapete del cristianesimo. Niente. Tacete.

La morale cristiana? Ma cosa volete saperne di quello che dovrebbe essere la morale cristiana. Non sarebbe mai arrivata a voi la notizia di un uomo chiamato Gesù Cristo, se non fosse per la Chiesa e il Vaticano. Quindi rassegnatevi: quella realtà passa soltanto attraverso quello che a voi non piace. Non potrete mai strumentalizzarla per le vostre idee, e benedetto sia il Vaticano, se non per altro, almeno per questo. C’è solo un medium possibile per quella notizia. O così, o niente. Non esisterebbe per voi, neanche come bersaglio polemico. Alla Chiesa e al Vaticano dovete quantomeno la presunzione di credervi adulti in opposizione ad essi.

Pensate ai vostri weekend e lasciate perdere quello che non capirete mai. Non perché non ci arriviate, ma perché non volete investire la vostra energia a capirlo. Siete liberi di farlo, non ve lo ordina mica il dottore di fare diversamente. Ma non parlatene. Non ne avete mai saputo nulla, e non è confortandovi a vicenda nel vostro moralismo che ne saprete qualcosa.

7 Comments »

  1. Lo scollamento dal Vangelo, dallo spirito evangelico, è sentito fortemente, specie da chi non ha la tua fede. Ad esempio dalla sottoscritta. E la Chiesa dovrebbe fare i conti ogni tanto anche con le pecorelle smarrite, interrogandosi un po’ di più su come quando e quanto sia capace d’essere magnete.
    Volendoti sempre bene :)
    Buona domenica.

    Comment di non avrai il mio scalpo — 21 Dicembre 2008 @

  2. grazie, cara scalpo. post come questo sono sfoghi: ho deciso di prendermi la libertà di sfogarmi almeno qui, perché penso che non sia giusto lasciar passare sempre liscia quella che io sento come violenza ideologica, indipendentemente dalle intenzioni e dalla consapevolezza di chi la perpetua di discussione in discussione.
    presupposto di sfoghi come il mio è sempre la passione e l’amore per la verità, come sento che è anche per il tuo garbato e affettuoso commento.

    la Chiesa può fare i conti con tutto (e li fa, e anche questo non va bene a molti) ma non può mettere in discussione la sua origine e la sua natura. la capacità di essere attrattiva è soltanto una conseguenza. Dio ci scampi da una Chiesa che immagina se stessa come un magnete.

    io mi sono stufato di discutere con chi non ha la semplicità e l’onestà per riconoscere che l’istanza “Cristo” è stata tenuta viva nella storia dalla Chiesa Cattolica, anche dall’istituzione per la sua parte, e da nient’altro. niente e nessun altro. se non si capisce che questo è infinitamente più rilevante di qualsiasi scollamento non si ha la minima idea del significato della parola Cristo. e poiché ritengo che le critiche che prendono a pretesto gli scollamenti siano in definitiva ostili a Cristo, reagisco. lo scollamento dallo spirito evangelico dell’istituzione chiesa nella sua complessità temporale non esiste, e chi lo “sente” è in un errore di prospettiva. gli scollamenti particolari, anche rilevanti, li sento e li vedo anch’io, cominciando da me. sono anche nell’istituzione, certo, ed è prevedibile. ci sono sempre stati e ci saranno sempre. non sono essenziali né definitivi, anche quando sono gravi, come per grazia accade spesso che non prevalga alla fine il peccato nella storia individuale di un cristiano.

    chi pensa che gli scollamenti riguardino l’essenza, semplicemente non sa cosa è il cristianesimo. non ne ha mai fatto esperienza. crede forse di averla fatta, ma si sbaglia. si parla tanto e quasi sempre a sproposito di realtà virtuale, mi piacerebbe sentire parlare del cristianesimo virtuale che aleggia sui discorsi di tanti. e non intendo il cristianesimo del predicare bene e razzolare male, sia chiaro. quello è un altro problema, una minuzia in confronto.

    bisogna abbandonare una volta per tutte lo schema della critica di matrice protestante, perché alla fine è sempre lo spirito protestante che prevale in giudizi come quello che ho riportato. schema che a sua volta, quando è nato, ha ereditato le parzialità degli schemi pauperistici medievali, almeno di quei resti che non avevano avuto la semplicità e l’onestà di riconoscere che le risposte di Francesco d’Assisi e di Domenico di Guzmàn a quell’istanza erano definitive.

    la dipendenza dall’errore radicale di Lutero è evidente anche nell’uso che viene fatto della categoria “fede”: sempre in opposizione, pur con diverse sfumature, alla categoria di “ragione”. anche per quello che mi riguarda io non parlo per una “fede” così intesa: dal tuo commento sembra quasi che la mia “fede” sia un impedimento a vedere e a riconoscere le ragioni del disagio di chi invece “sente” lo scollamento. e invece io parlo soltanto a partire dalla mia esperienza umana e da ciò che non posso e non voglio negare, seppure dalla condizione di “pecorella smarrita” in cui anch’io mi trovo. e mi chiedo perché le altre pecorelle non facciano altrettanto e accettino di appiattirsi sugli standard propagandistici anticattolici. allora vuol dire che l’appartenenza alla chiesa è nulla, non c’è mai stata.

    una volta chiarito e condiviso tutto questo si possono affrontare da una prospettiva corretta tutte le situazioni particolari: i divorziati, gli omosessuali, quelli che sono passati attraverso il dramma dell’aborto, la cosiddetta “ricchezza” della chiesa, le cosiddette “ingerenze” del vaticano e tutte le situazioni che oggi sono per molti occasione di scandalo.

    Comment di alessandro — 21 Dicembre 2008 @

  3. La Chiesa Cattolica è come la Cgil . E’ criticata da tutti, è accusata di essere la zavorra, il vecchiume che ostacola allo sviluppo del nostro Paese, i suoi capi e rappresentanti possono venire impunemente presi di mira, perché tanto è abitudine inveterata e non si scandalizza più nessuno, per non parlare poi di quelle prese di posizione, di quelle scelte così scomode, che la rendono ogni giorno sempre più isolata.
    Bisogna sempre chiedersi: a chi giova?

    Comment di Sara — 21 Dicembre 2008 @

  4. bella domanda, sara :-)
    la risposta non è facile.
    non c’è probabilmente una sola risposta, però… come dire. “cherchez l’argent”. e non fermatevi alle apparenze.

    Comment di alessandro — 21 Dicembre 2008 @

  5. Caro Alessandro,
    grazie del commento. Apprezzo sempre la tua energia e mi piacciono i tuoi “sfoghi”. Ma ho apprezzato ancor di più la tua risposta a “Scalpo” perché la condividevo in ogni parola e soprattutto perché da buon cristiano non ti eri sottratto ad un civile confronto con chi non la pensa come te, come noi…
    Ti faccio i migliori auguri per un Santo Natale e un felice 2009.
    Andrea

    Comment di Andrea Nepoti Goitan — 23 Dicembre 2008 @

  6. grazie andrea. non mi ritengo un buon cristiano e, se in questo caso il confronto è stato civile e spero utile per qualcuno, il merito va soprattutto a scalpo :-)

    Comment di alessandro — 23 Dicembre 2008 @

  7. Grazie a te della risposta articolata che meriterebbe un parlarsi guardandosi,assaporando delle pause,intercalando delle domande o segmenti di dissenso ragionato…tutte cose che qui purtroppo non è consentito fare.
    Ma è bello e arricchente già così.
    (Scusa il ritardo ma motivi logistici non mi hanno consentito di fare diversamente :))
    A presto
    Scalpo

    Comment di non avrai il mio scalpo — 27 Dicembre 2008 @

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