Cronachesorprese

1 Dicembre 2008

Il giornalismo non è una religione :-)

Filed under: cronache — alessandro @

Magdi Allam fonda un partito. Come se non ne avessimo abbastanza.

Se può servire a dire forte e chiaro cosa è la vera laicità, ben venga. Però preferirei che lo facesse qualcun altro. Non approvo mai per principio un passaggio dal giornalismo alla politica. Perché viene da chiedersi allora per quale motivo uno fa il giornalista.

La storia di Magdi Allam ha delle peculiarità che vanno rispettate. Ma avrei preferito che per spiegare la sua scelta avesse posto l’accento sulle difficoltà che ha dovuto affrontare e che tuttora atttraversa per la sua scelta da “occidentale” senza mezze misure. Un coraggio, e una conseguente fatica, che possono spiegare il perché di cambiamenti di rotta spericolati. Avrei preferito. Mi sembra invece ben più attaccabile una motivazione come questa:

«Fin da piccolo, quando mi chiedevano “cosa vuoi fare da grande?”, rispondevo: il giornalista o il politico. Le mie passioni. Giornalista lo sono diventato e con soddisfazione. Ma negli ultimi tempi ho sentito crescere la necessità di andare oltre la testimonianza e agire: mettendo in pratica ciò che per anni ho scritto e detto nei tantissimi incontri in giro per l’Italia con decine di migliaia di persone ».

Come se fare giornalismo in un certo modo non fosse “agire”. Fare il vicedirettore onorario a tempo pieno del Corriere della Sera, dopo un po’ di anni, darà forse questa sensazione. Andare da un convegno all’altro e scrivere solo commenti ed editoriali. Ma se sentiva il bisogno di tornare “sul fronte” aveva tanti modi di farlo da giornalista.

Che siano conseguenza di scelte “alte”, motivate da forti idealità, o di scelte di piccolo cabotaggio per sopravvivere, fatti come questo rimandano sempre a una contiguità eccessiva tra politica e giornalismo in Italia (o forse non è un problema solo italiano, non ho elementi sufficienti per dirlo) che andrebbe superata. Giornalismo e politica non possono essere facce della stessa medaglia e dello stesso impegno. Presuppongono formazioni e mentalità molto diverse, se non proprio opposte. Ma chi lo insegna in Italia? La formazione giornalistica continua a rimanere qualcosa di esoterico. Io penso che i giovani, anche quelli che desiderano realmente intraprendere questa professione, non abbiano la possibilità di chiarire in tempo utile a se stessi cosa vuol dire, di misurarsi con lo specifico della professione. L’unica possibilità che hanno è guardare dei maestri, almeno a distanza.

Mi spiace molto, mi spiace davvero: ma Magdi Allam non sarà tra questi.

8 Comments »

  1. concordo pienamente. separazione delle carriere. un giornalista tesserato non è più un giornalista.

    Comment di estrellita — 1 Dicembre 2008 @

  2. infatti mio padre non ha mai avuto una tessera.
    ne avrebbe avuto anche voglia, gliel’avevano anche chiesto.
    ma ha preferito di no.

    Comment di alga — 2 Dicembre 2008 @

  3. Io credo in Concita de Gregorio, nel suo modo di essere donna, fare giornalismo.
    P.s.: per tutta la settimana è su Prima pagina di Radio 3 Rai. Scaricabile anche on-line; come me, che sto facendo finta di essermi svegliata prima delle otto e la ascolto con la tazza di caffellatte in mano. Sta parlando della risposta dl Vaticano all’Onu: “L’omosessualità resti reato” mi torna un po’ su il caffellatte, ma questa è un’altra storia.

    P.s.: l’effetto del caffellatte che torna su me o dà pure Magdi Allam, concordo in pieno.

    Comment di Elx — 2 Dicembre 2008 @

  4. elx: io la adoro, concita :-)

    Comment di alga — 2 Dicembre 2008 @

  5. elx: io non “credo”, naturalmente, in concita de gregorio, ma considero quello che dice e che fa come detto e fatto da una buona giornalista. del suo modo di essere donna, naturalmente, non m’importa nulla, come di tutte le questioni di genere. se sei un buon giornalista, sei un buon giornalista. punto. che sia uomo o donna non ha alcuna importanza.
    vorrei precisare (ma mi sembra che si capisca) che non ho nessuna ostilità (e non mi provoca nessun effetto caffelatte) verso magdi allam, anzi.

    Comment di alessandro — 2 Dicembre 2008 @

  6. Sulle questioni di genere concordo. E’ che sono tutta impregnata di “Malamore” il suo ultimo libro, or ora finito, e non distinguo più; è tutt’uno. Parola e intenzione, poi, non sono né maschili né femminili, forse.

    Comment di Elx — 2 Dicembre 2008 @

  7. odio tutto questo sottolineare le differenze di genere. una volta mi hanno chiesto di scrivere un capitolo in un libro che parlava delle differenze tra la scrittura femminile e maschile. non l’ho fatto, perché non ci credevo neanche un po’.

    Comment di estrellita — 3 Dicembre 2008 @

  8. io al festival della Letteratura una volta sono stata aggredita da tre ex femministe per la stessa ragione, essremi rifiutata di fare una cosa “di genere”. Io lo so che forse porto così spesso i pantaloni anche grazie a loro, però, ‘ccipicchia, quanto erano arrabbiate (uscito fuori anche un : “che razza di donna sei??? sarai mica di quelle che si appoggiano agli uomini???”)

    Quando porto i tacchi e la strada si rivela inaspettatamente tortuosa, mi appoggio alla spalla di mio fratello. Ma forse non volevano dir questo…uhm…. ;P

    Comment di Elx — 5 Dicembre 2008 @

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