Cronachesorprese

8 Novembre 2008

La ricerca è servita

Filed under: cronache — alessandro @

Chi all’epoca del referendum sulla legge 40 ha abbaiato contro un presunto oscurantismo, pensando di argomentare in favore della libertà di ricerca, è servito. È nata in Italia, in questo paese così retrogrado e “medievale” la prima bambina dopo diagnosi genetica preconcepimento. Che significa diagnosticare la possibilità di malattie genetiche ed escluderla selezionando non gli embrioni, ma gli ovociti. Niente male, no?

Va detto che anche tre anni fa (ormai quasi quattro) era evidente la strumentalità delle posizioni dei “difensori” della libertà di ricerca: denunciavano l’impossibilità di sperimentare sulle staminali embrionali senza dire però che le ricerche più promettenti erano già allora quelle sulle staminali adulte. Poiché la ricerca ha dei costi e i ricercatori non sono infiniti, le scelte si fanno sempre, anche senza leggi che stabiliscano dei limiti. E allora perché puntare sulle staminali embrionali?
Come dice Assuntina Morresi, “tenere fermo il punto etico” non è un ostacolo alla ricerca, anzi è uno stimolo. Qualche scelta bisogna farla, qualche limite bisogna darselo. Dovrebbe darselo la ricerca stessa. La ricerca “no limits” è distopica. Perché nessuno, penso, vuole una ricerca contro l’uomo. Forse giusto i transumanisti, dei simpatici burloni che ho scoperto da poco e che mi stanno regalando momenti di ilarità impagabili. Meritano un post a parte, con calma.

Nei commenti all’articolo citato di Sussidiario qualcuno obietta che la legge 40 è stata comunque violata, selezionando gameti a scopo “eugenetico” e applicando la fecondazione medicalmente assistita a coppie che non hanno problemi di fertilità.
Indubbiamente, è vero: l’articolo 1 e l’articolo 4 della legge sono inequivocabili. Nonostante ciò, pare che i carabinieri non abbiano fatto irruzione in laboratorio! Incredibile, in questo paese soffocato da un regime oscurantista e illiberale… E poi le leggi, tutte le leggi, non sono intoccabili e sono fatte per essere precisate e superate, quando la realtà lo impone o lo suggerisce. Questa che si prospetta oggi è una direzione interessante per cambiarla. Molti di quelli che hanno fatto campagna contro l’iniziativa referendaria sapevano bene, e lo spiegavano a chi voleva ascoltarli, che la legge 40 aveva bisogno di modifiche, ma che il principio della massima tutela possibile per l’embrione era troppo importante per essere sottoposto a un referendum e che le modifiche avrebbero dovuto essere discusse in parlamento. Bene, il momento e l’occasione buona potrebbero essere arrivati. Non ci sarebbe bisogno neanche di grandi stravolgimenti: basta una modifica in senso parzialmente estensivo agli articoli 1 e 4.

14 Comments »

  1. Chiedo scusa se oggi sono cosi “presente”, per qualche giorno sono stato lontano dal computer e ora …….. recupero!
    Alessandro a volte mi sorprendi per la superficialità con la quale affronti i temi “vivi” della vita delle persone.
    In termini intellettuali, una persona colta come te non può non sapere che la morale e la scienza si evolvono a braccetto: quindi bene il monitoraggio costante ma attenzione a non cadere in nostalgie di basso profilo.
    Questa bambina rischiava una malattia molto grave: è naturale che i genitori desiderassero per lei il meglio e secondo me nessuno può assumersi il diritto di dire se hanno fatto bene o male.
    I genitori di solito mettono il benessere dei loro figli prima di ogni ideologia, perché si suppone che amino più i figli che il proprio attaccamento (più o meno sincero, più o meno narcisistico) agli ideali astratti di “giusto” e di “sbagliato”.
    Mi sembra di capire che tu non hai figli. E’ così?
    Non ti sembrerebbe meglio essere più cauto quando parli di cose che non conosci?
    Mi spiego meglio: io non sono un ingegnere, allora se devo parlare della stabilità di una diga ho certo il diritto di farlo, ma mi mantengo sulle generali perché non conosco la materia…….
    Tu manifesti sempre una sicurezza, su temi tanto delicati e complicati, che mi fa venire il sospetto che tu non abbia la minima idea di quel che stai dicendo.

    Comment di Nicco — 12 Novembre 2008 @

  2. io comincio invece ad avere il sospetto che tu neanche leggi quello a cui vuoi rispondere…

    Comment di alessandro — 12 Novembre 2008 @

  3. Risposta deboluccia…..Ma hai figli oppure no?

    Comment di Nicco — 12 Novembre 2008 @

  4. per una domanda praticamente inesistente quanto a coerenza interna e pertinenza con l’argomento proposto può andare anche una risposta debole. ritira il “dogmatico” e il “superficiale” e poi ti dò tutte le risposte “forti” che vuoi. anzi sarà meglio che ti prepari.

    Comment di alessandro — 12 Novembre 2008 @

  5. Non posso ritirarlo, è esattamente quello che penso dopo mesi di attente letture, ma se non ritieni di poter affrontare una discussione sincera mi ritiro io senza problemi perché “a me” non interessano le gare a chi ce l’ha più lungo :-) …… Buon proseguimento!

    Comment di Nicco — 12 Novembre 2008 @

  6. ti invito a leggere nuovamente quello che mi hai risposto. davvero, dai l’impressione di non aver capito nulla del mio post. senza offesa, capita.

    Comment di alessandro — 12 Novembre 2008 @

  7. …..Allora, da comunicatore responsabile quale sembri voler essere, considerami pure un “tuo” fallimento comunicativo ! :-)

    Comment di Nicco — 12 Novembre 2008 @

  8. lo faccio molto più spesso di quanto farebbe un “dogmatico”. ma nel caso specifico di questo post mi riesce difficile tenere un’ipotesi del genere. se io dico “mele” e tu rispondi “pere” o anche “kiwi” posso pensare di aver comunicato male. ma se io dico “mele” e tu rispondi “accessori per macchina da cucire” l’ipotesi più attendibile è che il problema sia dalla parte del ricevente. senza offesa, ribadisco: la distorsione soggettiva del messaggio può avvenire per tanti motivi ed essere occasionale. ma così è.

    Comment di alessandro — 12 Novembre 2008 @

  9. Va bene, forse ho capito male: ammetto che ho qualche difficoltà a leggere nelle pieghe delle allusioni tra le righe. Spiegamelo adesso: secondo te i genitori della bambina hanno fatto bene o hanno fatto male?
    Vedo che non rispondi alla mia domanda sui figli: non insisto perché non è mia intenzione essere indiscreto ma lo prenderò per un no, ribadisco allora che non sarebbe male un po’ di umiltà quando si parla di una materia che non si conosce.

    Comment di Nicco — 13 Novembre 2008 @

  10. i genitori della bambina hanno fatto benissimo! ma non ho parlato di questo nel post, quindi non l’avresti trovato neanche tra le righe.
    non ho risposto alla domanda sui figli come non ho risposto alle altre tue richieste e affermazioni perché mi sono un po’ risentito, non certo per reticenza. ma è anche una domanda che non mi aspetto da chi dice di leggere spesso questo blog. mi è capitato di dirlo più volte: sono single e non ho figli.
    ma l’obiezione che solo chi ha figli o chi “ci è passato” sia abilitato a parlare dei problemi di cui tratta la legge 40 mi sembra inconsistente. è una materia che va regolata per legge o no? se lo è, allora tutti sono abilitati a documentarsi, farsi un’idea e concorrere alla formazione del principio che ispirerà il legislatore.

    Comment di alessandro — 13 Novembre 2008 @

  11. “allora tutti sono abilitati a documentarsi, farsi un’idea e concorrere alla formazione del principio che ispirerà il legislatore. ”
    Va bene, però (e questo vale anche per l’aborto) con l’umiltà di chi sa di non saperne abbastanza. Come il nostro famoso “non ingegnere” che parla di una diga.

    Comment di Nicco — 14 Novembre 2008 @

  12. la retorica dell’ “io so cosa vuol dire” è un espediente come un altro per non considerare le ragioni degli altri. chi è che manca di umiltà, allora? chi esercita la sua competenza e la sua responsabilità di cittadino cercando di prendere coscienza di tutto ciò che riguarda la vita pubblica e le decisioni che deve prendere una collettività, oppure chi zittisce i “non esperti” e con questo pretesto si sente giustificato a non considerarne le ragioni?
    hai mai sentito parlare dell’istituto dei giudici popolari, per dirne uno? secondo te non dovrebbe esistere. anzi, non dovrebbe esistere neanche un giudice, a ben vedere. e neanche un legislatore. tutto sarà perfetto e autoregolato nel nome dell’amore.

    Comment di alessandro — 14 Novembre 2008 @

  13. Pensavo di essere stato abbastanza chiaro ma vedo che continui a fraintendere: visto che ti riconosco una certa onestà intellettuale non credo che tu lo faccia in modo strumentale quindi sarà meglio che provi a spiegarmi meglio.
    Non ho mai detto che chi non è “un esperto” non può parlare, ho solo detto che chi non è “un esperto” dovrebbe usare particolare cautela e umiltà quando dice il suo parere su cose che toccano nel vivo la vita di altri.
    Questo e’ molto diverso e non lo trovo nel tuo sito (la cosa buffa è che quello che si considera ovvio quando si parla di cose tecniche (vedi gli ingegneri) sembra meno ovvio quando si parla di sentimenti…….).
    Per questo motivo penso ancora che tu sia dogmatico e un po’ presuntuoso. Prima immaginavo che fossi un ragazzo e pensavo che fosse una questione di poca esperienza ma se sei amico di Franco da 25 anni devi essere almeno sulla trentina…….. Sono tentato di aggiornare la mia posizione e forse dovrei dire che penso che tu sia “molto” dogmatico e “piuttosto” presuntuoso.
    Con ciò direi che per il momento ho esaurito la mia voglia di dialogare e premetto che non è per debolezza o per prepotenza ma solo per noia e per una specie di sbigottimento impotente che mi prende leggendo delle risposte talmente accanite e impermeabili ad ogni sentimento.
    Vi chiedo scusa in anticipo ma credo che questo sarà il mio ultimo messaggio perché mi rendo conto che quella che a me sembra una tautologia, cioè che bisognerebbe “SAPERE” di cosa si parla prima di parlare, qui è considerata una cosa strana. Buon proseguimento e grazie dell’ospitalità, magari ci rincontreremo nella rete!!!!!!!! :-)

    Comment di Nicco — 14 Novembre 2008 @

  14. caro, carissimo nicco. non sono solito parlare di ciò che non conosco. tanti cari saluti.

    Comment di alessandro — 14 Novembre 2008 @

RSS feed for comments on this post. TrackBack URI

Leave a comment


Powered by WordPress. Theme by H P Nadig