Cronachesorprese

2 Novembre 2008

California. Scherzi di Halloween e Proposition 8

Filed under: cronache — alessandro @

Ricevo e pubblico da San Francisco. Franco vive in California da dieci anni e insegna italiano in una scuola.

Nella Bay Area un signore ha pensato di mettere una classica decorazione di Halloween nel suo giardino: un pupazzo appeso ad una corda come un impiccato. Ma su questo pupazzo ha messo la faccia di Sarah Palin! Alcuni hanno commentato che si tratta di uno scherzo innocente, nello spirito carnevalesco di Halloween. Non credo che farebbero lo stesso commento in presenza di un Obama impiccato in giardino.

Oltre che per le presidenziali, in California si sta facendo campagna anche per una specie di quesito referendario. Proposition 8 propone di scrivere nella costituzione che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna. È lotta dura: alcuni sondaggi danno in vantaggio i promotori, altri i contrari, in ogni caso di pochi punti percentuali.

Giorni fa, di fronte ad una casa che aveva adesivi alle finestre a favore di prop 8, qualcuno ha parcheggiato un furgoncino dove avevano scritto con la pittura spray: biggots live here, con una freccia che puntava verso la casa. La polizia, chiamata da chi vive in quella casa, ha risposto che non è illegale che qualcuno scriva con lo spray sul proprio furgoncino. Solo che se qualcuno scrivesse “Niggers live here” il furgoncino verrebbe certamente rimosso immediatamente dalla pulizia, e giustamente, o addirittura distrutto dalla folla inferocita.

Pochi giorni fa ho fatto un esame in una terza sui riflessivi. L’ esercizio, preso dal libro degli esami collegato al libro di testo, è un paragrafo che inizia con “Io e mia moglie” e prosegue con spazi bianchi dove mettere riflessivi reciproci del tipo “ci siamo incontrati”, “ci siamo innamorati” e “ci siamo sposati”… Una ragazza, una delle migliori della classe, ha fatto tutto l’ esercizio al femminile plurale. Ne ho parlato casualmente con la vicepreside (di una scuola cattolica) che si è detta molto contenta della perspicacia della ragazza. L’ intera scuola e’ di brutto a favore del gay marriage.
Quando ho consegnato i risultati dell’esame la ragazza mi ha detto che quelli non erano errori e mi ha detto perché, confermando la mia impressione. Poi ha fatto l’ occhiolino a un’ altra ragazza che appartiene al Gay and Lesbian Club della scuola. Nella sua mente stava facendo qualcosa di nobile per un’ amica.

Insomma, sorge spontanea una domanda: la California è all’avanguardia nei diritti civili o nelle tecniche di brainwashing? :-)

43 Comments »

  1. (credo) in south carolina, un bambino che andava a chiedere i dolcetti durante la notte di halloween, è stato preso a fucilate.

    ovviamente è morto.

    su questo sì che c’è poco da ragionare.

    Comment di alga — 3 Novembre 2008 @

  2. perché? con qualche elemento in più ci si potrebbe anche ragionare.

    Comment di alessandro — 3 Novembre 2008 @

  3. cavolo, allora l’italia assomiglia alla california? però! bisognerebbe dirlo a chi muore dalla voglia di espatriare :-)

    Comment di estrellita — 3 Novembre 2008 @

  4. Un pupazzo impiccato in giardino?! e pensare che io devo difendermi dalle accuse di cattivo gusto perché in giardino ho messo i nani! oddio,mi viene un dubbio : ma i nani saranno omo o etero?

    Comment di Sara — 3 Novembre 2008 @

  5. sul sito di dmail vendono un angioletto seduto su una sfera da giardino. non so, potrebbe indignare qualcuno?

    Comment di estrellita — 4 Novembre 2008 @

  6. Le donne tra i nani sono molto poche, e sono difficilmente distinguibili dagli uomini: si dice addirittura che portino la barba. Da questo deriva la credenza popolare che i nani siano tutti maschi e nascano dalle pietre, ma si tratta per l’appunto di una leggenda metropolitana. È la prima volta che sento parlare di omosessualità tra i nani: potrebbe essere una variante radical-chic di quella stessa leggenda. ;-)

    Comment di galliolus — 4 Novembre 2008 @

  7. Ciao, “lurko” sempre volentieri Cronachesorprese per i suoi articoli sulla comunicazione, ma questa volta sono perplesso.
    Immagino che il titolare del blog, visto che ha scelto di pubblicare, condivida il contenuto: perciò chiedo a lui e indirettamente a Franco cosa intende dire con la frase “Nella sua mente stava facendo qualcosa di nobile per un’ amica”, che a prima vista appare sarcastica.
    A me sembra una bella dimostrazione di affetto, forse ingenua ma piena di calore. Secondo Franco, dove ha sbagliato l’amica?
    Di seguito propongo alcune ipotesi di “cosa giusta da fare” secondo Franco e Cronachesorprese, in attesa di informazioni più dettagliate:
    a) non ha fatto una cosa nobile per l’amica, avrebbe invece dovuto spiegarle che il suo comportamento è “contronatura” e cercare di convertirla a una sessualità “moralmente accettabile”
    b) avrebbe dovuto far finta di niente, perché l’omosessualità va bene solo se è ben nascosta
    c) avrebbe dovuto dirle che le vuol bene “nonostante” la sua omosessualità.
    Aspetto una risposta con curiosità e con fiducia nell’onestà intellettuale finora dimostrata dal titolare. Se si ha il limite di essere omofobi, tanto vale esserlo dichiaratamente senza nascondersi dietro battutine puerili. Altrimenti vuol dire che lo si riconosce come un limite e allora… “meglio cambiare, no?”

    Comment di Nicco — 4 Novembre 2008 @

  8. oh che bello, un lurker che fa outing :-) nessuna ironia, eh: sono molto contento.
    se, come dici, leggi spesso questo blog sai come la penso, sai che non mi “nascondo” dietro a battute e avrai dunque avuto altre occasioni per essere perplesso.
    confermo: condivido le parole di franco, e penso che nessuna delle tre ipotesi fatte da te sia corretta. non credo che franco pensi che la ragazza abbia “sbagliato”.
    generalmente cercare di capire come ragionano gli altri in presenza di comportamenti inaspettati (“nella sua mente” vuol dire questo…) non è indice di “fobie”, ma del contrario.
    personalmente, e su questo immagino che non saremo d’accordo ma non si può essere d’accordo su tutto nella vita, ritengo che bollare come omofobo chi non considera un “diritto” il matrimonio tra omosessuali sia una facile scorciatoia per eludere un confronto serio sulla questione. io non sono omofobo.
    grazie per il commento, a rileggerci.

    Comment di alessandro — 4 Novembre 2008 @

  9. Grazie! Però in un certo senso non mi hai risposto, quindi provo a formulare la domanda in modo più chiaro: secondo te quello della ragazza è stato o non è stato un gesto delicato e amichevole?
    E in caso contrario, perché?
    Aspetto fiducioso anche la risposta di Franco!
    Nicco
    P.S. Affrontiamo una cosa per volta: secondo me questa piccola frase può avere sottintesi che possono offendere chi fa alcune scelte, per questo è da chiarire. Il discorso del matrimonio è ampio e difficile: siccome le scorciatoie non piacciono neanche a me lo rimandiamo a un’altra volta.

    Comment di Nicco — 4 Novembre 2008 @

  10. per me indubbiamente è un gesto delicato e amichevole. non so per franco: credo anche per lui, ma non voglio parlare a nome suo.
    anche il fatto di fare continuamente il processo alle intenzioni e l’analisi delle frasi di chi non condivide il nuovo “must” del politically correct su gay marriage e altro può, alla lunga, risultare offensivo. continuando così si corre il forte rischio di una discriminazione di ritorno.

    Comment di alessandro — 4 Novembre 2008 @

  11. Bene, grazie di aver risposto e chiarito!
    Visto che la questione è delicata e tocca i sentimenti di tante persone non lo definirei un nuovo “must”, è solo una questione di rispetto.

    Comment di Nicco — 4 Novembre 2008 @

  12. Scusate il ritardo, sto lavorando come un mulo. Voglio solo dire che ancora l’ altro giorno raccontando lo stesso episodio ad un’ amica mi sono venute di nuovo le lacrime agli occhi. Ero cosi commosso che a momenti avrei voluto abbracciarla (e sarei stato licenziato in tronco, sbattuto come mostro in prima pagina e forse arrestato ;-) Naturalmente Lauren stava facendo qualcosa di nobile per Jenny.
    Vorrei però provare a spiegare perché questo ammirevole gesto meriterebbe una causa migliore.
    La questione del rispetto per le persone omosessuali secondo me non ha niente a che fare con il matrimonio, ma proprio niente.
    Quando si parla di una cosa mi sembra opportuno chiedersi in primo luogo che cos’ è.
    Riguardo al matrimonio c’ è un aspetto religioso ed uno civile.
    È importante domandarsi perché è una linea generale dei vari stati dare un qualche riconoscimento ed una qualche protezione al matrimonio.
    Se la ragione che muove gli stati, da tempo immemorabile, a “validare” il vincolo matrimoniale è quella di premiare un sentimento tra due persone allora l’ accusa di discriminazione da parte dei fautori del matrimonio “dello stesso sesso” è fondatissima.
    Bisogna però considerare che la ragion d’ essere di uno stato è quella di prendersi cura del bene comune. Per questa ragione gli stati si occupano di problemi come la difesa, la pubblica istruzione, la salute pubblica (in ben più piccola parte negli USA che in Europa, purtroppo) eccetera.
    Che ragione avrebbe quindi uno stato di occuparsi del sentimento tra due persone? Che beneficio per la collettivita può avere questa privatissima questione?
    Mi sembra evidente che la ragione per cui gli stati in genere riconoscono un valore al vincolo matrimoniale è che il matrimonio è legato alla riproduzione. Esiste un interesse della collettività a promuovere ragionevolmente condizioni di stabilità per la continuazione della specIe.
    I fautori del matrimonio gay si chiedono perché ci sia tanta insistenza nel voler mantenere una differenza nei termini usati per un’ unione tra uomo e donna e per una tra due uomini o due donne.
    La risposta a questa domanda è semplicissima: perche sono cose diverse! Due persone dello stesso sesso non potranno mai far bambini. Non si tratta di un concetto religioso, basta credere in Darwin.
    La collettività non ha nessun interesse a dare, per esempio, uno sconto sulle tasse ad alcune persone perché queste si vogliono bene! Coppia gay: “Vogliamo pagare meno tasse!” Stato:”Perché?” Coppia gay: “Perché ci vogliamo bene, proprio come Riccardo e Antonella!” Stato: “E un bel chissenefrega non ce lo mettiamo?”
    Senza contare che se decidiamo che per la prima volta nella storia lo Stato ha il ruolo di premiare persone per i loro sentimenti reciproci, allora l’ introduzione del matrimonio omosessuale crea delle autentiche discriminazioni di fatto.
    Nel senso che lo Stato si metterebbe a dire che l’ amore tra un uomo e una donna è buono, merita uno sconto sulle tasse (e quant’ altro, uso le tasse per brevità), l’ amore fra due uomini o fra due donne è buono, merita uno sconto sulle tasse.
    L’ amore fra un fratello e una sorella, o due fratelli o due sorelle che vivono nella stessa casa non è buono, niente sconto sulle tasse! Questa si che è discriminazione! A questo punto si avrebbe la situazione paradossale che i sentimenti fra persone verrebbero premiati dallo stato in quanto si accompagnano a rapporti sessuali. Come se l’ intrattenersi con le rispettive zone genitali fosse una “causa comune” come appunto la difesa, la necessità di trasporti pubblici eccetera. Ovviamente questo non ha senso. Nelle distinzioni tra la sfera del pubblico e quella del privato, il sesso e’ per antonomasia nel campo del privato! La nascita dei bambini ha invece un valore pubblico e sociale (come dicono in Africa: it takes a village to raise a child!)
    Se il ruolo dello Stato viene deviato dall’ unico criterio oggettivo in questa materia, quello della riproduzione, automaticamente l’ oggetto della protezione diventa il sentimento, nell’ ambito della più pura soggettività.
    Una delle obiezioni piu comuni, e secondo me più sofistiche, è che ci sono persone vecchie che si sposano ed anche persone infertili. Questo dimostrerebbe secondo alcuni che il valore legale del matrimonio non ha niente a che fare con la riproduzione. In generale reclamare che i “casi estremi” rappresentano il centro di un problema non è un procedimento corretto.
    Nel caso del matrimonio possiamo dire che la parola stessa viene dal latino mater, quindi è un concetto in qualche modo legato alla maternità.
    Il ruolo del governo in questa questione non può che essere il piu limitato possibile. Sarebbe impensabile stabilire un limite di età per le persone che intendono sposarsi, o una serie di requisiti di idoneità medica! Ciò non risponderebbe agli interessi di nessuno. Infatti nessun governo minimamente democratico si è mai sognato di costringere le coppie sposate a fare figli. In alcuni casi un governo può stabilire incentivi. Ma neppure Mussolini e’ mai arrivato (se non erro) ad arrestare mariti e mogli perché non avevano ancora figliato!
    Il ruolo sano e ragionevole da parte di uno stato nel matrimonio è quello di salvaguardare in senso ampio la potenzialità della societa di far nascere ed allevare i propri bambini in una situazione dove i bambini trovano stabilità e protezione da parte dei propri genitori. Nel fare questo si creano alcune
    “frange” ai margini della questione come le coppie troppo anziane o infertili. Le eccezioni confermano la regola.
    Del problema dei bambini nel dibattito sul matrimonio gay ne parlo un’ altra volta perché sono gia andato troppo per le lunghe, scusatemi.

    Comment di Franco — 11 Novembre 2008 @

  13. grazie franco, nessun problema di lunghezza, anzi. avevo quasi intenzione di pubblicare in un altro post ciò che hai scritto sull’argomento in inglese, perchè mi sembra esposto molto bene. avete avuto un referendum e quindi sei fresco di discussioni e confronti, può essere utile anche a noi. tanto lo sappiamo che prima o poi ci tocca affrontare la cosa. giova comunque sapere che proposition 8, in california, è passata. tanto per chiarire, a chi pensa di sapere in che direzione va il “progresso”, che le questioni sono un tantino diverse da come le vogliono far vedere i nuovi falsi paladini dei “diritti”.

    Comment di alessandro — 11 Novembre 2008 @

  14. Mussolini mise una tassa sul celibato, ma non so quanto fosse pesante. So che gravava sui maschi celibi over-25: mio nonno si sposò vecchio e la pagò per ben 4 anni. A distanza di oltre mezzo secolo, era causa di simpatica recriminazione da parte di mia nonna: “Ecco, mi hai sposato solo per non pagare la tassa sul celibato!”

    Inoltre so che mio suocero, essendo nato il giorno dell’anniversario della marcia su Roma, ricevette una culla in dono dal governo. I mille euri del passato governo Berlusconi (a proposito, dove sono finiti?) mi sembrano un incentivo molto maggiore.

    Comment di galliolus — 11 Novembre 2008 @

  15. giusto: dove diavolo sono finiti i mille euro del berlusca? mi servono! :-)

    Comment di estrellita — 11 Novembre 2008 @

  16. Massimo Troisi ,mi pare che il film fosse “Credevo fosse amore e invece era un calesse”, ebbe a dire “io non ho nella contro il matrimonio, solo che un uomo e una donna sono le persone meno adatte per sposarsi”.

    Comment di Sara — 11 Novembre 2008 @

  17. sì, il film è quello. è la bellissima scena con loro due nel bar vestiti da sposi :-)

    Comment di alessandro — 12 Novembre 2008 @

  18. Nessuno ha ancora risposto al punto che sto cercando di sollevare. Allora vorrei fare una domanda precisa alle persone che stanno partecipando a questo piccolo dibattito, Nicco, Estrellita, Sara e tutti gli altri.
    Secondo voi con il matrimonio com’ e’ ora, lo stato premia un sentimento o la potenzialita di far bambini?

    Comment di Franco — 12 Novembre 2008 @

  19. la seconda che hai detto, of course. e ci mancherebbe. non solo la possibilità di avere bambini, ma principalmente questo. ma ti risponderanno che è così perché c’abbiamo le zavorre cattoliche e siamo sudditi del vaticano eccetera :-)

    Comment di alessandro — 12 Novembre 2008 @

  20. Ciao Franco,
    grazie della precisazione (anche se trovo un po’ indiscreto e retorico citare i nomi e parlare della tua commozione ma si sa, il senso della misura e del riserbo è una cosa soggettiva) e della proposta di dibattito: non mi sottraggo, partecipo volentieri anche perché secondo me hai centrato uno dei punti, frettolosamente accantonato da Alessandro con il suo solito dogmatismo.
    “Il matrimonio è il riconoscimento di un sentimento o di un contributo alla società?”
    Se fossimo a un quiz e dovessi dirti sì o no forse sarei costretto a dirti sì, però qui invece stiamo parlando di cose serie e non c’è bisogno di cadere in schematizzazioni grossolane!
    …..Quindi ti rispondo che secondo me questa domanda non ha una sola risposta e di sicuro non ha una risposta semplice.
    Se vuoi sapere quel che ne penso, ti posso dire: forse sì, almeno in parte, ma con molte sfumature che forse sono più importanti della stessa domanda.
    Prima di tutto è necessario ricordare il contesto, che almeno in Italia è quello di una discriminazione se non in atto, molto recente, che ne brucia ancora la memoria. In questo contesto un riconoscimento formale è un atto dovuto o almeno opportuno.
    Per questo l’esempio del pagare meno tasse non solo è un po’ sgarbato ma è anche fuorviante: non è importante! Il centro della richiesta è il riconoscimento del ruolo affettivo in generale e nelle situazioni delicate come le malattie ecc. ecc.
    Mi sembra anche, Franco, che tu descrivi di un “matrimonio” che non c’è più: oggi molti legami si allontanano dall’idea di matrimonio tradizionale, forse sarebbe ora di allineare la legislazione alla vita “reale”!!!!!!
    Non dimentichiamo poi che quando si parla di “matrimonio gay” non è detto che si parli di qualcosa di identico all’istituzione del matrimonio attuale. Esistono (ci sarebbero, se ci fosse la reale volontà di metterle in atto) molte forme più o meno sfumate per riconoscere dignità a questi legami. Se esistesse davvero l’intenzione in termini di principio, non sarebbe poi così difficile trovare la forma migliore che non offenda nessuno e che continui a tutelare “anche” la dignità della copia “classica”. In fondo si parla d’AMORE! Non capisco proprio perché sia così difficile trovare una forma di reciproco riconoscimento e di “coesistenza pacifica”…..
    Mi scuso per aver scritto tanto! Visto che sei così disponibile e gentile come il padrone di casa, concludo con una domanda. Tu scrivi “Vorrei però provare a spiegare perché questo ammirevole gesto meriterebbe una causa migliore”. Posso chiederti di fare un esempio di “causa migliore”?

    Comment di Nicco — 12 Novembre 2008 @

  21. caro nicco, mi fa piacere discutere con chiunque e accetto qualsiasi critica, purché fondata: quindi “dogmatico” lo vai a dire a qualcun altro. dici di leggere spesso questo blog ma evidentemente non hai prestato sufficiente attenzione a tutti i post che ho dedicato all’argomento e ti sei perso tutte le lunghe discussioni con altri che hanno posizioni simili alle tue. non ho accantonato niente: primo perché, come detto, mi sono già espresso sull’argomento; secondo perché la discussione su questo post sta maturando ora. non è mio costume sottrarmi alle discussioni o chiuderle frettolosamente. quindi prima di proseguire e rientrare nel merito mi aspetto che tu ritiri quello che hai detto su di me. è una questione di rispetto. grazie.

    Comment di alessandro — 12 Novembre 2008 @

  22. Non posso ritirarlo, è esattamente quello che penso dopo mesi di attente letture, ma se non ritieni di poter affrontare una discussione sincera mi ritiro io senza problemi perché “a me” non interessano le gare a chi ce l’ha più lungo :-) …… Buon proseguimento!

    Comment di Nicco — 12 Novembre 2008 @

  23. se questo è ciò che pensi di me vuol dire che le tue letture sono state tutt’altro che attente.

    Comment di alessandro — 12 Novembre 2008 @

  24. no, dai, dogmatico no! magari un po’ bastian contrario :)
    per rispondere a franco: mi ha stupito la tua analisi del matrimonio, non ci avevo mai pensato come tutela di questi due fattori da parte dello stato.
    per me il matrimonio è soprattutto la tutela legale di due individui che uniscono la propria vita, solo in un secondo tempo c’entrano i figli e assolutamente zero i sentimenti, concordo. per questo i pacs alla francese mi piacciono molto: trovo giusto tutelare anche altre forme di convivenza, al di là della coppia uomo/donna. però va detto che il mio concetto di famiglia è molto almodovariano e, vi dirò, credo che solo un vero spirito cattolico possa capire e condividere quel che cerco di dire :-)

    Comment di estrellita — 12 Novembre 2008 @

  25. A Nicco: chi ti dice che i due nomi siano quelli veri? Non ti preoccupare della privacy dei miei studenti, a quella ci penso io.
    Dici nel tuo commento che ci sono sfumature. Ma hai semplicemente ripetuto che “Il centro della richiesta è il riconoscimento del ruolo affettivo in generale e nelle situazioni delicate come le malattie ecc. ecc.” Cioe’ hai detto che il ruolo dello stato e’ quello di riconoscere un rapporto affettivo. Ripeto, di questo allo Stato non gliene puo e non gliene deve fregare di meno! Non gliene puo e deve fregare di meno neanche nel caso di un uomo e una donna. Se si amano o no non sono affari dello Stato.
    Non e’ un concetto cattolico, e’ un concetto politico. La natura dello stato e’ quella di prendersi cura del bene comune, non quella di distribuire pacche sulle spalle cosi che la gente possa sentirsi apprezzata nei suoi rapporti afettivi! Per quello c’ e’ lo strizzacervelli.
    Una delle cose piu insensate poi che viene sempre ripetuta e’ quella delle malattie. Il discorso sarebbe che un marito ha il diritto di prendere decisioni quando la moglie e’ inconscia in ospedale e viceversa e due partner gay questo diritto non ce l’ hanno. L’ idea che questo problema vada risolto col matrimonio e’ assurda e te lo dimostro con una domanda: che cavolo faccio io che sono single? Chi decide per me? Ovviamente chiunque ha il diritto di nominare una o anche piu persone di fiducia a cui affidarsi nel caso di terribili emergenze. L’ idea che questo diritto vada legato allo stato civile e’ cosi discriminatoria verso di me che mi fa veramente incavolare. Questa si che e’ una discriminazione!

    Devo spezzare i miei commenti perche mi accorgo che sono un lungagnone.
    Una nuova provocazione: appoggiare il matrimonio dello stesso sesso e’ un’ idea che fa parte di una cultura intollerante. Per parafrasare il Pasolini del grandissimo articolo “Il fascismo degli anti-fascisti” (Scritti Corsari se ricordo bene) si tratta dell’ “intolleranza dei tolleranti”. Esempi: i casi di volontari per prop 8 che sono stati presi a sputi spintoni e perfino pugni sono innumerevoli e i media locali non li hanno coperti per nulla. Un altro esempio: il direttore di un teatro ha finito per dimettersi dopo che si e’ saputo che aveva fatto una donazione per prop 8. Beccatevi questo.

    Il meccanismo ideologico e’ semplice e micidiale: “L’ idea che abbiamo noi e’ quella giusta, progressista e tollerante. Se sei in disaccordo con noi sei anti-democratico e intollerante, percio qualunque mezzo e’ lecito per toglierti di mezzo.”
    Lo spazio per il disaccordo nella tollerantissima San Francisco Bay Area e’ sempre piu ridotto. Chiunque non sia in linea con le ultime posizioni liberal e’ un mostro, un razzista e chi piu ne ha piu ne metta.
    Altri esempi: in Massachusset un maestro elementare ha letto una favola intitolata “Il principe e il principe” in cui i due principi si sposano e vivono “a lungo felici e contenti”. Quando le famiglie l’ hanno saputo alcune hanno obiettato ed hanno chiesto di poter essere avvertite in precedenza quando si vogliano tenere lezioni di questo tipo. La cosa e’ andata davanti a un giudice che ha stabilito che le famiglie non hanno alcun diritto di venir avvertite quando viene presentato un contenuto di questo genere. Ed era una scuola elementare!
    L’ ufficio adozioni della versione massaciussettiana della Caritas ha chiuso dopo piu di un secolo perche i giudici volevano costringerli a dare bambini alle coppie omosessuali con esattamente la stessa precedenza delle altre.
    Come si vede l’ avvento del matrimonio dello stesso sesso provoca una reazione a catena che rende qualunque concezione della vita diversa da quella che ha espresso il matrimonio omosessuale stesso impossibilitata ad esprimersi ed agire.

    Mi sono dimenticato di fare un esempio di causa migliore.
    Se la domanda riguarda i diritti dei gay una causa migliore sarebbe quella di fare manifestazioni di solidarieta con i gay cubani.
    Una causa migliore per la vita concreta di una studentessa californiana potrebbe essere manifestare solidarieta con gli immigrati illegali che sono stati tacitamente accettati e sfruttati per decenni per poi venir additati al pubblico ludibrio quando il vento politico e’ cambiato.
    O il fatto che nella nostra scuola gli unici insegnanti afro americani uomini (c’ e’ una signora) sono gli allenatori.
    O praticamente qualunque altra battaglia che non sia infondata e si rivolga a problemi reali delle persone, non il problema di sentire la mancanza di una pacca sulle spalle da parte dello Stato.
    Se lo Stato deve riconoscere i rapporti affettivi, esigo che mi venga riconosciuto un quarto di secolo di amicizia con Alessandro! Giustizia subito! Voglio una cerimonia! Voglio un rappresentante del sindaco con il tricolore! Voglio gente intorno che si commuova! Un fotografo! E gia che ci siamo qualche beneficio fiscale. E una torta! pero di cioccolato.

    Comment di Franco — 13 Novembre 2008 @

  26. giusto, per il quarto di secolo, ovvero per il novembre 2011, dobbiamo assolutamente condurre questa battaglia. potremmo chiamarla “pacca sulla spalla pride”. mi raccomando, che non cada la s. forse è meglio non rischiare, visto che qui le distorsioni del messaggio proliferano: come si può dire in inglese? :-D
    la torta di cioccolato va benissimo: è giusto occuparsi per tempo delle cose essenziali.

    non preoccuparti della lunghezza dei commenti: come vedi i tuoi tre li ho compattati, perché preferisco lasciare visibilità a più persone nei “recent comments”. scrivi molto ma scrivi cose decisamente interessanti. io non faccio fatica ad arrivare in fondo, penso anche gli altri.

    le autentiche discriminazioni che racconta franco non sono tanto lontane dalla nostra realtà. arriveranno anche qui. ricordatevi di cronachesorprese.it tra qualche anno, e riconoscetegli di aver guardato lontano, con il suo ottimismo molto preoccupato. e con questo dogmatico autocompiacimento auguro a tutti buona giornata :-)

    Comment di alessandro — 13 Novembre 2008 @

  27. Franco mi hai annichilito di parole!!!!!!!!! :-)
    Cerco di rispondere a pezzetti e peccherò di approssimazione a favore della brevità, scusandomi in anticipo con il padrone di casa se occuperò lo stesso troppo spazio.
    1) non importa se i nomi sono veri, personalmente ho trovato la frase (commozione ecc.) un po’ retorica
    2) “hai detto che il ruolo dello stato e’ quello di riconoscere un rapporto affettivo”: forse mi sono spiegato male, non ho detto proprio questo e non è il caso di cadere nel paternalismo: ho detto che in un contesto di umiliazioni subite in passato, sarebbe opportuno un riconoscimento chiaro dei diritti di una parte della cittadinanza che è stata discriminata. Questo è MOLTO diverso da una pacca sulla spalla.
    3) emergenze e malattia: certo, dovrebbe valere anche per i conviventi ecc., ci mancherebbe
    4) un triste elenco di discriminazioni, certo……… e allora? Vuoi sentirne di “altro” tipo? Facciamo una gara?????
    5) “Come si vede l’ avvento del matrimonio dello stesso sesso provoca una reazione a catena che rende qualunque concezione della vita diversa da quella che ha espresso il matrimonio omosessuale stesso impossibilitata ad esprimersi ed agire.”……… vuoi dire che secondo te il riconoscimento dei legami gay mette in discussione l’istituzione del matrimonio classico? Perché?????
    6) causa migliore: un elenco di obiettivi molto nobili! Però no, non te la cavi con questa scappatoia dialettica: non stiamo parlando dei massimi sistemi ma delle due amiche, resta in tema. Ripeto la domanda: Posso chiederti di fare un esempio di “causa migliore”?
    7) “un quarto di secolo di amicizia con Alessandro!”………. bello davvero, una bella amicizia salda. Però se hai rispetto dei sentimenti, sei capace di lunghi legami affettivi e ne riconosci il valore, forse potresti evitare di sparare giudizi e di fare della facile ironia su quelli degli altri.
    8) agganci alla politica: non ho mai parlato di politica e non lo farò. Parlo di rispetto dei sentimenti altrui, che è diverso. Nel mio caso non hai motivo di agganciarti agli stereotipi facili della destra o della sinistra, dovrai fare a meno di quest’arma dialettica spuntata!!!!!!! :-)
    Mi ripeto: continuo a non capire il senso dell’opposizione tra coppie etero e gay, lo trovo falso, retorico e artificioso. In fondo si parla d’AMORE! Non capisco proprio perché sia così difficile trovare una forma di reciproco riconoscimento e di “coesistenza pacifica”…..

    Comment di Nicco — 13 Novembre 2008 @

  28. ripeto: nessun problema di spazio nei commenti, se si rimane in tema e non si offende nessuno. intervengo su alcune delle tue risposte.

    2 – il riconoscimento dei diritti come risarcimento a soprusi subiti in passato non può arrivare a inventare dei diritti. oggi i diritti veri sono riconosciuti. ci sono situazioni di discriminazione di fatto, soprattutto nei luoghi di lavoro, che vanno combattute con le leggi e con l’impegno sociale e culturale. non vedo la necessità di altri riconoscimenti formali.

    5 – franco ti ha fatto esempi precisi in cui il diritto dei genitori a educare i figli secondo i propri convincimenti è messo in discussione dall’istituzione scolastica. clamoroso inoltre il caso dell’ufficio adozioni. questi fatti non mettono in forse l’istituzione del matrimonio “classico” (cioé dell’unico matrimonio possibile, ma questo è un mio punto di vista) e ci mancherebbe, però sono interferenze pesanti e ideologiche sul diritto dei genitori a trasmettere ai figli un sistema di valori, o sul diritto di un’associazione a perseguire obiettivi di utilità sociale applicando a una situazione di bisogno reale i propri convincimenti e valori. se lo stato del massachussets pensa che chi è contro il gay marriage non abbia diritto di parola nella scuola e nella società mette in atto un’evidente discriminazione. il principio violato qui non è (prevengo una facile obiezione) la libertà di pensiero, ma la libertà di educazione.

    6 – guarda che franco non sta scappando, anzi. mi ha parlato anche per mail della situazione degli omosessuali a cuba. vengono imprigionati e anche uccisi per il loro orientamento sessuale. “lauren” e “jenny” non potrebbero fare della causa cubana un obiettivo comune, in nome della loro amicizia e del loro impegno per i diritti dei gay? jenny non potrebbe essere ugualmente commossa e grata verso lauren per avere al fianco un’amica in questa lotta? ha lo stesso valore, in relazione all’amicizia tra le due, delle prese di posizione contro proposition 8. eppure non solo loro due ma nessuna organizzazione della comunità LGBT californiana muove un dito o fa manifestazioni in favore degli omosessuali cubani.

    7 – io non vedo nella posizione di franco giudizi “sparati” o facile ironia. vedo giudizi ponderati e grande rispetto per gli altri. l’ironia non viene usata per mettere in ridicolo, serve per mettere in evidenza i limiti di “parole d’ordine” come quelle che attualmente qualcuno vuole imporre, in stile grande fratello, su argomenti come il matrimonio degli omosessuali. che non è un diritto, e non mi stancherò mai di ripeterlo, anche il giorno in cui la legge italiana dovesse cambiare.

    8 – io invece non capisco perché: si sottolinea sempre la questione del vincolo affettivo e dell’amore, come se chi si oppone al matrimonio tra omosessuali non fosse capace per una sua supposta “durezza” di considerarlo; sia così inammissibile pensare di riconoscere le unioni tra omosessuali senza chiamarle matrimoni.

    Comment di alessandro — 13 Novembre 2008 @

  29. Nicco, grazie per la risposta. Continui a tornare sullo stesso tema: “qui si parla d’ amore”. E invochi il riconoscimento statale. L’ amore e’ un fatto privato, non riguarda lo Stato.
    Vorrei sottolineare che questa discussione e’ nata da tre esempi sul clima referendario ed elettorale e pertanto verte sull’ intera questione del matrimonio dello stesso sesso, non solo su un episodio di due studentesse.
    Non faccio facili ironie, l’ unico che fa attacchi personali sei tu. L’ ironia, la privacy, la retorica sono reazioni stizzite con cui tu attacchi una persona, (me) che non conosci. Se rileggi vedrai che non ho espresso nessun giudizio su di te.

    Vi voglio dare la notizia di oggi che e’ su tutte le tv californiane e domani sui giornali:
    Segue il testo di una lettera che ho appena scritto a Sergio Romano del Corriere perche credo che il mondo deba sapere delle emormita che si stanno verificando qui.

    LISTE NERE IN CALIFORNIA

    Scrivo per segnalare una nuova onda di intolleranza che sta oltrepassando ogni limite di decenza e di ragionevolezza, qui nella California progressista e tollerante.
    L’ intolleranza proviene dal fronte liberal e dalle organizzazioni per i diritti degli omosessuali e permea il clima generale.
    Il giorno delle elezioni presidenziali i californiani hanno approvato con 52% una modifica alla costituzione californiana che riconosce il matrimoio solo tra un uomo e una donna.
    Tutta la campagna a favore del “gay marriage” e’ stata impostata sul presupposto che chi appoggiava tale proposta (tecnicamente chiamata prop 8) sarebbe un intollerante che odia le persone omosessuali. Tale equazione e’ praticamente un dogma nella san francisco bay area.
    Ci sono stati innumerevoli episodi di attacchi ai volontari a favore di prop 8, attacchi con insulti, sputi, spintoni e pugni. Solo un numero ridicolmente piccolo sono stati riportati dai media.
    La notizia del giorno e’ che alcuni gruppi sono venuti in possesso delle liste delle donazioni a favore di prop 8 ed hanno pubblicato i nomi su internet invitando i loro simpatizzanti a boicottare tali persone per quanto possibile. Tali gruppi esigono anche che tutte le persone incluse nella lista facciano donazioni di valore analogo ai gruppi pro-matrimonio omosessuale.
    Ci sono nomi di proprietari di attivita commerciale che avranno serie ripercussioni sui loro redditi.
    Un negoziante italiano di san francisco ha espresso benissimo la sua paura nelle settimane precedenti al voto: “Io simpatizzo per prop 8 – mi ha detto – ma se mettessi un adesivo sulla mia vetrina tutti i progressisti smetterebbero automaticamente di comprare da me. Se io mettessi un adesivo del fronte opposto i miei clienti che non sono a favore del gay marriage se ne fregherebbero e continuerebbero a comprare qui.”

    Comment di Franco — 14 Novembre 2008 @

  30. Per risponderti mi basta il punto 2: appunto, “TU” non la vedi. Oltre che tuttologo, ingegnere e genitore virtuale, sei anche omosessuale?

    Comment di Nicco — 14 Novembre 2008 @

  31. caro nicco, non ha senso questa obiezione. la dittatura dell'”esperto” è un pericolo per la democrazia. soprattutto sui temi etici.

    Comment di alessandro — 14 Novembre 2008 @

  32. Noto che usate abili soluzioni retoriche per non rispondermi. Tanto di cappello per l’eloquenza ma ripeto le domande:

    Franco:

    2) “hai detto che il ruolo dello stato e’ quello di riconoscere un rapporto affettivo”: forse mi sono spiegato male, non ho detto proprio questo e non è il caso di cadere nel paternalismo: ho detto che in un contesto di umiliazioni subite in passato, sarebbe opportuno un riconoscimento chiaro dei diritti di una parte della cittadinanza che è stata discriminata. Questo è MOLTO diverso da una pacca sulla spalla.
    4) un triste elenco di discriminazioni, certo……… e allora? Vuoi sentirne di “altro” tipo? Facciamo una gara?????
    5) “Come si vede l’ avvento del matrimonio dello stesso sesso provoca una reazione a catena che rende qualunque concezione della vita diversa da quella che ha espresso il matrimonio omosessuale stesso impossibilitata ad esprimersi ed agire.”……… vuoi dire che secondo te il riconoscimento dei legami gay mette in discussione l’istituzione del matrimonio classico? Perché?????
    6) causa migliore: un elenco di obiettivi molto nobili! Però no, non te la cavi con questa scappatoia dialettica: non stiamo parlando dei massimi sistemi ma delle due amiche, resta in tema. Ripeto la domanda: Posso chiederti di fare un esempio di “causa migliore”?
    Aggiungo: “Non faccio facili ironie”…… direi proprio di sì, quando mescoli cose serie a battute sull’amicizia e alle frecciatine. “l’ unico che fa attacchi personali sei tu”: certo, perché non sopporto il dogmatismo applicato ai temi delicati della vita privata, soprattutto, quando non si basa su un’esperienza reale. Spero che avrai l’onestà intellettuale di ammettere che esprimo quello che penso a viso aperto senza nascondermi dietro sottintesi e frecciatine.

    Alessandro:

    appunto, “TU” non la vedi. Oltre che tuttologo, ingegnere e genitore virtuale, sei anche omosessuale?
    Sono molto curioso di conoscere la tua risposta perché qui non si parla di “dittatura dell'”esperto” ma solo di quel minimo di umiltà opportuna quando si parla di temi che non si “conoscono”.

    Vi chiedo scusa in anticipo ma credo che questo sarà il mio ultimo messaggio perché mi rendo conto che quella che a me sembra una tautologia, cioè che bisognerebbe “SAPERE” di cosa si parla prima di parlare, qui è considerata una cosa strana. Buon proseguimento e grazie dell’ospitalità, magari ci rincontreremo nella rete!!!!!!!! :-)

    Comment di Nicco — 14 Novembre 2008 @

  33. questa volta sono d’accordo con nicco: le risposte non sono chiare.

    Comment di alga — 14 Novembre 2008 @

  34. carissimo nicco, mi sembra che sia tu a non reggere il confronto con chi porta ragioni. finora non hai fatto altro che ripetere gli stessi concetti, senza considerare le risposte pertinenti e documentate che hai ricevuto; ora, intuendo la ricorsività del tuo argomentare, ti sei limitato a copincollare le domande alle quali abbiamo già risposto. non so, a me non sembra un modo di porsi molto “umile”.
    buon proseguimento a te, sicuramente ci si incontra di nuovo.

    Comment di alessandro — 14 Novembre 2008 @

  35. Nicco mi spiace ma non capisco, continui a ripetere domande e concetti che hanno gia ricevuto risposta. Forse potresti menzionare tu una “causa migliore” che ti soddisfi. Comunque quella della causa migliore era una frase completamente marginale nella discussione, e di esempi te ne ho dati.
    Domanda ad Alga: che cosa non e’ chiaro?
    Nessuno ha commenti da fare sul nuovo fascismo delle liste nere? Vi rendete conto del pericolo per la democrazia? Chiunque abbia un’ idea sgradita ai Nicco di questo mondo da ora in poi deve aver paura a far sentire la sua voce. Questo fatto ha già diminuito anche la vostra libertà perché la storia ci insegna che le nuove idee partono dalla California, bordezzano bordezzano e vanno a finire in culo ai genovesi (perdonatemi la battutaccia, tanto per alleggerire un po’ il clima).
    Devo ammettere che sono un po’ frustrato a parlare con te ma non mollo. Espedienti retorici?
    Mi sento un po’ come in una routine di Gianni e Pinotto (Abbot and Costello in originale). In questa famosa routine si parla di un giocatore di baseball di nome Chi. Gianni: Chi gioca in prima base? Pinotto: Si’! Gianni: Come si, ti ho chiesto chi gioca in prima base. Pinotto: ti ho gia risposto: si’. Gianni: insomma vuoi rispondere alla mia domanda? Eccetera eccetera, gianni e pinotto la tirano avanti all’ infinito, incazzandosi sempre di piu.
    Insomma, qui c’e’ qualche intoppo nella comunicazione. Mi sto sforzando di capirti ma non ci riesco. Potresti aiutarmi? E gia che ci sei, potresti fornirmi esempi di discriminazioni contro i gay oggi in Italia? Non sto cercando di dire sarcasticamente che non ce ne sono. Sto solo chiedendo esempi.
    A proposito di Abbot and Costello, la frase originale e’ “Who’s on first?”. Questo è un elemento base di pop culture americana, non faccio per dire ma ve l’ ho messo li gratis, c’ è gente che per insegnare la cultura americana fa pagare un sacco di soldi!
    L’ inglese qui è un po’ parlato stretto. Per autare la comprensione: in prima base ci gioca un cinese che si chiama Hu, o Who. In seconda un altro che si chiama Wot o What.
    Poi vi mando anche una versione buffissima con Bush e Condy Rice (c’ è il presidente cinese Hu e il segretario dell’ ONU Kofi, fate un po’ voi!). Senza offesa ai nostri eventuali amici repubblican-conservatori, Bush sul linguaggio casca un po’ come la Longari.

    Comment di Franco — 15 Novembre 2008 @

  36. la prima volta che ho visto lo sketch è stato in un episodio della famiglia bradford :-)
    avevo già visto anche la versione bushista, ma non me la ricordavo. quasi meglio dell’originale.
    io non ho fatto commenti sulle liste di proscrizione californiane perché non hanno bisogno di commenti. ma è possibile che riprenda l’argomento in un prossimo post. bordezzando bordezzando, l’anno scorso c’è stato un tentativo di limitazione della libertà di espressione con un comma cosiddetto “antiomofobia” in un decreto sicurezza che per fortuna non è passato. ma non ho dubbi che prima o poi la questione si riaprirà.

    Comment di alessandro — 15 Novembre 2008 @

  37. risposta a franco: non voglio impantanarmi in una discussione senza fine e poi sono capitata su questo topic per caso.
    solo, benché altissimamente forbito e, come dice nicco, ad un livello di eloquenza non comune, il discorso generale non dà risposte chiare.

    almeno, io non le capisco.
    ma è un mio problema, don’t worry :-)

    Comment di alga — 15 Novembre 2008 @

  38. va bene, allora vi dò le uniche risposte che voi giudichereste chiare. io sono omofobo e insieme omosessuale, dogmatico, intollerante, superficiale. ah, e quello che conta è il sentimento.

    pregherei tutti di chiudere qui questa discussione.

    Comment di alessandro — 16 Novembre 2008 @

  39. Oh oh oh oh Alessandro, mi assento per qualche giorno e ti ritrovo trasformato in una ragazzetta petulante? No no no no, questo non è da te!!!!! No però invece a ben pensarci forse è proprio “da te”: hai mai pensato che l’omofobia è una “fobia”? Pensare che le unioni omosessuali possano danneggiare le “sacre” famiglie mi sembra proprio una fobia, infatti nessuno di voi mi ha spiegato perché! Le fobie si accompagnano di solito alla rimozione…….. Quindi auguri Alessandro, per quando troverai la tua sessualità liberamente, anche se al momento ti immagino solo in compagnia della tua “amica Mano”…….. ma qui si fa dell’ironia eheheheeh non te la prendere!!!!!!!

    Comment di Nicco — 26 Novembre 2008 @

  40. ironia? non parlare di cose che non conosci :-)
    a questo punto sei tale e quale a un troll, e forse a pensarci il tuo intendimento iniziale era solo quello, non certo portare argomenti che non hai e che, se avessi, non saresti capace di sostenere.

    Comment di alessandro — 26 Novembre 2008 @

  41. Non diamo da mangiare al troll.

    Comment di galliolus — 26 Novembre 2008 @

  42. rileggo a distanza di qualche mese e sì, mi ricordavo bene: era finita a calci e sputi ;)

    Comment di estrellita — 1 Luglio 2009 @

  43. :-) mah, è degenerata solo un po’ alla fine, prima del corto circuito che ha messo fuori uso il principale interlocutore del bloggante e del suo socio americano ;-) prima sono venute fuori molte cose interessanti.

    Comment di alessandro — 1 Luglio 2009 @

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