Cronachesorprese

29 Ottobre 2008

Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo #4

Filed under: chiedici le parole — alessandro @

Vi sentissi ogni tanto dire qualcosa di originale. Mi chiedo da anni (e non solo riguardo a voi) a che bisogno corrisponde questa necessità di farsi ripetitori di opinioni annusate nell’aria. Forse è l’ansia di appartenere a un concetto, a una definizione di “popolo”, quello delle “verità popolari”, che è una drammatica illusione.

Questo non è essere critici, questo è farsi compagnia, trovare conforto nel naso degli altri: annusi anche tu quello che annuso io? Ah bene, allora esisto, allora mi sento meglio. Farsi compagnia non è niente di disprezzabile. A volte si comincia ad essere compagni su presupposti sbagliati, ma la compagnia porta poi dove l’immaginazione all’inizio non arrivava, e riscatta. Perché l’essere compagni, cioé dividere il pane, è una necessità elementare. Ma se viene perseguita solo per sentire un’eco alle proprie sensazioni, ed esclude programmaticamente la possibilità di andare oltre, non può mai essere feconda.

Io penso che sarò me stesso finché sentirò questi automatismi estranei a me.

2 Comments »

  1. Riesco a seguire solo parzialmente la tua riflessione, personalmente avverto il problema opposto, ovvero, quando nei confronti deputati ad affrontare un problema, prendo atto puntualmente che ci si muove con un’aggressività tale, come se ad essere messa in discussione fosse la nostra persona nella sua interezza e non le nostre idee su questo o quell’argomento. Lo vedo anche in quel minimo di attività sindacale a cui mi dedico, dove il grosso delle energie, diciamo un buon 80% lo devo spendere a parare o a dipanare situazioni umorali.

    Comment di Sara — 30 Ottobre 2008 @

  2. no sara, non è il problema opposto, è lo stesso problema :-)
    sembra che sia difficile darsi la libertà di stimare, appprezzare, anche amare una persona al di là delle divergenze che possono scaturire da un confronto di idee. io questa libertà me la sono sempre presa: non annacquo le mie idee per paura di essere messo da parte o guardato con sospetto; e non calcolo mai l’eventuale distanza di idee nel rapporto con un altro. ma non sempre questo è capito o apprezzato.

    Comment di alessandro — 30 Ottobre 2008 @

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