Cronachesorprese

27 Ottobre 2008

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Filed under: il consumatore non consumato — alessandro @

Ho un abbonamento annuale all’Amt. Venerdì non avevo con me la tessera ed è passato un controllore. Ha preso gli estremi del mio documento di identità e mi ha fatto una multa “virtuale”: presentando l’abbonamento allo sportello di via D’annunzio entro due giorni lavorativi avrei evitato la multa.
Oggi in pausa pranzo sono andato. Mostro il verbale a un impiegato con un fare un po’ sornione che mi chiede:
– Mi fa vedere l’abbonamento?
– Ecco l’abbonamento.
– Mi fa vedere un documento di identità?
– Ecco il documento di identità.
[silenzio]
– Mi dà un euro e venti?
– Prego?
– Sì, per la corsa per la quale era sprovvisto di abbonamento.
Non ero sprovvisto di abbonamento. Ho un abbonamento che vale un anno, sono venuto qui su vostra richiesta per dimostrarlo.
– Se vuole fare ricorso compili questo foglio. Vuole fare ricorso?
– Certo che voglio fare ricorso.
– L’azienda risponderà entro due mesi. In caso di soccombenza l’ammenda sarà di 58 [e rotti] euro.
– E come vanno questi ricorsi di solito?
– Io non so niente.
– Non ho tempo da perdere a verificare e non voglio correre il rischio di pagare la sanzione.
– Cosa vuole, io la penso… [si morde vistosamente la lingua]… non ha importanza quello che penso.
– Io penso che sia ingiusto. Se mi chiedete di dimostrare che sono abbonato non potete poi chiedermi il prezzo del biglietto. Cos’è, mi fate pagare il disturbo dei vostri controllori? Siete voi che dovreste pagarmi il disturbo per essere venuto qui, quando basterebbe l’accertamento della mia identità per controllare se sono abbonato o no.
[silenzio. pago, mi volto e faccio per andarmene]
– Aspetti. Dove va?
– E dove vado? Vado via, devo rientrare al lavoro.
– Devo darle la ricevuta.
– Già, sarà meglio. Non vorrei poi trovarmi a dover pagare una supermulta tra dieci anni.
– Non posso farci niente. È il regolamento regionale. Lo vede? Queste sono tutte sanzioni come la sua. Tutti hanno pagato un euro e venti.
– Lo vedo. E qualcuno ha fatto ricorso?
– Quasi nessuno.
– E lei proprio non lo sa come vanno a finire, eh?
– No… capisce…
– Certo, non ce l’ho con lei. Si figuri. Buon lavoro.

14 Comments »

  1. Accidenti, Maledetti Taccagni! ;)

    Comment di Tambu — 27 Ottobre 2008 @

  2. Ma quanto ci vuole ancora per un sistema che se non hai il biglietto non ti fa entrare sull’autobus?

    Comment di nick — 27 Ottobre 2008 @

  3. Lo conosco questo film.
    I dirigenti deliberano e hai un bel dire loro come “addetto alle attività di front office” che questo o quel provvedimento graverà sull’utente finale, che poi legittimamente si risente con il malcapitato di turno. Il tipo in cui ti sei imbattuto, ne comprendo pienamente l’imbarazzo, è uno dei tantissimi capri espiatori che quotidianamente deve difendere politiche aziendali indifendibili.

    Comment di Sara — 27 Ottobre 2008 @

  4. nick, inattuabile sull’autobus, a meno di non dover forzare l’ingresso ad una persona alla volta, con le conseguenze immaginabili sui tempi di caricamento bestiame HEMMMM persone…

    Comment di Tambu — 27 Ottobre 2008 @

  5. Vien voglia di ripristinare il FASM ;-)

    Comment di galliolus — 27 Ottobre 2008 @

  6. Accoppateli Molto Truculentamente ;)

    Comment di estrellita — 27 Ottobre 2008 @

  7. è una via di mezzo tra pirandello e bellavista.
    effettivamente fa incazzare, anche se fa un po’ ridere.

    sì, insomma, boh.

    Comment di alga — 27 Ottobre 2008 @

  8. stamattina sono stato 23′ al telefono con un vivaldi sintetizzato, il numero verde dell’amga, pardon iride. andassero so io dove
    ciao
    s

    Comment di stefano — 28 Ottobre 2008 @

  9. nick e tambu: è vero, a londra funziona. i viaggiatori passano il badge sotto l’occhio dell’autista e il carico del “carro bestiame” non allunga di tanto i tempi di sosta. ma la oyster card londinese, che ho sperimentato ad agosto con grande soddisfazione, funziona con un credito a scalare che comprende un abbuono automatico delle corse che superano una certa quota giornaliera. non so se esistono formule di abbonamento periodico indipendenti dalle corse effettive che fai. se esistono, il problema si porrebbe lo stesso: è giusto impedire l’accesso al mezzo a chi ha dimenticato l’abbonamento a casa e costringerlo a comprare un bliglietto di corsa semplice? secondo me no.

    sara: hai centrato il tipo umano ;-) in effetti ero combattuto tra la voglia di fare le giuste rimostranze e non sacconare uno che non ne poteva nulla. se c’è una cosa che non sopporto è il tipico “mugugno” genovese quando si sfoga sugli anelli deboli. il silenzio che precedeva la richiesta dell’euro e venti era eloquente: il tipo era in imbarazzo perché sapeva benissimo che la richiesta sarebbe risultata irritante, e si preparava a vedere un film già visto chissà quante volte, poveretto.

    galliolus: ahahaah, il fasm, non ricordavo il nome… :-D

    alga: ma no, non ero tanto incazzato. diciamo che fa più ridere che incazzare.

    stefano: 23 minuti? un record. io in questi casi attacco dopo cinque minuti al massimo, anche se sono “con l’amga alla gola”. o con l’iride fuori dalle orbite :-D

    Comment di alessandro — 28 Ottobre 2008 @

  10. beh…secondo me e’ giusto cosi non lo dimentichi!
    Lo metti nel portafoglio, come fai a dimenticarlo?
    Comunque qui a Londra e’ splendido quando uno tenta di salire senza biglietto, l’autista spegne l’autobus e non parte. Di solito sono proprio gli altri passeggerri a cacciare il “furbo” fuori.
    Mi fermo perche’ se vado a vandi comincio il mio pippone su chi prende l’autobus in italia, su chi paga le multe degli zingari poi vado fuori tema, mi cominciano a dire che sono razzista (io…) ecc….

    Comment di nick — 28 Ottobre 2008 @

  11. Ragionando a mente fredda, l’euroeventi è estremamente antipatico, ma non privo di logica. Corrisponde al fatto che l’abbonamento lo devi portare: se ti fossi accorto prima di averlo dimenticato, probabilmente avresti fatto il biglietto. Lo stesso criterio si usa in altre situazioni, forse comparabili per analogia: se guido senza patente mi impalano, se guido avendo dimenticato la patente no, ma una multa me la fanno lo stesso.

    Piuttosto sono sconcertato dalla faccenda del ricorso: uno fa ricorso all’AMT e l’AMT si autogiudica: se si dà torto da sola, perde un euro e venti; se si dà ragione da sola, ne guadagna 58. Una metafora della nostra condizione di sudditi.

    Comment di galliolus — 28 Ottobre 2008 @

  12. no, non sono d’accordo: è proprio l’euroeventi che non va come concetto. se la sanzione è diretta all’obbligo di portare con sé il documento di viaggio allora non può essere uguale al costo del biglietto, deve essere un’altra cosa, perché il costo del biglietto è già coperto. e comunque secondo me vale come sanzione il tempo che devi perdere per andare con urgenza (entro due giorni lavorativi, non sono poi tanti: per me è comodo perché lavoro lì vicino, ma non per tutti è così) a mostrare l’abbonamento per evitare la multa. mi sembra un deterrente sufficiente.
    anzi, a pensarci a mente fredda è ancora più offensivo. è come se dicessero: “il tuo tempo non vale un belino, sgancia l’euro e venti e poi vai pure a farti un giro”.
    non so se il ricorso viene giudicato dalla stessa azienda. è possibile, ma non so di preciso. ho dato solo un’occhiata veloce al foglio che mi ha offerto l’impiegato e non ho visto a chi è indirizzata la domanda. l’amt è una municipalizzata e in quanto tale non ci sarebbe niente di strano che si facesse carico di inoltrare il tuo ricorso a una commissione comunale o roba del genere.

    Comment di alessandro — 28 Ottobre 2008 @

  13. Dimenticarsi la Oyster a casa a Londra e’ una disdetta terribile che ti si ritorcera’ crudamente contro per tutta la giornata, tanto per cominciare perche’ sta insieme a tutti gli altri badge (lavoro, palestra…) e poi perche’ il biglietto giornaliero costa 6 Pound e rotti! Non sono sicura del tutto che non esistano modi per provare che sei abbonato e non pagare…

    Comment di teresa — 28 Ottobre 2008 @

  14. quantificare con il tempo che perdi ad andare all’AMT è discriminatorio perché legato alla vicinanza di casa tua con la sede. Uno di Voltri “pagherebbe” di più di uno che abita in Via Fieschi, per dire. Avrebbe quasi più convenienza a dimenticarsi spesso l’abbonamento a casa…

    Comment di Tambu — 28 Ottobre 2008 @

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