Cronachesorprese

22 Ottobre 2008

Canzoni per ragazzi

Filed under: cronache — alessandro @

Come già qualche anno fa, il mio amico Franco che sta a San Francisco e insegna italiano chiede segnalazioni su canzoni italiane degli ultimi tempi (lui sta negli States da dieci anni) con testi abbastanza semplici da far ascoltare ai suoi allievi. Per fare un esempio, mi ha scritto che è piaciuta molto Tanto tanto di Jovanotti, che in effetti per la struttura a domanda e risposta pare molto adatta a scopi didattici.

In una prima risposta gli ho suggerito diverse canzoni tra cui Vieni a vedere perché e Dicono di me di Cesare Cremonini, Fango e A te di Jovanotti, Niente paura di Ligabue, Estate dei Negramaro, La vasca (ormai vecchiotta, ma mi sembra molto adatta) e Mi piaci di Alex Britti, e poi altre di cui non sono molto convinto, perché forse sono troppo difficili. Ora mentre scrivo mi è venuta in mente anche Veramente di Mario Venuti, che dovrebbe andare molto bene.

Ci penso ancora un po’. Vengono altre idee a chi passa di qui? :-)

13 Comments »

  1. oh, perdona la mia ignoranza. conosco solo quella di venuti. meglio “crudele”, però.
    testi semplici? io penso che il MCD tra semplicità e bellezza sia “buonanotte fiorellino”. ah già, ma è vecchia. no, è sempre giovane :-))
    ciao
    s

    Comment di stefano — 23 Ottobre 2008 @

  2. già che siamo su venuti, direi a caldo “un altro posto nel mondo”, che ha un testo molto bello (e anche, perché no, elegante), ma ci sarebbe anche “una storia d’amore” di jovanotti o certe canzoni di tenco, come “mi sono innamorato di te”…
    ha ragione il tuo amico, la canzone italiana è una vera miniera per imparare la lingua :-)
    meglio che smetta di pensarci altrimenti ti intaso il blog e non vado più a dormire ;-D

    p.s.
    in compenso, eviterei battiato, tranne rare eccezioni, tipo “la cura” e “e ti vengo a cercare” (solo per corsi avanzati).
    il resto è troppo criptico e/o bislacco.
    te li immagini gli studenti di san francisco ad impazzire su espressioni tipo lo shivaismo tantrico di stile dionisiaco, piuttosto che il senso del possesso che fu prealessandrino? eh?

    p.p.s.
    @ stefano: buonanotte fiorellino la adoro, ed è bellissima.
    ma semplice, solo in apparenza.
    come tutte le canzoni di de gregori.

    Comment di alga — 23 Ottobre 2008 @

  3. stefano: ci ho pensato a “crudele” ma mi sembra che il testo sia un po’ complicato per chi sta imparando la lingua. certo ce ne sono altri più difficili. per fare un altro esempio, a me piacciono molto alcune canzoni dei tiromancino ma credo che siano davvero un casino per un adolescente americano. forse andrebbero bene in un corso avanzato per una lezione tosta su congiuntivi e condizionali :-)

    alga: no, tranquilla, “intasa” pure, ma solo con canzoni degli ultimi dieci anni, perché sulle altre franco, valente performer da pianobar, non ha bisogno di suggerimenti :-) è vero, “un altro posto nel mondo” è ottima: ha anche il vantaggio di un andamento “largo” che fa scandire bene le parole al cantante. per motivi opposti ho segnalato, ma non suggerito, “ovunque proteggi” di capossela. è bellissima, ma l’avvinazzato si mangia tutte le belle parole che scrive :-D

    Comment di alessandro — 23 Ottobre 2008 @

  4. tre parole
    per studenti particolarmente ostici ;)

    Comment di estrellita — 23 Ottobre 2008 @

  5. ottimo suggerimento, estrellita :-)
    ah, franco, per la precisione: Tre Parole. di valeria rossi. cavolo, era il 2001…

    Comment di alessandro — 23 Ottobre 2008 @

  6. Io l’ho fatto, ho insegnato italiano a una classe di adolescenti, e “E’ per te” di Jovanotti aveva riscosso grandissimo successo.
    Jovanotti in generale si presta, ma a volte usa espressioni di slang o inventate di sana pianta davvero un po’ ostiche.

    Di solito l’idea che hanno all’estero della musica italiana, quando ne hanno una, e’ piuttosto denigrante (Cutugno e Albano e Romina imperversavano), per cui io cercavo di scegliere testi un po’ piu’ difficili, magari, che richiedevano un lavoro linguistico approfondito, ma che insegnassero qualcosa anche sulla musica italiana. I ragazzi un po’ piu’ motivati di una classe, che tra l’altro non aveva italiano come materia obbligatoria, avevano imparato con grande passione “Amore che vieni amore che vai”. Era stato bellissimo.

    L’esercizio non e’ per beginners.

    Comment di teresa — 23 Ottobre 2008 @

  7. “la descrizione di un attimo”, intendi dei tiromancino?
    cioa
    s

    Comment di stefano — 23 Ottobre 2008 @

  8. stefano: sì, pensavo proprio a quella :-) ma anche a “due destini”

    teresa: insegnare le parole e il senso di “amore che vieni amore che vai” deve essere stata davvero una bella esperienza. mi fai venire in mente che non abbiamo considerato un aspetto importante, che sicuramente a franco non sfugge: sarebbe bello che i ragazzi percepissero quanto è adatta la lingua italiana alla musica: pregi distanti e in certo senso opposti a quelli della lingua inglese, che nella musica ha, rispetto all’italiano, il vantaggio della sintesi. però se penso all’equilibrio tra musica e parole della canzone di de andré, all’uso sapiente della rima e della lunghezza del verso e a quanto si adatta alla musica, penso che chi non è italiano possa apprezzarlo, forse più di noi.

    Comment di alessandro — 23 Ottobre 2008 @

  9. Max Pezzali?

    Comment di galliolus — 24 Ottobre 2008 @

  10. Per cantautori piu’ recenti proverei oggi con Daniele Silvestri: “Le cose che abbiamo in comune” per esempio e’ un ottimo esercizio per imparare i nomi delle parti del corpo ;)

    Comment di teresa — 24 Ottobre 2008 @

  11. galliolus: pezzali imho ha un difetto non da poco: il totale disprezzo degli accenti tonici nella metrica. “se non hai difesa gli altri segnanò, e poi vinconò“… lo prenderei a schiaffi unicamente per questo motivo, per il resto mi è anche simpatico :-) e comunque non lo proporrei a chi sta imparando la lingua. stesso problema i testi di tipi come nek (laura non c’è, capisco che, è stupidò cercarla in te…” e l’ineffabile tiziano ferro, che va molto oltre allo sputtanamento degli accenti (per lui i testi sono insiemi di sillabe da disporre a piacimento nel verso) e ha un’idea tutta sua della consecutio. non faccio esempi perché sarebbe troppo lungo, ma provate a leggere attentamente il testo di “non me lo so spiegare”.

    teresa: altro ottimo suggerimento. avevo pensato a silvestri ma mi è poi passato di mente. cavolo, anche “salirò” mi sembra ottima. sono tutte e due vecchiotte, ma entro i limiti dei dieci anni.

    Comment di alessandro — 24 Ottobre 2008 @

  12. Non so perché mi viene in mente “amore diverso” di finardi, che non sento da millenni..

    Comment di lullaby — 24 Ottobre 2008 @

  13. Su Max Pezzali sono d’accordo con te: ma proprio per questo scandisce bene le sillabe. Inoltre usa un vocabolario molto basilare.

    E un approfondimento etnico con i Buio Pesto?

    Comment di galliolus — 25 Ottobre 2008 @

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