Cronachesorprese

18 Settembre 2008

Dal Bang al Kung

Filed under: cronache — alessandro @

Non finirà mai di stupirmi l’involuzione del pensiero occidentale negli ultimi 150 anni sull’origine dell’universo. Non parlo delle acquisizioni scientifiche, delle teorie sempre più dettagliate sulle prime infinitesime frazioni di secondo dal big bang, delle ricerche nell’infinitamente piccolo che fanno acquisire dati sull’inimmaginabilmente antico. Parlo della rimozione della domanda sulla causa metafisica.

Io ho studiato con una certa passione la filosofia antica e medievale, non mi sono fatto abbindolare dai soldati gramsciani che ho trovato schierati dietro le cattedre del liceo e dell’università che ho frequentato. E dunque so bene che la ricerca scientifica sul cosmo non risponde alla domanda metafisica sull’origine del cosmo, né può annullarla o depotenziarla. Anzi. Nessuna scoperta scientifica passata presente o futura può insidiare questa evidenza: più conosciamo, più cresce la percezione del limite e quindi la domanda metafisica. Se al progresso della fisica non corrisponde un acuirsi della domanda sull’oltrefisica è solo per una ragione: non c’è una vera divulgazione di conoscenza ma si dà in pasto alla stampa e agli pseudodivulgatori un pallido simulacro, un universo disnelyland, e gli stessi ricercatori lavorano nella maggior parte dei casi come burocrati che si occupano di un pezzetto senza che nessuno susciti in loro un vero interesse al tutto.

Per queste ragioni veder celebrare il libro di Kung come un’opera innovativa perché propone una complementarità degli ambiti di teologia e scienza mi sembra una presa per il culo. Forse dovrei accettare una volta per tutte che la rimozione ha funzionato, e non dovrei dare per scontato l’assenso su alcune conseguenze dell’ovvia distinzione di ambiti tra scienza e teologia (che è sempre stata ovvia per chi si è davvero occupato di scienza e teologia prima, durante e dopo Galileo): che non solo non c’è nessuna contraddizione tra fede e ragione ma che la fede è espressione della ragione, che l’evoluzionismo non ha nessuna potenzialità sovversiva nei confronti dell’idea di creazione e della valutazione del posto dell’uomo nel cosmo, che il partire dalla consapevolezza di essere creatura educa a guardare la realtà e non a fuggirla e quindi stimola la scoperta e il progresso della scienza.

Sono verità semplici che l’ “opinione pubblica” non vede più. E quindi le conclusioni di Kung, del tutto ovvie, sono presentate come “innovative e stimolanti”. Naturalmente nel corso della trattazione, prima di arrivare a conclusioni così innovative che un qualsiasi professore della Sorbona del Trecento dava già per acquisite al primo minuto di lezione, il teologo non ha potuto fare a meno (leggo da .mau.) di attaccare l’ “oscurantismo” del Vaticano. Nel caso qualcuno non abbia capito che per Kung l’unico mistero dell’universo che ancora attende una spiegazione razionale è la sua incessante, commovente domanda: “se Dio esiste, perché io non sono ancora Papa?”.

4 Comments »

  1. Due cose, dal mio punto di vista ovviamente:
    – Küng è sempre contro il Vaticano, questo è noto a chiunque abbia letto qualcosa di lui. La mia era una constatazione per chi ha al massimo sentito il suo nome.
    – L’approccio complementarista tra filosofia/teologia e fisica non può essere antico/medievale (non c’era ancora il metodo scientifico, e l’approccio era unitario) Non parlo per il periodo da Cartesio al neopositivismo, perché non ho conoscenze sufficienti. Ma nell’ultimo secolo la fisica ha implicitamente preso sotto di sé anche la metafisica (non sapendola fare, d’accordo), e quindi parlare adesso di complementarità è una novità per tutti quelli di “cultura scientifica”.

    Comment di .mau. — 19 Settembre 2008 @

  2. Incredibol’s!

    Comment di Clio — 19 Settembre 2008 @

  3. .mau.:
    – so bene che kung è sempre contro il vaticano. la tua segnalazione non fa altro che confermare quello che tutti si attendono. pensavo di non leggere il libro, ma il tuo giudizio positivo sul suo valore divulgativo mi incuriosisce.
    – credo che l’approccio complementarista non possa essere altro che antico/medievale. nell’ultimo secolo la fisica ha *preteso* di prendere sotto di sé la metafisica ma naturalmente non c’è riuscita, perché è impossibile. e su questo posso scommettere, anche senza essere un fisico e sapendo poco o niente sulle direzioni che stanno prendendo la ricerca e la speculazione sulla fisica teorica.

    clio: è così :-) ciao, piacere di rileggerti qui.

    Comment di alessandro — 19 Settembre 2008 @

  4. Bel post,tornerò a leggerti.

    Comment di non avrai il mio scalpo — 19 Settembre 2008 @

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