Cronachesorprese

21 Febbraio 2008

Lo spammer è un fascista

Filed under: il viandante digitale — alessandro @

spammerIl mio fido Akismet ha tagliato da una ventina di giorni il traguardo dei 100.000 messaggi di spam intercettati. Dovrei essere contento di un servizio così efficiente, che si lascia sfuggire solo uno o due messaggi al giorno che finiscono regolarmente in coda di moderazione e quindi non vengono mai pubblicati. Il contrario (messaggi buoni che vengono erroneamente classificati come spam) non accade quasi mai: è successo una volta sola in un anno.

Dovrei essere contento, e lo sono. Però tutte le volte che cancello i messaggi dal filtro mi viene rabbia. Quanto spreco di banda e spazio disco, penso, oltre che di tempo e risorse: il costo di tutti gli addetti ai filtri nelle aziende, il tempo che un lavoratore impiega a ripulire la sua casella di posta, e così via. Quanto sprezzo violento e ignorante per la rete e gli utenti della rete. Gli spammer hanno in testa un target ripugnante, probabilmente fatto a loro immagine e somiglianza. La rete per loro esiste in quanto esistono i giochi d’azzardo online, i drogati di rimedi farmacologici all’impotenza e di integratori di dubbia provenienza, i cercatori compulsivi di pornografia. Tre generi che obiettivamente in rete vanno forte e che potrebbero essere cercati anche da punti di vista diversi dalle poche etichette con le quali lo spammer li vuole rappresentare.

Qualche tempo fa ho letto un commento di Maurizio Maggiani sul Secolo XIX sui graffitari, i cosiddetti writer. Chiamava fascisti, senza mezzi termini, quelli che imbrattano indiscriminatamente ogni superficie possibile dello spazio pubblico, senza curarsi del fatto che forse un edificio storico in pieno centro restaurato da poco ha un valore diverso da un rudere in periferia o dal sottopassaggio di una stazioncina. È questo disprezzo per un valore riconosciuto dalla collettività che Maggiani qualifica come fascista, a mio parere correttamente.

Credo che la stessa cosa si possa dire per gli spammer, che fanno perdere tempo e denaro alle aziende (a parte quelle che vendono filtri antispam: ma anche le imprese edili che devono poi rifare gli intonaci avranno i loro vantaggi…) e non si curano di invadere la posta di tutti con la loro rappresentazione meschina del mondo. Forse non è strettamente ciò che pensano che il mondo sia, ma importa poco: tutti devono vagliare le loro keyword, perché nel mucchio ci deve essere qualcuno che inconsapevolmente favorirà il loro gioco. Che sia quello di guadagnare soldi o no, poco importa. Non è neanche mercato anche quando c’è un guadagno, è puro gusto distruttivo. Alla base, comunque, c’è il disprezzo degli altri.
Fascisti.

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