Cronachesorprese

11 Gennaio 2008

La contraddizione di Grillo

Filed under: cronache — alessandro @

Nella grande discussione di questi giorni scatenata da Alessandro Gilioli dell’Espresso si corre il rischio di perdere la possibilità di una giusta distanza. Qualcuno dice: Grillo o lo ami o lo odi. Non è vero. Io non lo amo né lo odio, lo critico per certi aspetti e lo apprezzo per altri. Grillo preferirebbe forse che tutti si schierassero da una parte o dall’altra, tutta la sua strategia comunicativa converge verso questo risultato. Quindi se un giornalista chiede di fargli un’intervista, di avere “un confronto, anche aspro magari” su quello che pensa deilla comunicazione giornalistica in Italia, Grillo tergiversa. Non gli importa nulla del confronto. Vuole che il giornalista, come chiunque altro, si schieri. Se non lo fa, non gli serve; e si sentirà in diritto di bollarlo come uno che fa finta di essere neutrale. Un’inferenza che denota una buona dose di presunzione.

Gilioli quindi ha stanato il teleblogger. Ha giocato davvero un brutto tiro al blogger più seguito e meno blogger d’Italia. Ma Grillo poteva aspettarsi qualcosa di diverso? Ha cominciato il 2008 con una dichiarazione di guerra ai giornalisti, “la vera casta”. Dopo pochi giorni le conseguenze della non-intervista sono una buona occasione per riflettere su cosa comporta questo cambio di strategia: Grillo alza lo scontro a un livello molto difficile da gestire, anche per uno come lui.

Un conto è prendersela con i politici. La generalizzazione sulle malefatte della classe politica è da sempre premiante per chi riesce a raccogliere sufficiente audience per sostenerla. Le risposte e le reazioni dei politici fanno quasi sempre il gioco di chi ha tirato il sasso.
Con i giornalisti è diverso. Intanto le generalizzazioni sono molto meno motivate e comunicabili. E poi i giornalisti hanno titolo e interesse a considerare il fenomeno Grillo nella sua interezza. Grillo è famoso, ascoltato e ora anche seguito, genera fatti e notizie ed è logico, naturale, inevitabile che i giornalisti se ne occupino. Che parlino di lui, e che cerchino lui.

La reazione di Grillo alla richiesta di Gilioli è del tutto irrazionale e contraddittoria. Non era lui che diceva, riprendendo le posizioni espresse da Travaglio nel libro La scomparsa dei fatti, che i giornalisti italiani non fanno più vere domande, cioé domande scomode? E come reagisce Grillo di fronte a domande scomode? Dice che sono offensive. A ciascuno valutare se è una contraddizione o no.
Se decide di attaccare i politici è normale che, nel momento in cui prepara l’attacco, non voglia avere nulla a che fare con loro. Se al momento dell’annuncio del V-day un politico fosse andato a cercare Grillo per chiedergli di partecipare a una festa di partito, logicamente Grillo avrebbe declinato l’invito e le conseguenze sarebbero state nulle. Ma se a gennaio annuncia un V-Day contro i giornalisti per la fine di aprile non può pensare di azzerare i rapporti con i giornalisti per quattro mesi. Con qualsiasi giornalista: con quelli che lo tratteranno bene e con quelli che lo tratteranno male. Se prova a farlo, ne deve subire le conseguenze. Che saranno, questa volta, a suo danno.

I giornalisti fanno informazione, bene o male, onestamente o disonestamente. Anche Grillo fa informazione. Diverse volte (non sempre, sia chiaro) ha dimostrato di farla meglio di tanti giornalisti. Discutendo a settembre dopo il v-Day avevo espresso delle critiche sul Grillo politico ma avevo ipotizzato (commento 28) che un Grillo giornalista sarebbe stata una vera e utile novità. Beh, continuo a pensarlo, anche se lui forse non gradisce. Qualsiasi cosa abbia in mente di ottenere, parte male. Non rispondere alle domande poste da Gilioli, che ha offerto anche agevolazioni e garanzie eccezionali che normalmente non si concedono neanche ai politici, è un autogol epocale. La preparazione del 25 aprile comincia in salita. Non sarà una replica del successo dell’8 settembre.

16 Comments »

  1. sarebbe bello se grillo leggesse il tuo post.
    :-)

    Comment di alga — 11 Gennaio 2008 @

  2. Si ma chi cazzo è sto Gilioli? Voglio dire, se Grillo non concede interviste manco a Santoro e Travaglio, che cazzo vuole sto Gilioli?

    Aaaaaaah, adesso mi ricordo, Gilioli è l’autore di SESTO POTERE (woooow!), quel DELIRIO uscito in copertina dell’espresso del 4 ottobre 2007 (leggetelo perchè c’è da scompisciarsi dal ridere).

    E’ amico di quel NERD di Zambardino, un’altro pseudo-blogger di Repubblica che crede che i VERI blog sono quelli che si crosspostano a vicenda come solo i veri amichetti del cuore sanno fare. :) :) :)

    Mah.

    Secondo me Gilioli sapeva benissimo che Grillo non avrebbe accettato l’intervista; ciononostante ha giustamente ROSICATO perchè si è visto scappare 50.000 mila copie in più; cosi’ ha aizzato l’ennesimo POLVERONE-FARSA contro di lui.

    Tra l’altro non ci sono neanche le domande! Ci sono i RIASSUNTI delle domande. Ma copia e incolla la mail no? Credibilità 0. Rispetto 0.

    Comment di SciPiozZo — 11 Gennaio 2008 @

  3. alga: temo che grillo legga ben poco dei blog… forse neanche i commenti al suo, sennò si farebbe qualche domanda da solo, senza aspettare un giornalista ;-)

    scipiozzo: gilioli è un giornalista italiano che conosce e usa molto bene i blog, insomma una rarità. non sono d’accordo con molte delle sue posizioni, ma quando parla di comunicazione sul web non dice mai stupidaggini, è “credibile”. a mio modesto parere. come zambardino. se ti scompisci a leggere un normalissimo articolo come sesto potere non so francamente che pensare. mi sembri un po’ sovreccitato.

    Comment di alessandro — 12 Gennaio 2008 @

  4. Pffffft, ma perfavore, è facile fare i SAPIENTONI sui blog quando si ha come vetrina IL PORTALE PIU VISITATO D’ITALIA. La verità è che quei due conscono i blog tanto quanto un 14enne bisessuale che aggiorna il suo myspace.

    SESTO POTERE è un DELIRO, un COPIA INCOLLA di frasi ALTRUI seguite da un punto. Poi un’altro punto. Cosi’. Come va di moda tra i giornalisti d’oggi. Per creare tensione al lettore. E’ oltremodo irritante. Non trovi?

    E il messaggio di quell’articolo è SEMPRE LA STESSA CANTILENA: “Grillo è caccapùpù perchè usa il blog in modo MONOLOGHISTA, non è un VERO BLOGGER come me e il mio amico ZAMBARDINO!!!!!11111”.

    Ma vogliamo finirla? La rete è libertà, il blog è un CAZZO DI TEMPLATE e ognuno ci fa il CAZZO CHE GLI PARE! La BLOGOSFERA non esiste, è un concetto troppo astratto. Quelli che la definiscono come l’insieme di blog che SI SCAMBIANO FIGURINE PANINI mi fanno solo ridere, davvero. E poi tutta sta PALLA del SOCIAL NETWORKING, ma BASTA, è un roba da NERDS.

    Si, sono sovreccitato, annuso le pantofole di mio nonno per avere polluzioni durante il sonno. E allora? Ti consiglio di provare, non sai che ti perdi.

    Comment di SciPiozZo — 12 Gennaio 2008 @

  5. Non voglio entrare nel merito del discorso per il semplice motivo che avete entrambi ottimi punti di vista anche se differiscono tra loro. Diciamo che una cosa che non si è mai detta e che nessuno si sarebbe mai aspettato, soprattutto da un giornalista con la L maiuscola come Gilioli (cognome veramente impronunciabile) è che, e non sono solo voci di corridoio, pare sia ricchione

    Comment di massicciopoli — 12 Gennaio 2008 @

  6. scipiozzo, ti sbagli.
    la blogosfera esiste, e non ci si scambia solo figurine, ma anche vasetti di marmellata.
    e molto, molto di più.

    :-)

    Comment di alga — 12 Gennaio 2008 @

  7. ullallà!!!

    Comment di silvia — 12 Gennaio 2008 @

  8. scipiozzo, il vantaggio di scrivere su un portale con molte visite non è una garanzia di buon uso del blog. quelli di gilioli e zambardino sono aggiornati, pieni di contenuti, usano bene gli strumenti di social networking e sono complementari agli articoli che scrivono per le testate per cui lavorano. quindi sono blog giornalistici di qualità. questo è un buon modo di usare “un cazzo di template”. certo che grillo fa quello che gli pare con il suo, nessuno gli impedisce di farlo, come nessuno può impedire ad altri di criticarlo.
    tu che ci fai, con il tuo cazzo di template? metti un indirizzo, dai, non fare il timido :-)

    Comment di alessandro — 12 Gennaio 2008 @

  9. che è qua? una riunione di quelli di Meetup? gente che ha comprato l’abbonamento a internet per seguire lo spaccacomputer che ha visto la luce dopo qualche anno? quelli che “internet fa schifo” ma mi faccio la postepay per comprare ONLAIN il dvd di Beppe?

    zombie che vagano di blog in blog a difendere il santone indiano?
    mi ha detto uno che Grillo in persona gli ha mandato una mail dicendo “se vai su almeno 100 blog a difendermi con passione faccio modificare il cazzo di template del mio blog così quando commenti tu viene una cornicetta rossa e risalta. Almeno non si perde in mezzo ai centomilioni di altri babbi che scrivono su ogni post” :)

    Comment di Tambu — 12 Gennaio 2008 @

  10. Grazie al cielo NON ho un blog ma sfortunatamente devo scrivere una TESI di laurea dal titolo “WEB: POLITICA E ANTIPOLITICA, IL CASO GRILLO”, quindi purtroppo mi devo interessare dell’argomento. Ne farei volenieri a meno, sia chiaro.

    Una è certa: a furia di leggere sti PSEUDO-CAPOCCIONI che si fanno le SEGHE su cos’è/come dovrebbe essere un blog mi sono veramente BLOGGATO i coglioni.

    IMHO i webog di GILIOLI e ZAMBARDINO sono MEDIOCRI: l’implementazione audio/video è inesistente, per commentare è OBBLIGATORIO registrarsi (in quello di Zv), gli argomenti trattati sono il più delle volte RIDICOI, INUTILI e quasi sempre INIGANTITI ad ARTE per attirare l’attenzione.

    Se criticare Grillo è leggettimo, criticare GILIOLI è SACROSANTO.

    Comment di SciPiozZo — 12 Gennaio 2008 @

  11. scipiozzo, fai come me: io la tesi la faccio su plutarco ;)

    Comment di estrellita — 12 Gennaio 2008 @

  12. che bella tesi, mi dispiace che il tuo approccio sia questo. non so cosa ti è capitato, ma generalmente la tesi si sceglie tra argomenti che interessano.
    comincio a capire meglio, comunque, il tuo punto di vista. è normale che se non sei molto interessato a seguire certe discussioni e sei costretto a farlo per motivi di studio tu non sia molto ben disposto. ma se ti occupi di mass media o di comunicazione politica non dovresti trovare strano che la gente si confronti da un blog all’altro su possibilità, limiti e modi d’uso di uno strumento come il blog, che in pochi anni ha portato milioni di persone a pubblicare contenuti. le discussioni in rete saranno in gran parte ripetitive e inutili, niente di strano, ma credo che sia giusto considerare in parte le discussioni nel merito (mi concederai che le cose interessanti e intelligenti, cercando, si trovano), in parte il fenomeno della loro proliferazione come segno di un coinvolgimento e di un fermento che non ha precedenti nella comunicazione di massa. grillo viene criticato da chi sente il fascino di questo nuovo modello di comunicazione (e potenzialmente di partecipazione) perché è visto come uno che usa la sua notorietà per appiattire lo strumento blog su un modello di comunicazione monodirezionale, con interattività larvale o nulla. non lo dico perché penso che tu non lo sappia, lo dico perché voglio mettere in evidenza le ragioni e la sostenibilità di questa posizione.

    per quanto riguarda i blog di gilioli e zambardino. concordo con la critica sull’obbligatorietà della registrazione, ma questo avviene su scene digitali, cioé sul blog più “corporate” dei due di zambardino, ed è una scelta chiaramente imposta dall’editore. invece su zetavu, il blog più personale e nettamente “social” dello stesso giornalista (seppure ancora nel dominio di repubblica), i commenti sono liberi.
    l’implementazione audio /video non la vedo come una cosa essenziale. quando c’è ed è fatta bene è un bel pregio, ma se non c’è non ne sento la mancanza: è una scelta editoriale come un’altra.
    sulla rilevanza degli argomenti sono in completo disaccordo con te, e credo che sia inutile andare a pescare le decine di post di entrambi che ho trovato interessanti e stimolanti. ma è normale che non tutti i post abbiano sempre un interesse intrinseco che si impone all’attenzione di tutti. poiché il blog è anche comunicazione personale, una parte dei contenuti è dedicata a presentare se stessi, la propria visione delle cose, ciò che fa ridere, piangere, divertire e incazzare. ma sono post che aiutano anche a dare il “tono” allo stile della comunicazione, perché quando vai a leggere contenuti più elaborati e di interesse più generale hai già informazioni sulla particolarità dell’emittente, su chi è che parla, racconta fatti ed esprime giudizi.

    oh, io tutta questa roba la trovo appassionante. mi auguro che anche tu possa appassionarti almeno un po’, scrivendo la tua tesi. buon lavoro :-)

    Comment di alessandro — 12 Gennaio 2008 @

  13. Naturalmente ci siamo cascati anche noi. Anche noi a prendere posizione. L’ho fatto anche io. E pensa che, siccome non posso essere tacciato di intelligenza col nemico (viste le tante cose che ho sempre scritto contro Grillo), posso pure concedermi il lusso di difenderlo, cautamente. Perchè a me Gilioli non la racconta giusta.

    Comment di massimo — 12 Gennaio 2008 @

  14. massimo, in mancanza di una smentita da parte dell’interessato io prendo per buoni i fatti così come li ha raccontati gilioli. se non l’ha raccontata giusta, se il suo scopo era ottenere attenzione in questi giorni, c’è riuscito. ma se venisse fuori che i fatti si sono svolti diversamente con la blogosfera avrebbe chiuso, e grillo avrebbe un argomento formidabile per il suo 25 aprile. mi sembra improbabile.

    Comment di alessandro — 12 Gennaio 2008 @

  15. a me sarebbe piaciuto leggere l’elenco delle domande. virgolettate

    Comment di impiegato — 14 Gennaio 2008 @

  16. ho visto che anche altri hanno fatto questa richiesta. ma non capisco quanto possa cambiare la cosa, vedendo come le ha riportate gilioli nel post. per quanto riassunte mi sembrano già abbastanza dettagliate. se ci fossero differenze sostanziali avrebbe buon gioco grillo a farle rilevare.

    Comment di alessandro — 14 Gennaio 2008 @

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