Cronachesorprese

18 Dicembre 2007

Tu, tu, tu…

Oggi è il mio compleanno. Chi è stato il primo a farmi gli auguri?
Il signor Vodafone. Che gentile.

“Auguri ALESSANDRO!

Festeggia insieme a noi questa giornata speciale:
www.190.it vuole brindare insieme a te per augurarti un
felice compleanno!

Scopri il tuo regalo

Ti aspettiamo su www.190.it!

Proprio un regalo per me medesimo in persona! Sono commosso.
Vado su centonovantapuntoit.

Attiva gratuitamente via Web la promozione che preferisci!

Ricevere il tuo regalo è semplice:
– entra in www.vodafone.it, inserisci username e password e accedi alla tua Area personale “190 Fai da te”;
– clicca sulla voce Servizi e Promozioni e scegli, per ogni SIM, uno dei servizi o delle promozioni per cui compare la scritta “GRATIS per te!”;
– oppure naviga nell’area SIM e Telefono per scegliere un nuovo Piano Telefonico o modificare le opzioni del tuo attuale Piano.
Il tuo regalo sarà disponibile per 7 giorni, a partire dal giorno del tuo compleanno, su ciascuna SIM registrata sul nostro sito.

Faccio il login. Area personale. Il trionfo del “tu”, “per te”, “come sei speciale”. Dov’è il mio regalo? Mumble… ah, eccolo qui:

In esclusiva per te!
Attiva GRATIS free wap
Navighi GRATIS un mese

Allora, per un mese potrei navigare gratis dal cellulare. Però

I contenuti scaricabili non sono inclusi nel traffico promozionale.

Cosa sono i contenuti scaricabili? Non è chiarissimo. E dopo il mese gratuito che succede? La promozione incide sul mio attuale piano tariffario o no? Se vado avanti spiegheranno, immagino. Avanti.

Per verificare in qualsiasi momento i dettagli delle offerte a cui hai aderito entra in 190 Fai da te-Servizi e promozioni attive.
Clicca su “ATTIVA” per attivare la promozione a te dedicata oppure su “INDIETRO” per scoprire tutte le altre offerte.

A parte l’ambiguità dell’ “hai aderito” prima del “clicca su attiva per attivare la promozione”, non mi sono chiarito nulla con questo clic. Prima devo attivare e poi “verificare i dettagli delle offerte”? Non è il massimo della trasparenza, mi pare.

Preferisco declinare. Tanto quando mai ho usato il cellulare per andare su internet? E pazienza se il regalo che il signor Vodafone ha confezionato così amorevolmente proprio per me e per nessun altro rimarrà bello incartato. Tanto era anche interscambiabile con “tutte le altre offerte”…

Ma tu, signor Vodafone, lo sai cosa vuol dire “tu”?

17 Dicembre 2007

WordPress meravigliao

Filed under: il viandante digitale,spider report — alessandro @

Via Tommaso apprendo che il sito della cultura del governo brasiliano è realizzato con WordPress.
L’ho navigato un po’. Non trovo nulla che non vada. Si potrebbe obiettare che il patrimonio culturale italiano richiede ben altra gestione, anche a livello di presentazione web. Sarà. Ma perché non provarci? Se il disastro di Italia.it servisse a capire che le soluzioni più economiche disponibili già in rete sono anche le migliori, i soldi e il tempo volatilizzati finora sarebbero tutto sommato anche ben spesi, perché ne farebbero risparmiare chissà quanti in futuro. Ma non è solo una questione di soldi: comporterebbe anche un passaggio culturale non da poco. Qualcuno nei vari ministeri non ha ancora capito, o ancora non vuole digerire, che il web non è adatto a propinare alla collettiviità altre cattedrali nel deserto.

ps
Ma volendo far diventare un nostro musicista ministro della cultura, voi per chi votereste? Io per il maestro, senza dubbio. Ma penso che piuttosto tornerebbe a fare l’avvocato…

16 Dicembre 2007

Intercettazioni repubblicane

Filed under: cronache — alessandro @

Scalfari vuole sapere dalla Binetti se, prima di votare contro il decreto sicurezza, abbia sentito al telefono il segretario della Cei Monsignor Betori o chi per lui. Porello, l’ha chiesto già da una settimana ed è ancora in attesa di una risposta. Non pretende tanto, vuole un sì o un no, e oggi torna a battere cassa. Allora, senatrice? A domanda risponda.
Nella rappresentazione scalfariana del bene e del male, se la risposta sarà sì allora Repubblica potrà continuare a scartavetrare nei secoli dei secoli sulle pressioni vaticane. Lo farà anche se la risposta sarà no, ma questo ancora non lo dice, il furbastro. Per l’Eugenio il principio è inattaccabile: Monsignor Betori “non può” chiamare al telefono la Binetti. Se è successo, “è molto grave”.
Cantiamo tutti insieme le lodi al grande direttore progressista che mette i paletti alle ingerenze dei nemici della democrazia. Poiché un paletto tira l’altro, non è lontano il tempo in cui un’istituzione giornalistica come Repubblica non dovrà più chiedere le intercettazioni telefoniche ai magistrati amici, ma potrà farle direttamente. E allora la Binetti non potrà più negare le sue colpevoli frequentazioni.

15 Dicembre 2007

Knol, l’anti wikipedia

Filed under: il viandante digitale — alessandro @

L’anti wikipedia è la prima cosa che viene da pensare leggendo questo. L’idea è, insieme, antitetica e concorrente della più famosa e usata enciclopedia online. Certo, niente a che fare con la costruzione collaborativa e a emendabilità indefinita di Wikipedia. Knol mette l’autore in primo piano. Ma penso soprattutto a cosa potrà presentarsi domani nei risultati di ricerca di google, e a chi verrà destinato il primo clic. I singoli articoli di Knol aspirano a diventare “the first thing someone who searches for this topic for the first time will want to read”: cioé lo spazio che attualmente occupa wikipedia senza alcun serio concorrente.

13 Dicembre 2007

Il pacchetto satira

Filed under: cronache — alessandro @

– Ah, sempre tu spingi lo scherzo all’estremo…
– Che coglier mi puote, di loro non temo.
– Quell’ira che sfidi colpir ti potrà…
– Del Duca il protetto nessun toccherà.

Rigoletto, atto I

Non ho le idee chiare e lo confesso.
Credo che questa volta la verità non stia da una sola parte (io sono tra quelli che pensano che il più delle volte la verità sta da una parte sola e non da entrambe le parti o nel mezzo).
Penso che Luttazzi abbia buon gioco a replicare all’accusa di volgarità e abbia ragione quando dice che la satira è totalmente libera o non è satira.
Ma penso anche che un editore sia libero di non apprezzare delle volgarità, anche se sono impacchettate come satira: se si stufa, e getta via il pacchetto, è improprio bollare questa reazione come censura.
Luttazzi ha bisogno di spingersi sempre più in là, di tastare il limite di sopportazione sennò non si sente “vivo”, sente di non fare satira. La7 gli aveva dato la massima libertà: paradossalmente per lui questa è una situazione più difficile, perché fa più fatica a trovare i limiti da infrangere. E alla fine le provocazioni rischiano di essere artificiose: in questo caso, a mio parere, non ha toccato un nervo scoperto, si è beccato piuttosto una sberla di quelle che si danno alle mosche quando sono troppo fastidiose. Niente di epocale, insomma. Per questo mi chiedo: si può davvero chiamare censura quella che ha subito? Non so. Sbaglio o Decameron non aveva ancora avuto tutta l’attenzione che ha adesso? Non dico che sia necessariamente un suo calcolo, dico che con le premesse di questi anni uno come Luttazzi è ormai obiettivamente “incensurabile”. Ha guadagnato un privilegio da giullare e nessuno può toccarlo senza pagarne le conseguenze e senza ottenere un effetto opposto all’oscuramento. Luttazzi non è credibile quando si presenta come quello che viene attaccato dai poteri forti: lui ha ormai un vero potere, non è più un antipotere, ammesso che lo sia mai stato.
Gli facessero dire quello che vuole sarebbe molto meglio. Comunque ripeto, non ho le idee chiare. Sono abbastanza sicuro invece che anche in questo caso, come nel novanta per cento dei casi, le dietrologie siano sciocchezze.

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