Cronachesorprese

13 Dicembre 2007

Il pacchetto satira

Filed under: cronache — alessandro @

– Ah, sempre tu spingi lo scherzo all’estremo…
– Che coglier mi puote, di loro non temo.
– Quell’ira che sfidi colpir ti potrà…
– Del Duca il protetto nessun toccherà.

Rigoletto, atto I

Non ho le idee chiare e lo confesso.
Credo che questa volta la verità non stia da una sola parte (io sono tra quelli che pensano che il più delle volte la verità sta da una parte sola e non da entrambe le parti o nel mezzo).
Penso che Luttazzi abbia buon gioco a replicare all’accusa di volgarità e abbia ragione quando dice che la satira è totalmente libera o non è satira.
Ma penso anche che un editore sia libero di non apprezzare delle volgarità, anche se sono impacchettate come satira: se si stufa, e getta via il pacchetto, è improprio bollare questa reazione come censura.
Luttazzi ha bisogno di spingersi sempre più in là, di tastare il limite di sopportazione sennò non si sente “vivo”, sente di non fare satira. La7 gli aveva dato la massima libertà: paradossalmente per lui questa è una situazione più difficile, perché fa più fatica a trovare i limiti da infrangere. E alla fine le provocazioni rischiano di essere artificiose: in questo caso, a mio parere, non ha toccato un nervo scoperto, si è beccato piuttosto una sberla di quelle che si danno alle mosche quando sono troppo fastidiose. Niente di epocale, insomma. Per questo mi chiedo: si può davvero chiamare censura quella che ha subito? Non so. Sbaglio o Decameron non aveva ancora avuto tutta l’attenzione che ha adesso? Non dico che sia necessariamente un suo calcolo, dico che con le premesse di questi anni uno come Luttazzi è ormai obiettivamente “incensurabile”. Ha guadagnato un privilegio da giullare e nessuno può toccarlo senza pagarne le conseguenze e senza ottenere un effetto opposto all’oscuramento. Luttazzi non è credibile quando si presenta come quello che viene attaccato dai poteri forti: lui ha ormai un vero potere, non è più un antipotere, ammesso che lo sia mai stato.
Gli facessero dire quello che vuole sarebbe molto meglio. Comunque ripeto, non ho le idee chiare. Sono abbastanza sicuro invece che anche in questo caso, come nel novanta per cento dei casi, le dietrologie siano sciocchezze.

25 Comments »

  1. sono molto presuntuosa e mi picco di avere una grande esperienza di bambini sfidanti ;-)
    luttazzi è come un bambino sfidante, appunto.
    di quelli che, se gli dai un dito, cercano di prenderti tutto il braccio.
    non ne ha mai abbastanza.
    questo, assieme alla volgarità, è il suo modo.
    ognuno ha il suo: grillo ha il suo, paolo rossi il suo, bergonzoni il suo.

    siccome non guardo la tv, non ho seguito la vicenda in tempo reale però ricordo le sue “lezioni di sesso” con molto piacere e quando la cloud mi regalò satyricon, leggendolo mi feci delle grasse risate, a letto, prima di dormire.

    luttazzi non è propriamente simpatico ma percepisco la sua volgarità come la violenza dei film di tarantino (o, in qualche caso, di quelli di kitano): non mi ferisce, anche se sono un animo delicato ;-)

    sì, forse se gli facessero dire quello che vuole, sarebbe molto meglio.
    probabilmente esagero ma, in fondo, è solo un gioco.
    :-)

    Comment di alga — 14 Dicembre 2007 @

  2. anch’io spero proprio che sia solo un gioco. la forza della comicità di luttazzi è la battuta fulminante e “scorretta”. quando era a mai dire gol era fantastico. è poi forse l’unico comico italiano che cerca di riprodurre un certo tipo di comicità americana che da decenni mette alla berlina potenti di ogni risma, che non è che non reagiscano: leggendo la biografia di tony hendra sono andato a vedere la storia del “national lampoon”, il giornale satirico più impertinente d’america di fine anni 60 e degli anni 70, e ho visto che non ha avuto vita facile. ma là il mercato dei media è diverso: se un comico è inviso ai repubblicani non troverà posto alla fox, ma non è un problema, perché troverà decine di altri network. da noi invece essere fatto fuori dalle tre tv principali è pesante. grillo ha trovato una via alternativa, ma non l’ha costruita dall’oggi al domani. luttazzi forse dovrebbe fare lo stesso, e ho visto che qualcuno nella blogosfera l’ha già invitato a farlo.

    Comment di Alessandro — 14 Dicembre 2007 @

  3. è vero luttazzi a mai dire gol era, direi ” cosmico”!!
    resta il fatto che la sua satira è cmq intelligente, non la trovo volgare anche se non ci va giù leggero!!!

    Comment di silvia — 14 Dicembre 2007 @

  4. che sia volgare è un fatto, ammesso anzi rivendicato da lui stesso (“la volgarità è la tecnica della satira”). ma è una volgarità talmente giocosa che a me non dà fastidio, e immagino a una buona fetta del pubblico televisivo. però se fossi il responsabile di un palinsesto qualche domanda in più me la farei. un conto è la sensibilità personale, un altro è la coerenza di un contenuto con oon lo stile di una programmazione. come ho già detto, un editore è libero di fare queste valutazioni quanto un autore satirico è libero di dire ciò che vuole. l’editore quando ingaggia un autore satirico lo fa a suo rischio e pericolo, l’autore quando decide di fare una gag si prende la responsabilità di ciò che dice e ne sopporta le conseguenze.

    Comment di alessandro — 14 Dicembre 2007 @

  5. Quanta paura per dire le cose come stanno, Luttazzi è quello che scrive..

    Comment di Livio — 14 Dicembre 2007 @

  6. paura di che, scusa? per me le cose stanno come ho detto, se la pensi diversamente dì la tua.

    Comment di alessandro — 15 Dicembre 2007 @

  7. Paura di essere poco democratici e chiamare lo sterco con il suo nome, quando poi si tratta di satira tutti a sbandierare la libertà di parola, ma quale libertà di parola, ma chi l’ha detto che in TV deve passare il marcio di qualche mente malata, dov’è questa scala di valori redatta dall’illuminista di turno, dov’è?

    Comment di Livio — 15 Dicembre 2007 @

  8. bene, hai detto la tua. io non ho paura e ribadisco la mia opinione: luttazzi ha ragione quando dice che la satira deve essere libera, sterco o non sterco. la sua argomentazione sulla scala di valori (“Se io parlo del sostegno immondo di Ferrara alla guerra criminale di Bush, Blair e Berlusconi in Iraq, e voi vi scandalizzate dei toni satirici invece che di Abu Grahib o del napalm a Falluja, la vostra scala di valori è corrotta”) merita di essere discussa, ma mi sembra che la scala di valori che individua sia chiara: è più osceno il sostegno alla guerra della coprolalia. c’è chi pensa che il governo italiano (come ferrara) non abbia sostenuto la guerra in iraq. luttazzi pensa invece che l’abbiano fatto. si potrebbe discutere su quanto sia utile, per farsi un’idea chiara su questa questione, la tirata satirica e coprolalica di luttazzi. a mio parere, poco. ciò non toglie che lui abbia tutto il diritto di farla.

    Comment di alessandro — 15 Dicembre 2007 @

  9. Ho scritto di guerra di Bush?
    Non ha letto visto che neanche ho sfiorato l’argomento, la scala di valori illuminista è una provocazione visto che non esiste, io scrivo di responsabilità oggettive di ciò che è permesso a individui di mi passi il termine “evacuare sugli spettatori”.
    Gente che non ha titolo, ne statura artistica per usare espressioni da bagno penale per parlare in televisione, di qui vorrei conoscere i limiti di lor signori che sono disposti a ingoiare prima dell’eventuale indigestione.

    Comment di Livio — 15 Dicembre 2007 @

  10. titolo? statura artistica? bagno penale? lor signori?
    aiuto.
    siamo finiti in io, beau geste e la legione straniera?

    qualcuno mi svegli, per favore ;-)

    Comment di alga — 15 Dicembre 2007 @

  11. Se preferisce le faccio un disegnino.

    Comment di Livio — 15 Dicembre 2007 @

  12. se lo risparmi, signore.
    grazie :-)

    Comment di alga — 15 Dicembre 2007 @

  13. Però Alessandro (ti do del tu) vorrei sapere se credi a un limite della decenza o tutto è lecito quando ci mettono una telecamera davanti. Attenzione a una cosa poi, la coprolalia non era fine a sè stessa ma un infame insulto a una persona (che può piacere o meno).
    Colpire in maniera vigliacca è tipico non dei satiri ma di chi non ha rispetto neanche della dignità umana,allora finchè è un altro il destinatario chissenefrega, o sbaglio?

    Comment di Livio — 15 Dicembre 2007 @

  14. sbagli, caro livio (ti ho sempre dato del tu…).
    non sei stato tu a scrivere di guerra di bush, è stato luttazzi. la frase tra virgolette che ho riportato è presa dal post del suo blog, quello da cui sono partito per le mie considerazioni, fornendo il link. pensavo che tu volessi discutere di quello, visto che hai parlato di “scala di valori”.
    come ormai dovremmo aver imparato tutti, il “limite della decenza” e il “comune senso del pudore” sono confini mobili. c’è chi si impegna a spostarli, c’è chi si impegna a cementarli; c’è chi, come me, pensa che le cose importanti siano altre. in tutta sincerità, se la persona colpita fossi io o una persona a me vicina credo proprio che la percezione dell’insulto cambierebbe di poco e sicuramente non lo valuterei come “offesa alla dignità umana”. forse mi infervorerei a spiegare che la satira in certi casi sbaglia bersaglio, che invece che smascherare ipocrisie contribuisce piuttosto a rafforzare un luogo comune, come avviene a mio parere nella satira verso ratzinger. ma non credo che la satira verso ratzinger offenda la dignità umana, anche quando ci va pesante e lo paragona a un cane (ricordo il titolo del manifesto: titolo dell’anno 2005, per me), lo chiama nazista o che altro. non vorrei proprio vivere in un paese in cui non si possa fare satira usando tutta la volgarità che si vuole. la satira è una roba di pancia. si esprime quindi spesso con linguaggio “basso”. quando è usato consapevolmente, come nel caso di luttazzi, può essere anche satira raffinata a dispetto del linguaggio scelto. il limite della satira non deve essere l’eccesso di volgarità, ma l’ingiuria e la diffamazione, così come sono definite dal codice penale.

    Comment di alessandro — 15 Dicembre 2007 @

  15. Ceprano ai cortigiani: Vendetta del pazzo!
    Coro: Contr’esso un rancore. Pei tristi suoi modi di noi chi non ha?
    Ceprano: Vendetta.
    Coro: Ma come?
    Ceprano: Stanotte, chi ha core sia in armi da me.
    Tutti: Sì!
    Borsa e coro: A notte.
    Tutti: Sì!

    Rigoletto – Atto primo, scena quinta.

    Comment di Piergiuseppe — 15 Dicembre 2007 @

  16. concordo in toto (con il post)

    Comment di FulviaLeopardi — 15 Dicembre 2007 @

  17. Sicchè la satira di Luttazzi è consapevole, non è che si compiace di utilizzare linguaggi da trivio (pardon de merda cosi qualcuno capisce) per solleticare le parti basse degli ascoltatori, diffamando il prossimo per fare un pò di ascolto in più. Bellissimo poi il paragone (che si fa il Luttazzi) con Aristofane e Moliere, dovrebbe fare “La critica al Decameron” così ci spiega come il francese quant’è bello svilire un uomo.

    Comment di Livio — 15 Dicembre 2007 @

  18. scusa livio, dov’è la diffamazione? e dove lo svilimento? sono battute: grevi, volgari, che fanno ridere soltanto una parte degli spettatori, ma pur sempre battute. sarà anche satira compiaciuta, ma sicuramente è consapevole e ben studiata.
    quanto all’audience, credo che si insegua più efficacemente in altri modi: la volgarità televisiva che funziona dal punto di vista dell’audience è quella basso-media, che fa attaccare molto al video e fa discutere poco. funziona l’allusione pornografica e non la pornografia, la lite preconfezionata del talk show e non il vero confronto di idee che ha tempi e modi poco spettacolari, o il voyeurismo che è uguale in tutto e per tutto a quello di chi spia il vicino dalla finestra ma è reso socialmente accettabile dal grande fratello.

    Comment di alessandro — 15 Dicembre 2007 @

  19. Ti faccio un esempio: Alighiero Noschese stava ore sui copioni degli sketch a controllare meticolosamente il testo perchè non contenesse traccia non di offesa che allora non era concepibile ma di minima allusione nei riguardi delle sue “vittime” e si invocava la libertà di satira.
    Oggi un comico che paragono con Noschese giusto per il fatto di essere italiano invoca la libertà di satira dopo aver defecato e urinato non metaforicamente su un personaggio.
    Dov’è la contraddizione?
    I tempi sono cambiati? Siamo più liberi? No perchè tutti ti parlano di regime, di limitazioni e (bontà loro) censura.
    Se non vedi che c’è una guerra non nei contenuti ma nella forma a chi la spara più grossa, a chi mette in campo il peggio delle sue possibilità, trovando continuamente nuove vittime, nuovi valori senza rischiare niente significa che sei miope. Se a te sta bene questa gara benissimo, goditela, da parte mia è bene che qualcuno pulisca la bocca a questi guitti.

    Ho letto da qualche parte che secondo il coprofago il programma è stato interrotto per impedire il commento del medesimo sulla Spe Salvi, cazzo questo è fascismo.

    Comment di Livio — 16 Dicembre 2007 @

  20. io sarò miope, ma se tu pensi che la guerra sui “valori” si combatta contro i “guitti” sei cecato proprio :-)
    chi si sente offeso dalla satira reagisca, ma discutendo, protestando, non “tappando la bocca”.
    quanto alla spe salvi, come ho già scritto nel post e come ha detto chiaramente la nota ufficiale di La7 (che ho linkato), le dietrologie su questo caso sono sciocchezze.

    Comment di alessandro — 16 Dicembre 2007 @

  21. Non si combatte contro i guitti, si combatte anche contro i guitti che è diverso.

    Comment di Livio — 16 Dicembre 2007 @

  22. può essere, ma come? la satira si combatte solo con la satira. non tappando la bocca.

    Comment di alessandro — 16 Dicembre 2007 @

  23. Prima di tutto non è satira per me quella di cui discutiamo, poi è fondamentale una seria auto regolamentazione della TV generalista che trasmette in chiaro.
    Certo è utopico come il comunismo, basterebbe la coscienza, ma quelli quando è troppo lercia la sciacquano in Arno.

    Comment di Livio — 17 Dicembre 2007 @

  24. certo che è satira, andiamo… :-) è satira che non piace a te.

    Comment di alessandro — 17 Dicembre 2007 @

  25. E’ evidente che abbiamo 2 concezioni diverse su questo punto, del rsto non mi interessa convincere qualcuno, l’unica consolazione è che questo genere sparirà come un peto, la satira che apprezzo io è invece viva e vegeta da 2500 anni.
    Saluti

    Comment di Livio — 20 Dicembre 2007 @

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