Cronachesorprese

12 Luglio 2007

Fenomenologia di un blogger d’assalto

Filed under: cronache — alessandro @

Allora, naturalmente il provvedimento di sequestro del blog di Piero Ricca da parte della Guardia di Finanza è iniquo e puramente censorio. E su questo non si discute.
Anzi, ne discuto limitatamente a questo aspetto: se un quotidiano scrive qualcosa di ingiurioso su un politico, la Guardia di Finanza sequestra forse i pc della redazione e blocca le rotative? No, il giornale si becca la querela, pubblica eventuali smentite, correzioni, ritrattazioni, e va avanti. Allora in base a quale norma si tolgono a un blogger i diritti di amministrazione del proprio spazio web? Stiamo scherzando? Gli si può imporre al massimo di mettere offline i contenuti oggetto della querela, salvo poi il diritto di rimetterli online, nel caso il giudizio sia a favore del blogger e a sfavore del querelante. Se esistono norme diverse, o precedenti che fanno giurisprudenza, sono sicuramente vessatori e andrebbero cambiati. Se invece il provvedimento restrittivo adottato è stato disposto arbitrariamente dall’autorità giudiziaria bisogna fare in modo che in futuro non accada più, perché è una grave limitazione alla libertà di espressione.

Ciò detto, le premesse, lo stile e parte dei contenuti dell’azione di Piero Ricca e di Qui Milano Libera non mi piacciono.

Le premesse sono grossomodo quelle di Beppe Grillo e della sua iniziativa sull’epurazione dal Parlamento degli inquisiti: non sono d’accordo e ho già spiegato perché.

Lo stile è quello della provocazione a tutti i costi, e lo dico bonariamente, senza nessuna sfumatura dispregiativa e consapevole di quanto sia importante, per la libera informazione, la capacità di lanciare provocazioni intelligenti. Ma Ricca vuole fare passare l’idea che al cittadino è rimasto soltanto questo modo per farsi sentire. Semplicemente, non è vero. E poi non mi piace mai chi si autoelegge a voce della gente, in qualsiasi contesto e per qualsiasi ragione.

Risponde a tono anche Luciano Violante, nel momento in cui è oggetto di una di queste azioni di disturbo: “Lei è un bravo ragazzo, ma come provocatore è modesto… volevo invitarla a essere migliore come provocatore”. A Piero Ricca a volte riesce, a volte no.
Sicuramente gli è riuscita la sua prima storica incursione contro Silvio Berlusconi, e le tre contro Vittorio Sgarbi. Molto interessante la reazione di Alessandro Profumo e degli altri partecipanti a un convegno, che dimostrano di avere un’idea bizzarra di cosa sia un incontro aperto al pubblico e di non sapere a cosa serve una liberatoria su materiale filmato.
Per quello che ho visto, però, a mio parere ha fatto un buco nell’acqua con Fedele Confalonieri, che gli risponde nel merito e lo invita a documentarsi meglio, con il trio Violante – Fassino – Boselli e con Mastella, che opportunamente gli fa notare che non è impossibile o proibito fare delle domande a un ministro, ma che gridare in un convegno forse non è il modo migliore. Ricca vorrebbe dimostrare in questa occasione che certe domande non si possono fare, ma dimostra soltanto di aver cercato, con un comportamento aggressivo e indisponente, la reazione infastidita come pretesto per rinfacciare al ministro certe sue discusse frequentazioni.
Massimo D’Alema arriva con la sua solita flemma, dopo aver risposto gentilmente e puntualmente alle domande, a minacciarlo di querela; Emilio Fede senza alcuna flemma lo insulta, tira sputi, riceve insulti a sua volta e querela. In entrambi i casi il comportamento di Ricca è stato oggettivamente ingiurioso, indipendentemente dalla fondatezza delle accuse che avanza. Ricca farà bene, come ha annunciato, a rispondere a Fede con una controquerela (voleva far “sbroccare” l’Emilio e c’è riuscito).

Ricca grida insistentemente: voglio solo fare delle domande. Ma se tutti lo facessero nel modo scelto da lui, sarebbe davvero inutile. Io penso che spesso anche la presenza dei giornalisti, soprattutto di quelli televisivi, fuori dai palazzi ad aspettare i politici per carpire frasi e dichiarazioni sia più di facciata che sostanziale. È un modo facile, una scorciatoia. E comunque bastano e avanzano i giornalisti: che lo facciano anche i blogger come Ricca non aggiunge niente all’informazione e alla consapevolezza dei cittadini. Non discuto che abbia il diritto di provarci, discuto l’utilità e l’opportunità di farlo.

Per quanto riguarda i contenuti: le interviste che riescono, e che non si infrangono nella poca disponibilità degli interpellati, sono interessanti. Ma non sempre le domande di Ricca sono sufficientemente documentate, perché sta nella logica spettacolare del blitz portare più i rancori e i risentimenti di pancia che le argomentazioni. Le incursioni che partono già con intento dimostrativo, e finiscono in insulti o in quasi colluttazioni, non smascherano l’arroganza dei potenti, come pretende Ricca. Tra uno che sbrocca e uno che fa l’arrogante c’è una bella differenza. Se fai sbroccare un arrogante hai un indizio, ma l’arroganza vera la devi ancora dimostrare.

6 Comments »

  1. ti commento solo riguardo alla prima parte, perché la seconda è molto intrigante ma ha un sacco di links da vedere (e su cui ragionare), e io a quest’ora sono un po’ stravolta :-)

    penso che l’usanza dei sequestri (o degli oscuramenti) dei blog siano dovuti al fatto che non tutti sono abituati ai blog.
    quando dico che ho un blog, il settantapercento delle persone non capisce.
    mi fanno una faccia da uovo sodo.
    oppure pensano che tenere un blog sia una (specie di) cazzata.
    però, sai, secondo me in qualche modo intuiscono che sia un modo straordinariamente *libero* di esprimere i propri pensieri e, soprattutto, di condividerli.
    questo gli fa una paura fottuta.
    perché non lo possono controllare.
    così, sequestrano i blog, o li oscurano.

    forse il mio non è un commento pertinente al tuo post.
    ma mi premeva di dire queste cose.

    Comment di alga — 13 Luglio 2007 @

  2. La frase di Violante era diretta a me, che ero quel giorno accanto a Piero. E immediatamente dopo Violante aggiunse, riferendosi a Piero: “Lui è decisamente migliore!”
    Né Piero, né io, né altri in quimilanolibera, ci ergiamo a voce della gente. La voce è la nostra, semmai quella delle nostre ragioni che, a volte, trovano riscontro nell’opinione di altri, lettori del blog e non. Credo che nella pagina “chi siamo” del sito quimilanolibera.net dica bene quelli che sono i nostri intenti. Inoltre, la base di Grillo sono i suoi spettacoli, ben retribuiti. Quimilanolibera è tutto volontariato autofinanziato. Siamo giovani sani, se a volte alziamo la voce (e non per dire vaffanculo) ponendo le nostre domande ed esprimendo la nostra opinione, perdonatecelo. Se non altro, perché si tratta di una voce libera. Non badiamo al consenso, semmai alla condivisione che, in questo Paese stanco, incontriamo di frequente. Detto questo, non siamo al di sopra delle critiche, e discuterne è sempre stimolante!
    Grazie, Franz, qml

    Comment di Francesco Baraggino — 13 Luglio 2007 @

  3. francesco: grazie per la precisazione, dal montaggio del video non è chiaro che la frase di violante è diretta a te.
    è chiarissimo invece che le vostre iniziative si basano sul volontariato e sono, per quanto discutibili in alcuni esiti ed eccessi (a mio parere non è impossibile fare azioni altrettanto incisive senza rischiare querele), molto più apprezzabili e genuine di quelle di grillo. si può non essere d’accordo con voi, e io non lo sono su molti aspetti, ma in questo momento Ricca sta conducendo una battaglia di libertà per tutti, perché è importante per tutti che il provvedimento di sequestro venga revocato. mi auguro che avvenga, e su questo avete il mio pieno sostegno.

    alga: certo che è pertinente quello che scrivi, ed è anche importante. un pm arriva a chiedere di censurare un blog, leggo ora su quimilanolibera, per “impedire la perpetuazione del reato oggetto di querela (periculum in mora)”. ma come può arrivarci? non può che basarsi su un pregiudizio diffuso in base al quale un blog è qualcosa di futile, di cui si può fare a meno. ma la costituzione, quando parla di libertà di espressione, non fa distinzioni tra i media. e neanche la legge ne fa. rimane quindi la contraddizione: un giornale quando si becca una querela continua a uscire in edicola. un blog deve chiudere. forse perché l’esistenza del giornale è giustificata dal diritto all’informazione? beh, io da cittadino ritengo che il mio diritto all’informazione sia menomato dalla chiusura del blog di piero ricca, e se necessario non mancherò di farlo notare a chi di dovere, o di aggiungere una mia firma a un appello in tal senso.

    Comment di alessandro — 13 Luglio 2007 @

  4. forse l’esistenza del giornale è “giustificata” dai suoi finanziatori (e dalle loro idee politiche).
    invece il blog è libero, «ma libero veramente».
    tanto per citare una canzone che mi piace.
    :-)

    Comment di alga — 13 Luglio 2007 @

  5. Volevo fare delle precisazioni. Con Confalonieri non mi sembra che si sia fatto un buco nell’acqua,anzi. Abbiamo dimostrato che Fedele non sa nulla (o fa finta di niente) riguardo alle 2 sentenze della corte costituzionale che difende e da ragione ad Europa 7, canale vincitore della gara pubblica e che dovrebbe subentrare al posto di rete4, che invece, trasmette “abusivamente” da 10 anni. Non vedo cosa c’è di ingiurioso nell’intervista fatta a D’Alema. probabilmente abbiamo 2 parametri di giudizio diversi, ma in quell’occasione Piero mi è sembrato molto puntuale e controllato. Tanto che ha posto solamente delle domande.Certo in un Paese di deserto giornalistico possono sembrare provocazioni.
    Poi, quando dici che Piero urla e pone le domande male..beh lui non fa il giornalista di professione e ci mette un ‘elemento in più. Ovvero il sentimento. La passione. Non capisco come si possa criticare il metodo, diciamo così “passionale”, e non chi contribuisce a disintegrare il Paese da 20 anni.

    Comment di Diego — 13 Luglio 2007 @

  6. […] Bentornato a Piero Ricca nel mondo delle libere conversazioni. Certo, la storia non finisce qui. Ma per come era cominciata il dissequestro, seppure ancora parziale, è un bel passo in avanti. La reazione di Piero Ricca e di molti altri blogger è stata giusta e proporzionata, perché era ed è in gioco una libertà fondamentale. Ora bisogna che questo caso diventi un precedente utile per impedire il ripetersi, anche in forme più gravi, di censure non tollerabili. […]

    Pingback di Cronachesorprese » L’importante è avere… fede — 5 Agosto 2007 @

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