Cronachesorprese

6 Luglio 2007

La proiezione ansiosa del cronista

Filed under: news factory — alessandro @

Un giovane cronista arriva al pronto soccorso in evidente astinenza da notizia. Cerca tra i referti qualcosa, qualsiasi cosa per non tornare in redazione a mani vuote. Non trova nulla. L’ansia cresce, aumenta la sudorazione, il battito cardiaco, si osservano anche movimenti inconsulti, a scatti. Un medico comprensivo fa scivolare nella vaschetta portadocumenti dei referti qualcosa di appetibile, guarda il ragazzo con aria rassicurante, lo prende sottobraccio e gli dice: “Ma è sicuro che non ci sia nulla? Guardi meglio!”

Mi sarebbe piaciuto immaginare così l’origine di questa notizia. È un modo divertente di coltivare un ragionevole sospetto. Poi sono arrivate le spiegazioni logiche, purtroppo. Dico purtroppo, perché il fatto è umanamente più preoccupante, per quanto insolito e per certi aspetti interessante. Ma lo dico anche perché rimane ancora da spiegare la prima confezione della notizia. Io quando l’ho letta sul Corriere Mercantile (un quotidiano di pura cronaca, con i pregi e i difetti di una testata povera e di ambito squisitamente locale, per cui nutro simpatia, rispetto e ammirazione) mi sono immaginato proprio la fame del cronista che arriva a mettere le mani su un referto così spettacolare. Un referto che è notizia. Anzi, che è notizia solo in quella forma. Meglio ancora, che può aspirare a diventare notizia solo passando attraverso quella forma.

“Avrebbe dovuto verificare, ha fatto male il suo mestiere”, direbbero nelle scuole di giornalismo. Ma, se avesse verificato, la poesia di quel referto sarebbe svanita nel nulla. Un peccato. E il Corriere della Sera (che ha lavorato male) e La Repubblica (che ha lavorato bene, forse perché a differenza del Corrierone ha una sede a Genova… viva il giornalismo locale) non l’avrebbero mai ripresa. E il Messaggero non ci avrebbe inzuppato il pane, e non avrebbe avuto modo di schiaffarci come immagine un gigolò zarro chitarrato.

10 Comments »

  1. giustamente tu vedi la parte del cronista.
    perché ci lavori.
    io vedo la parte del disagio psichico.
    perché ci lavoro.
    ho letto tutti i link: è una storia orribile.

    lei sta male.
    in ospedale non ne possono più.
    il giornalista del corriere mercantile ha preso e fatto quel che poteva.
    l’articolo del messaggero, beh, quello non è neanche commentabile.

    è che non capisco dove stia la “poesia” in quel referto.
    il burnout esiste, certe volte è capitato anche a me.
    i pazienti psichiatrici spesso non sono simpatici.
    ma sono comunque esseri umani, e soffrono enormemente.
    non lo so, se la signora in questione se ne è andata via tranquilla e rasserenata da quel referto e da quella prescrizione.
    posso anche capire la “fame” del giovane cronista (mio padre era giornalista, so più o meno come funziona).

    ma questa è solo una brutta storia, molto vera, da tutte le parti la si voglia guardare.
    brutta, non menzionabile su un giornale.
    e senza poesia.

    Comment di alga — 7 Luglio 2007 @

  2. non ho detto che la poesia sta nella storia. ho detto che sta nel referto (che probabilmente rispetto al fatto ha subito alcune censure). e nella prima stesura della notizia, che riproduce tutte le censure del referto. è poetico perché ha dato al giornalista lo spunto per “ricreare” il fatto. è poetico anche perché tutto sommato è discreto nei confronti di quella donna, non gratuitamente e pesantemente ironico come poteva sembrare. una censura in un referto ha un senso. se riportata in una notizia ha un senso diverso e, essendo rivolta a un pubblico indistinto, si tira addosso una smentita.
    io immagino che il cronista abbia visto un referto così congegnato, senza alcun accenno ai problemi psichici della donna, e non si sia chiesto altro. si dice: perché non ha verificato e ha fatto male. ed è vero, ha fatto male. ma io credo che inconsciamente non l’abbia voluto fare, perché ha capito, o forse ha intuito senza confessarlo neanche a se stesso, che la versione dei fatti del referto sarebbe stata rovesciata. e in questo forse immagino troppo, faccio poesia anch’io, ma rimane comunque da spiegare la paradossale versione del corriere mercantile, riportata anche dal corriere della sera. tutti sono rimasti soddisfatti della spiegazione di repubblica, nessuno si è chiesto perché la notizia è venuta fuori, in un primo momento, come se fosse quasi una burla dei medici del pronto soccorso.
    quindi: la storia è orribile, nessun dubbio. e non avrebbe mai dovuto diventare notizia, vero anche questo. ho focalizzato la mia attenzione sul comportamento (e sulla probabile motivazione psicologica) di chi l’ha fatta diventare notizia. è il tema prevalente di questo blog, e di questa categoria in particolare.

    Comment di alessandro — 7 Luglio 2007 @

  3. Come ho scritto anche nel mio post, molto tempo fa scrissi per anni sul Mercantile. E confermo ciò che dice Alessandro: la “fame” del cronista è brutta, quando hai pochi anni, ancora meno esperienza e il tuo capo ti dice “Vai fuori e torna con qualcosa” nemmeno fossi un cane da riporto. A discolpa del Mercantile devo dire che una certa libertà nel trattare le notizie c’è a tutti i livelli. Anche nei magazine dove lavoro ora si tende a dimostrare una tesi: “Intervista lo psicologo xy e FAGLI DIRE questo, perché il direttore la vede così”. Certo qui c’è una persona che soffre e dopo il sorriso di prammatica, con le successive spiegazioni è arrivata l’empatia e il sincero dispiacere. Ma vorrei sottolineare che in molti casi il cronista ha davvero poco potere su quello che poi viene pubblicato.

    Comment di Blimunda — 7 Luglio 2007 @

  4. ma io non ce l’avevo con il giovane cronista del mercantile, la sua “fame” la capisco benissimo.
    forse non mi sono spegata bene.
    paradossalmente, mi hanno dato fastidio le “smentite” perché, per forza di cose, hanno dovuto rendere noti i particolari tristi di questa storia.

    Comment di alga — 7 Luglio 2007 @

  5. Ma secondo me la cosa più divertente (o più triste?) sono gli annunci Google in fondo all’articolo del Corriere!

    Comment di searcher — 7 Luglio 2007 @

  6. blimunda: certo, vai a sapere come è andata davvero. io ho fatto un’ipotesi. e a ben vedere la leggerezza è più del caporedattore: quando passa una notizia così il minimo è che dica al redattore: “un referto di pronto soccorso che dice di fare sesso? ma sei sicuro di aver letto bene? ma sei sicuro di aver capito? hai parlato con il medico che era di turno?”… e questo vale a maggior ragione per il corriere della sera, che per un certo verso si è manlevato precisando: dice il corriere mercantile che… però così è troppo facile :-)

    alga: no, ti sei spiegata. però chiedevi un maggiore chiarimento sull’uso del termine “poesia”, e mi è sembrato corretto spiegare, perché in effetti si poteva pensare che non consideravo abbastanza la realtà non proprio poetica della vicenda.

    searcher: gli annunci di google adsense cambiano spesso, però in effetti quelli che vedo ora sono… come dire… :-D
    li riporto omettendo numeri di telefono e siti internet:

    Depressione
    Contratti Terapeutici Breve/Lunga Durata. Chiama il n. ….!

    Li Mortacci Tua
    Ce l’hai con qualcuno? Sfogati con noi!

    Nervosismo, irritabilità?
    Scopri se soffri della sindrome premestruale

    Comment di alessandro — 8 Luglio 2007 @

  7. una voce non confermata auscultata clandestinamente tempo fa disse che forse, probabilmente, il Corrierone aprirà una sede a Genova. Incredibile, ma forse vero ;)

    Comment di Tambu — 9 Luglio 2007 @

  8. tambu: voce di quanto tempo fa? speriamo, sarebbe anche l’ora.

    Comment di alessandro — 9 Luglio 2007 @

  9. auscultata a Marzo

    Comment di Tambu — 9 Luglio 2007 @

  10. […] è rivelata una mezza bufala. Alessandro ricostruisce la vicenda e conclude che si è operato con poca professionalità. Prendendo la vicenda con più ironia c’è chi consiglia cure omeopatiche e chi, dopo aver dato […]

    Pingback di Blogosfera » Blog Archive » Non solo tecnologia — 18 Febbraio 2009 @

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