Cronachesorprese

23 Aprile 2007

Sparala, Piero

Filed under: dichiarazioni di voto — alessandro @

Uno dice che vuole fondare il Partito Democratico, lodevole iniziativa. Poi, nella relazione finale del congresso che vuole chiudere il capitolo vecchio per aprire quello nuovo, precisa: “oggi democratico è essere progressista, riformista e di sinistra”. E ci risiamo. I Democratici di Sinistra esistono già, che bisogno hai di rimpastare?
Forza Piero Fassino, riprovaci: fai quello che tutti i tuoi predecessori non hanno avuto il coraggio di fare. Non “essere democratici vuol dire essere di sinistra”, ma il contrario: “essere di sinistra vuol dire essere democratici”. Come dire, non abbiamo nessuna esclusiva: siamo solo una parte che fa del suo meglio per il bene comune. Ce la fai? Basta poco, le parole ci sono tutte, basta che le rimescoli un po’.

Certo, non ci credo neanch’io che in questo momento sia possibile una costituente di un partito repubblicano o qualcosa del genere. Anzi, spero proprio che non accada ora perché Berlusconi non ha la statura, la credibilità e oserei dire il diritto di farlo. Se lo farà, farà dei danni. Bisogna che passino lui e tutta la sua ciurma di avvocati, portavoce e amici degli amici che hanno infestato il luogo che appartiene di diritto alla destra democratica, che in Italia esiste ma ha poca voce e pessima rappresentanza, con qualche eccezione. Però prima o poi accadrà, e quando accadrà bisogna che tu, Piero, ti prenda la responsabilità di pronunciarla, quella frase che noi democratici di destra aspettiamo da 60 anni. O non penserai davvero che il piatto della democrazia è pronto quando hai guarnito la tua pietanza con qualche margherita?

Devi farlo, se vuoi andare fino in fondo. Tu e i tuoi alleati vi richiamate, giustamente, alla tradizione democratica americana. Ma nella tradizione americana ci sono i democratici e i repubblicani. Sono praticamente sinonimi, non so se ci hai mai pensato. Oppure, se non vuoi guardare così lontano, vai a sentire i discorsi di ieri di Sarkozy e della Royal. Si sono rivolti allo stesso identico popolo, senza distinzioni di classe. Non hanno detto: io sono il democratico, quindi votate per me. Hanno detto: dobbiamo fare insieme il futuro della Francia. Hanno chiesto collaborazione e legittimazione a un unico popolo, alla stessa gente. Hanno parlato della stessa realtà, degli stessi problemi. Straordinario, eh? I politici che chiedono legittimazione alla gente, non una parte politica che si offre graziosamente al popolo per dare ai voti l’imprimatur di “vero voto democratico”. Io che non ho molta simpatia per i francesi per una certa loro idea di laicità che non mi piace, riconosco che nella dialettica tra le parti la loro democrazia è anni luce avanti alla nostra.

Allora, se davvero vuoi che nasca un vero Partito Democratico, cosa che mi auguro perché innescherebbe processi interessanti anche dall’altra parte, prova a dire quella frase. Non dovrebbe costarti molto, al massimo uno o due giorni di broncio dei tuoi amici del correntone, ma sai come sono fatti, poi passa. E dovrebbe venirti naturale, perché non è altro che la realtà.

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