Cronachesorprese

19 Marzo 2007

Le moyen c’est moi

Filed under: news factory — alessandro @

Nella discussione sui “toni colloquiali” seguita a un articolo di Carlini, sono talmente d’accordo con Antonio Sofi che mi viene quasi voglia di spegnermi come “io” per far considerare quello che dice “lui” con la dovuta attenzione ;-)
Faccio qualche sottolineatura.

  • Giusta la distinzione che fanno in molti tra i blog e i blog di giornalisti: la critica di Carlini indirizzata all’intera blogosfera è generica ed eccessiva; se limitata ai blog di giornalisti curati non a titolo personale, ma inseriti in qualche modo in un progetto del loro editore, ha un senso diverso.
  • Nei blog è difficile trovare fatti separati da opinioni. E non so quanto sia interessante, dato che un blog è interessante in quanto nodo personale nella rete, o nodo che rende conto di un punto di vista, se non personale, molto particolare. La diversità, rispetto all’opinione che trova posto in un mezzo di comunicazione monodirezionale come un giornale o una televisione, è che il punto di vista diventa il mezzo, in maniera molto più marcata di quanto avviene anche in un giornale che vuole dare molto spazio alle opinioni: quindi il blogger, anche quando fa una scelta rigorosa di separare fatti da opinioni, non fa altro che dare una documentazione più precisa di “cosa si vede da qui“.
  • Su internet la selezione dei fatti avviene spesso attraverso le opinioni, o per essere più precisi attraverso la convergenza di diversi punti di vista verso un punto da considerare con attenzione. Non è sintesi dei diversi punti di vista, intendiamoci: si concorda sull’importanza di esaminare alcuni fatti e non altri, e ognuno poi conduce l’osservazione secondo il proprio specifico. Se ad esempio in questa discussione un certo numero di blogger converge verso il post di Antonio, ciò avviene molto probabilmente perché in quel luogo si trova il più aggiornato stato della questione. La selezione dei fatti, probabilmente, nella blogosfera e su internet in generale non può avvenire in altro modo: basta pensare a come funzionano i motori di ricerca. Chiaro che stiamo parlando di uno specifico non assimilabile a quello di altri mezzi di comunicazione. Però interessante, via.
  • Io scinderei completamente la questione dell’utilizzo delle tecnologie di comunicazione per la democrazia rappresentativa dalla questione della possibilità, per internet o per “le” blogosfere, di influenzare l’opinione pubblica. Evidentemente l’utopia che vorrebbe veder soppiantata la democrazia rappresentativa da una sorta di “sondaggio permanente” del popolo elettronico non ha nulla di desiderabile, ed è già un’ipotesi bollata, appunto, come utopia (ciò non toglie la validità degli esperimenti di consultazione su questioni specifiche, che favoriscono la partecipazione e l’attenzione ai processi decisionali); l’informazione nelle blogosfere è un’altra cosa, è già realtà, non ha niente di utopico e non è fatta soltanto di rumore o di narcisismi.

4 Comments »

  1. E sì, se ne dovrebbe proprio parlare, al Litcamp di Torino.
    F

    Comment di Effe — 21 Marzo 2007 @

  2. epparliamone.

    Comment di Lao — 21 Marzo 2007 @

  3. eh, grazie. aveva proprio ragione l’amico nostro quando diceva che c’avevamo *pensieri* in comune :)

    Comment di as — 21 Marzo 2007 @

  4. essì, aveva ragione :-)
    in realtà però la tua impostazione, la tua competenza e le tue idee mi stanno aiutando molto a mettere ordine nelle mie, molto più naif e poco sistematiche. è sempre una bella esperienza leggere qualcuno che descrive meglio di me quello che anch’io sto guardando.

    Comment di Alessandro — 22 Marzo 2007 @

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