Scusate. Mi devo levare un sassolino dalla scarpa.
Ho osato dire che la free press dovrebbe costringere i giornali a ripensarsi un po’. Una constatazione troppo ingenua, dovevo fare i conti con la supponenza degli orchestrali del Titanic. Fate come volete. Va tutto bene. Non è vero che il giornalismo in Italia è in crisi di identità da vent’anni e i quotidiani vendono sempre meno. Non è vero che allo stato attuale bastano quattro fogli con un centinaio di notiziole cucinate dalle agenzie, quasi cotte e mangiate, per mettere in piedi una concorrenza efficace, in grado di guadagnarsi le sue brave fette di mercato pubblicitario. Non è vero che uno dei più prestigiosi quotidiani americani progetta di chiudere l’edizione cartacea tra qualche anno, e un altro dà già le notizie soltanto nell’edizione elettronica riservando a quella cartacea gli approfondimenti.
Nessuna di queste semplici constatazioni basta a ottenere un ragionamento, una discussione tra adulti. Dire: mah, forse è il caso di ripensare un momentino come si confezionano i giornali. No, si è talmente presuntuosi da pensare che basti la battuta supponente alla Oscar Wilde de noantri per chiudere la questione.
Tirate fuori le palle e venite a discutere con argomenti veri. Qui. O con gli opportuni link, io non mi tiro indietro. Provate a immaginare che ci faccio, con il vostro fransé rescerscé.
sono i vecchi poteri che non vogliono cedere privilegi ai giovani e cercano di tenere insieme in modo maldestro i cocci di un mestiere dorato che non esiste più.
sono i culi pesanti della politica che recita formule retoriche e ha perso ogni contatto con la realtà. quasi tutti i giorni assisto a questo scollamento dal mio posticino in un ufficio stampa e vedo che neanche nei giornalisti più giovani e intelligenti c’è la voglia di testimoniare davvero quello che succede. aspettano i quattro salti da sbattere dentro al giornale con l’aggiunta di un pizzico di dietrologia. tanto per fa vedere che loro si che hanno capito.
Comment di estrellita — 14 Febbraio 2007 @
sì, estrellita, è vero. ma la cosa più sconfortante, nel caso specifico, è aver trovato questa superbia proprio in qualcuno che conosce molto bene i termini della questione. tanto che comincio a dubitare che, in fondo, certi atteggiamenti che sembrano molto open minded in realtà sono forse dei tentativi disperati di controllo. quindi quando qualcuno pone una questione vera si cerca di metterlo in ridicolo. non perché non si capisce, ma perché si capisce fin troppo bene. sono molto, molto deluso.
Comment di Alessandro — 14 Febbraio 2007 @
Beh, cronache, forse sei un po’ pessimista. I giornali stanno entrando alla grande nel web 2.0, pronti a giocare la partita del futuro. Ecco l’autorevole corriere.it che scende in campo:
http://www.wittgenstein.it/post/20070214_35702.html
Comment di searcher — 16 Febbraio 2007 @