Cronachesorprese

22 Gennaio 2007

Barcamp Roma – Quel protomedia di un blog

Filed under: barcamp — alessandro @

Chiarissimo, esauriente, documentato anche dal punto di vista storico lo speech di Simone Morgagni sulla definizione di blog. Il “semiosico” ha già reso disponibili le slide in pdf.

La premessa è ampiamente condivisibile: il blog finora è stato considerato prevalentemente come genere di comunicazione, mentre sarebbe forse più utile considerarlo come un nuovo medium .

Condivido anche l’invito alla cautela nell’impiego delle metafore: è sicuramente comodo (per la necessità di spiegarsi, per ricondurre al già noto ciò che ancora si fatica a definire e per cercare consenso o almeno condivisione nell’interlocutore) rifarsi ai modelli del diario o del giornale, ma il blog ha una sua diversità specifica che stenta a essere messa a tema anche a causa di queste approssimazioni, incoraggiate peraltro da chi, in questi anni, ha deciso di investire nelle piattaforme per blog e ha tentato quindi di chiudere la questione per vendere l’idea, lo status di blogger; o da chi, facendo informazione, da un lato ha paura dei blog perché li vede come potenziali concorrenti, da un altro lato ha bisogno di parlarne perché va di moda.

Rinunciando dunque a sponsorizzare queste e altre frette metodologiche Simone, dopo aver passato in rassegna tutte le definizioni tentate in dieci anni, evita giustamente di darne un’altra conclusiva ma indica una via che potrebbe mettere la riflessione mediologica sui binari giusti: il blog è un protomedia “che mischia scrittura e oralità, pubblico e privato”. Altro fattore essenziale per il giusto instradamento della questione: evitare di considerare tout court il blog come l’identità digitale di una persona. Il blog è piuttosto un frame identitario.

Cosa manca per metterci davvero in cammino? Il fattore che a mio parere non ha il giusto peso (e che ho chiesto a Simone di considerare meglio) è il rapporto di un blog con gli altri blog. Se di protomedia bisogna parlare, tendo a vedere il media blog come l’insieme dei blog o un sottoinsieme di essi. La blogosfera o le blogosfere, insomma. Senza i collegamenti attivi e di reciproca influenza tra i blog, l’essere mediium cambia o viene forse del tutto a mancare. Cercherò di proseguire e declinare la riflessione sulla natura dei blog con particolare attenzione a questo elemento. Mi auguro che l’ottima discussione innescata a Roma prosegua anche online, almeno fino al prossimo Barcamp.

21 Gennaio 2007

Barcamp Roma – Arriva (davvero) l’e-book

Filed under: barcamp — alessandro @

e-bookNon sono entusiasta (e neanche Gaspar lo è, a quanto ho capito da un breve scambio di opinioni con lui) all’idea di aver a che fare con un altro apparecchietto elettronico, un altro caricabatteria, un altro posto da trovare nello zaino quando viaggio. Nelle mie abitudini quotidiane ci sono già il PC portatile, il cellulare, la fotocamera digitale, il lettore mp3. E sono contento che grazie all’I-Phone si cominci a parlare di oggetti che integrano seriamente almeno due di questi quattro.

Però l’ebook reader che ha mostrato Tombolini è davvero un bel gingillo. Ne ha mostrati due, l’Iliad della Irex e il Portable reader della Sony. E ha annunciato la prima uscita di un ebook per i tipi (ma si deve dire così anche per i libri elettronici?) della sua casa editrice, la Simplicissimus blog farm: questo (il link naturalmente porta solo a un pdf).

I reader risolvono i due problemi principali che avevano finora decretato il fallimento del libro elettronico: la scarsa leggibilità e l’impossibilità di annotare. La tecnologia e-ink consente una lettura su schermo che si può considerare “una buona approssimazione – assicura Tombolini – di quella su carta”. Un reader, che costa intorno ai 300 euro ed è poco più grande e pesante di un bloc notes può tenere centinaia di ebook da leggere e annotare, salvando i segni della lettura attiva in una versione a parte. Il lettore può così archiviare e recuperare le diverse fasi della sua esperienza di lettura e apprendimento: gli studenti e chiunque abbia necessità per lavoro di compulsare molti testi sapranno valutare molto bene la fecondità di questa abilitazione tecnologica. Lo Shenker Institute ha annunciato di voler usare i reader per i suoi corsi di lingua, e anche Adnkronos comincerà ad usarli.

Beh, tutto bellissimo. Ora però che ci avete fatto venire l’appetito, qualcuno faccia contenti me e Gaspar e si estragga un portatile che funga anche da reader. Thanks in advance :-)

20 Gennaio 2007

Il Barcamp di Roma volge al termine

Filed under: barcamp — alessandro @

Al Linux club le luci si sono abbassate ma diversi gruppetti continuano a discutere. Di venture capital applicato al web 2.0, di software per il trattamento delle foto digitali, di twitter (e di quanto sia molto meno cazzeggio-oriented di quello che può sembrare). Sembra impossibile concludere, e infatti continueremo in pizzeria. Bello.

Indistinte correzioni

Filed under: chiedici le parole — alessandro @

Ho sempre sostenuto che il target di riferimento di chi ha progettato il correttore ortografico di word fosse la tipica segretaria particolare del capo. Una tipa così, di bella presenza, tettona e semianalfabeta, normalmente preposta ad altre funzioni (tanto per esagerare con i luoghi comuni), che ogni tanto necessita di scrivere qualcosa usando quella diavoleria che chiamano computer, attività che rischia – acciderbola – di rovinarle lo smalto delle unghie.

Come sanno tutti quelli che mi conoscono, non amo le generalizzazioni e i luoghi comuni, tanto meno questi. Però a chi serve il maledetto marchingegno infricciato in word, che mi premuro sempre di disattivare ogni volta che ho bisogno di scrivere su un computer non mio?
Perché sia davvero utile, per quel poco che può esserlo, deve essere personalizzato. E attivato soltanto come revisione finale di un testo molto lungo, quando non si ha il tempo o si è troppo stanchi per fare una revisione ortografica efficace.

Ma quegli odiosi suggerimenti durante la digitazione, supponenti, petulanti, che qualcuno ha messo dentro al programma decidendo che siano le regole universali per chi scrive professionalmente: quelli non hanno nessuna ragion d’essere, se non pensando a un mero trascrittore di un superlinguaggio precostituito, qualcuno che ha altre cose a cui pensare e che deve scrivere senza inventarsi nulla. La tettona, appunto.

Se i luoghi comuni avessero qualche fondamento potrebbe dunque essere interessante conoscere, ammesso che sia femmina, l’anonima compilatrice dell’avviso destinato alla mailing list degli abbonati alla squadra della quale mi pregio di essere tifoso. Farò il possibile per verificare. Vedete:

distinti saluti

qui non c’è dubbio, la sostituzione automatica ha fatto la sua vittima. Per dovere di cronaca, qualche minuto dopo è stata mandata la versione corretta.

Oh, gentile amica, non fraintendermi, grazie per l’informazione. Allo stadio ci vado mercoledì prossimo: figuriamoci se mi perdo la semifinale di Coppa Italia contro l’Inter. Però, sticazzi: dai 16 ai 20 euro per dei distinti saluti? Chiariamo subito: se proprio non ce n’è, preferisco essere mandato a spigolare aggratis…

P.S.
non si offendano le tettone alfabetizzate, che sono una grande risorsa dell’umanità.

19 Gennaio 2007

Cronache dal sereno al fortunale

Filed under: spider report — alessandro @

Sono veramente contento di tenere a battesimo un nuovo blog che (converrà chi già conosce il soggetto) sarà molto piacevole da leggere e da seguire. Il Mariachi l’ho fortemente sponsorizzato, ospitandolo qui tutte le volte che ne ho avuto l’occasione. Ha scelto un titolo contiano, e già questo depone a suo favore. Consiglio vivamente di tenerlo d’occhio, soprattutto nei prossimi due o tre mesi.

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