Cronachesorprese

23 Gennaio 2007

Ridi ridi che se passi le primarie…

Filed under: dichiarazioni di voto — alessandro @

arcimboldo - bibliotecarioQualcuno spieghi a Edoardo Sanguineti che un conto è scrivere poesie, un conto è fare una campagna elettorale da sindaco. Vabbé che Genova è un covo di dinosauri della sinistra tra i più arcaici e fuori dalla realtà, ma poi amministrare una grande città non è come comporre un sonetto. E neanche preparare un corso per l’Università. E neanche, qui bisogna proprio dargli questa delusione, scrivere un articolo per Micromega. Edo, mi dispiace, è proprio tutta un’altra storia. Piangi piangi, ridi ridi, comprati questo frigorifero bosch una volta per tutte, ma poi resettati. O vai a chiedere consigli a Dario Fo, che la più grande botta di culo che gli è capitata dopo aver vinto un premio nobel tipo superenalotto è stata non aver passato le primarie a Milano.

Me lo immagino l’arzillo mentuto tutte le sere, prima di coricarsi nel suo candido lettino, che si frega le mani soddisfatto e pensa: “ah, come sono stato bravo, l’ho sparata grossa anche stavolta, pensa a quando scriveranno la mia biografia e qualche critico noterà che la mia proverbiale arguzia da poeta l’ho riversata tutta tutta nella mia attività politica. Ah, che provocatore glamour che sono. Ah, una sinistra intelligente e colta come la mia non c’è”.

Hai investito la città con una mareggiata di belinate, altroché. Pensi di essere provocatorio? Capirai.
Hai detto che bisogna recuperare l’odio di classe? Bah. Non sei solo vecchio, sei scontato. Le classi non esistono, sono un’astrazione.
Ma la sparata sui morti di Tienanmen, che secondo la tua mente illuminata erano “quaranta ragazzetti innamorati del mito occidentale e della Coca-Cola” (*), te la potevi proprio risparmiare. Sei un tànghero.
È vero che il numero esatto non si saprà mai, ma in piazza Tienanmen i giovani contestatori sono morti a migliaia. E poteva essere il più incredibile, meraviglioso, destabilizzante movimento studentesco del novecento. Stritolato dai carri armati, annegato in un bagno di sangue. Non metaforico, eh. Nessuna figura retorica è applicabile. Neanche l’iperbole.
Ora lo so che un poeta non è tenuto a contare. Si vede che nella tua poetica quaranta o tremila sono uguali. Un poeta di sinistra poi si conforta nel dire qualsiasi cosa gli passi per la testa, immagino. Ma se quella che hai detto è una cosa di sinistra, Mastella è la reincarnazione di Lenin.

Ridi, ridi. Piangi, piangi, che se passi le primarie ti tocca fare il sindaco davvero. E non ti potrai più nascondere dietro i calembour, tutti si accorgeranno del pezzo di tànghero che sei.

(*) la frase completa, pronunciata nel 2006 e riportata da wikipedia, è:”quaranta ragazzetti innamorati del mito occidentale e della Coca-Cola hanno fatto più rumore di migliaia di operai massacrati in Cile”.

3 Comments »

  1. credo che si sia seppellito definitivamente da solo,
    smentito anche da chi lo ha candidato.
    i principi ok, ma per i genovesi la sparata che lo ha definitivamente archiviato è stata quella sul fatto che non gli importa di avere marciapiedi puliti :)

    Comment di estrellita — 23 Gennaio 2007 @

  2. ma sì, è evidente che non spera davvero di vincere. ma è ancora più insopportabile, perché vuol dire che pensa davvero che nelle sue provocazioni ci sia della sostanza che serve al dibattito.
    potrei anche fregarmene, visto che le primarie della sinistra non sono affar mio. me ne devo interessare, invece, perché purtroppo il vincitore delle primarie sarà anche matematicamente il mio sindaco. e naturalmente non sarà questo pezzo di tanghero, ma c’è il serio rischio di ritrovarselo comunque in giunta. l’unica speranza è che le primarie lo seppelliscano nell’insignificanza quantitativa. ma vedo che rifondaroli di spicco difendono anche la sua sparata su tienanmen. mah…

    Comment di Alessandro — 23 Gennaio 2007 @

  3. […] Lo so che oltralpe stanno assistendo a un confronto spettacolare tra due candidati alla presidenza comme il faut. Io per il momento mi devo accontentare dei primi faccia a faccia televisivi tra Enrico Musso e Marta Vincenzi, candidati a sindaco di Genova rispettivamente per il centrodestra e per il centrosinistra. Scongiurato alle primarie il rischio del tànghero, il centrosinistra ha scelto una donna che indubbiamente ha dalla sua molta esperienza amministrativa (assessore nelle giunte Merlo e Sansa degli anni 90, poi presidente della Provincia per due mandati, poi parlamentare europeo), ma altrettanta difficoltà ad accreditarsi come “nuova”, anche se vorrebbe: dice di aver rotto degli equilibri, di essere legittimata pienamente dal risultato delle primarie e quindi libera dai giochi tra i partiti. Stessa virtù rivendicata con maggiore enfasi da Musso, professore di economia all’università, faccia e curriculum da primo della classe, decisamente giovane rispetto alla media anagrafica di tutti i candidati a Palazzo Tursi che io ricordi. […]

    Pingback di Cronachesorprese » Campagna, non champagne — 5 Maggio 2007 @

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