Cronachesorprese

6 Gennaio 2007

70 anni nei tuoi sandali

Filed under: le specie musicali,spider report — alessandro @

Paolo ConteUn referrer di poche ore fa ricorda: “Auguri a Paolo Conte, compie 70 anni”. Avendo già celebrato quelli di Jannacci, non potevo evitare di fare gli auguri anche a lui. L’ho visto suonare l’ultima volta a febbraio dell’anno scorso al Carlo Felice. Due anni fa allo Smeraldo di Milano. E quattro anni fa a Viareggio, d’estate. E spero di vederlo ancora tante volte.
Spero anche di vedere presto online versioni attendibili dei testi delle sue canzoni. Da quando, insieme al mio amico Kammamuri, abbiamo notato che non esiste su internet una versione corretta del testo di Genova per noi, le cose non sono cambiate. Googlare per credere: il verso corretto “Genova, ai giorni tutti uguali” ricorre una sola volta, in un blog. Risulta ben 84 volte, invece, la versione sbagliata che non riporto per non fare 85.
Non mi stupisce che il nostro astigiano non abbia la percezione di questo problema: è uno che suona in smoking, che dice che il novecento sì, è stato bello, ma vuoi mettere l’ottocento? Insomma il Paolo è programmaticamente e deliziosamente demodé. Non starò certo a chiedere a lui come fare a porre rimedio a un equivoco che non è da poco. Ma è grave che quelli della Warner music non siano consapevoli del problema e impongano, a lui e agli altri artisti per i quali fanno siti in serie, l’assenza dal sito ufficiale dei testi per obsolete ragioni di difesa del copyright. Questo arroccarsi irragionevole su posizioni anacronistiche di difesa di proprietà intellettuali di dubbia definizione in realtà danneggia l’artista. Perché tutti ormai usano internet per trovare i testi delle canzoni. Se chi è interessato non ha la possibilità di trovare i testi corretti, il messaggio dell’artista può essere danneggiato. Se non conoscessi bene la canzone in questione e avessi la curiosità di leggere il testo attentamente, a fronte di una schiacciante maggioranza di 84 a 1 dovrei concludere che è la versione più ricorrente quella esatta.

6 Comments »

  1. Grazie.
    Un saluto.

    Comment di Eremo — 6 Gennaio 2007 @

  2. Ho voluto fare la prova e siamo già a 85. L’internet cresce, non sempre nella giusta direzione.

    Questa storia del copyright sta rompendo le scatole anche a me. Non voglio certo suggerire alle case discografiche di rinunciare ai loro diritti, ma solo di essere un po’ più intelligenti. Ti faccio un esempio clamoroso. Da qualche tempo ho scoperto il mondo del podcast, e con esso un nuovo modo di ascoltare la radio: secondo i miei e non i suoi orari. Ogni programma radiofonico che si rispetti è inframmezzato dalla musica (è uno dei mysteri dell’Universo, ma questa è un’altra storia); nel podcast, però, niente musica: evidentemente, non ci sono i diritti. D’altra parte, i programmi sono interrotti anche dalla pubblicità e dell’onda verde: nel podcast non c’è niente di tutto questo, si fa peso netto e le trasmissioni durano la metà. Visto il tipo di programmi che ascolto, ho sempre considerato questo come un vantaggio.

    Qualche settimana fa accade che Condor, il bel programma pomeridiano di Luca Sofri su Radio2, fa quella che potrebbe sembrare una marchetta se la facesse un altro: una puntata monografica su uno sconosciuto – almeno a me – cantautore. L’ospite ha una storia familiare complessa, per cui pur essendo straniero parla un ottimo italiano con accento francese. La puntata è splendida, il tipo è intelligente, ma le canzoni che presenta non le fanno sentire. Il risultato è che potrebbe essere un rapper o uno chansonnier, non so se mi piace, e ho dimenticato anche il nome. Probabilmente, se mi avessero fatto sentire qualcosa, sarei andato a comprarmi il CD, o almeno a scaricarmi qualche pezzo su iTunes. Che dire? Sarebbe bello poter chiudere con un peggio per loro!, ma purtroppo è anche un po’ peggio per noi.

    Comunque sia: auguri, Avvocato! A Lei ed alla Sua giacca nuova!

    Comment di searcher — 6 Gennaio 2007 @

  3. uno dei tuoi titoli migliori :)

    Comment di estrellita — 8 Gennaio 2007 @

  4. estrellita: grazie, anche a me piace :-)

    searcher: strana la differenza di uno in poche ore nei risultati di google. ma chissà da cosa dipende: stasera vedo che sono 102. e quando l’abbiamo provato io e kammamuri, un anno e mezzo fa, erano ancora di più. per il resto sono pienamente d’accordo con te. lo stesso mantellini si lamentava qualche giorno fa sul blog di non poter citare nel suo programma alla rai nomi di marche e prodotti, come se chi parla di tecnologia non fosse costretto a farlo per non dire cose inutili e generiche. quindi da una parte parlano di chansonnier senza farci sentire le canzoni; ma dall’altra parte non nominano prodotti per non fare pubblicità. in entrambi i casi, pare davvero che le esigenze dell’informazione abitino da un’altra parte.

    Comment di alessandro — 8 Gennaio 2007 @

  5. Ma tu hai capito perché le donne odiavano il jazz?

    http://www.autori.diablogando.it/archive.php?blogid=16&eid=89

    Comment di searcher — 7 Febbraio 2007 @

  6. no, non l’avevo capito… :-)

    Comment di alessandro — 8 Febbraio 2007 @

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