Cronachesorprese

30 Novembre 2006

Vota come mangi

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Avevo appena finito di scriverlo, e già Amato sembrava darmi ragione. Sembrava. In realtà non capisco come faccia il ministro dell’Interno a dire: “Nell’elezione del 2006 il sistema elettronico riguardò unicamente il voto e non il conteggio, solo in qualche parte d’Italia venne utilizzato come chiave d’esercitazione. Il suggerimento del non utilizzo del sistema arriva anche dagli stessi uffici del ministero e l’ho prospettato al presidente del Consiglio, Romano Prodi, che ha convalidato la mia stessa perplessità”
Tralasciando le classiche oscurità del linguaggio amatiano (che vuol dire chiave d’esercitazione? E che vuol dire convalidare una perplessità? Signor presidente del Consiglio, sono perplesso: me lo convalida? Ma cosa, l’essere perplesso o il motivo della perplessità?), nel 2006 non c’è stato voto elettronico. La sperimentazione ha riguardato soltanto lo scrutinio in alcune regioni, tra cui la mia (la Liguria). Quindi il contrario: il conteggio e non il voto. Che abbia sbagliato Repubblica a riportare la frase del ministro?

Ad ogni modo, poiché già la cosa non è chiara alla gente; poiché la banda Deaglio ha cercato di far credere che bastasse scrivere un programmino del livello di un’esercitazione su Access per truccare le elezioni; e infine poiché anche il ministro dell’interno, o un importante quotidiano, si mettono a parlare a un tanto al chilo, è opportuno ripetere cosa è stato, finora, il “voto elettronico” in Italia.

Alle politiche di aprile in ognuno dei seggi compresi nella sperimentazione era presente un operatore informatico che trasmetteva direttamente al Viminale i risultati dello scrutinio elettronico (fatto mediante lettura ottica delle schede). Se i risultati dello scrutinio elettronico e di quello manuale non coincidevano, secondo il decreto legge il presidente di seggio doveva provvedere “senza procedere ad ulteriori verifiche… agli adempimenti previsti dalla legge, tenendo conto dei risultati riportati sulle tabelle di scrutinio cartacee». I dati che il Viminale rendeva ufficiali, comunque, erano solo quelli provenienti dalle prefetture, e quindi dai conteggi manuali fatti sezione per sezione. Quindi: sperimentazione al cento per cento, indiscutibile prevalenza delle procedure tradizionali di scrutinio, e soprattutto nessun coinvolgimento delle operazioni di voto.

Alcune esperienze pilota di vero voto elettronico ci sono state, negli anni scorsi, nell’ambito di un progetto europeo denominato e-poll, e si sono svolte ad Avellino nel 2001, a Campobasso e a Cremona nel 2002, a Ladispoli nel 2004. Esperienze con caratteristiche diverse, di portata limitata per numero di elettori coinvolti o per rilevanza della consultazione (a Cremona e a Ladispoli si è colta l’occasione di alcuni referendum su temi locali, ad Avellino era invece il referendum costituzionale confermativo sul federalismo, importante ma dall’esito scontato). Alle amministrative di Campobasso riguardava una sola sezione. Solo a Ladispoli il test è stato un po’ più impegnativo dal punto di vista numerico, perché ha coinvolto tutti gli elettori del comune, ma è stata lasciata libertà di scelta tra voto tradizionale e voto elettronico: circa un elettore su quattro in quel caso ha scelto la modalità telematica.

Ora il governo sembra orientato a dire stop alle sperimentazioni. Me lo auguro, almeno fino a quando non si predisporranno sistemi informatici sicuri, e per sicuri intendo controllabili da un non tecnico: perché se devono essere l’amministrazione e la magistratura a controllare, il sistema deve essere tale da garantire che un’operazione fatta “in chiaro” da un non tecnico non sia adulterata da un software inserito clandestinamente da un tecnico. E, allo stato attuale della tecnologia, la vedo dura. In alternativa, dovrebbero esserci dei log file che tracciano l’atto di voto, di modo che non rimanga soltanto un flusso di elettroni ma venga scritto da qualche parte. Ma così si comprometterebbe potenzialmente la segretezza del voto.

1 commento »

  1. Bhè c’è ancora molto lavoro da fare per il voto elettronico e questo mi pare ormai una cosa certa…

    Comment di thisend — 30 Novembre 2006 @

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