Cronachesorprese

1 Luglio 2005

Libbrezze

Filed under: chiedici le parole — cronachesorprese @

La cuoca mi ha fatto un invito che non posso rifiutare, ah.

Libri che posseggo nella mia biblioteca e in genere

La mia biblioteca è come il parlamento italiano: mi rappresenta di fatto, mi guardo bene dal ripudiarla perché fa parte della mia storia e me la tengo stretta, ma io mi sento poco rappresentato da lei. C’è un po’ di tutto. Andiamo con un girone a 16 per saperne di più. Fase eliminatoria. C’è più filosofia che narrativa, più fantascienza che arte, più saggistica che manualistica, più poesia che spiritualità, più futilities che calcio, più guide turistiche che storia, più psicologia che sociologia, più dizionari che cataloghi. Sorteggio e quarti di finale. Filosofia liquida in scioltezza guide turistiche, fantascienza si impone su poesia dopo una doppia sfida memorabile, saggistica fa melina e punisce psicologia in contropiede, futilities umilia dizionari. Sorteggio e semifinali. Futilities ha ragione di saggistica per superiorità tattica e fisica, filosofia batte fantascienza solo nel recupero grazie a una punizione imprendibile. Finale. Prevale futilities ai rigori dopo una partita tesissima e a reti inviolate anche dopo i tempi supplementari. Filosofia fa ricorso perché futiilites avrebbe mandato in campo giocatori non tesserati. Il testo del ricorso dopo aver elencato fatti e circostanze aggravanti conclude: e poi insomma che cazzo vuol dire futilities? Risponde al dubbio la motivazione della sentenza, giunta dopo giorni di camera di consiglio e favorevole a futilities: "Tutto e niente. La tangente pagata dal lettore medio al marketing dell’industria editoriale".

Ultimo libro che ho comprato

Achille piè veloce di Stefano Benni.

Libro che sto leggendo ora

Q di "Luther Blisset". Ne ho letto appena venti pagine stasera e mi ha già inscimmiato.

Tre libri che consiglio ad altri blogger e perché

Manalive di G.K. Chesterton (in italiano si trova con il titolo "Le avventure di un uomo vivo"). Perché è forse l’unico libro in cui mi sia davvero identificato. Se dovessi dire cosa è per me la felicità, direi che è vivere e vedere il mondo come Innocenzo Smith.

Ubik di Philip K. Dick. Perché è stato scritto alla fine degli anni 60 ma ha delle intuizioni stupefacenti su tutto quello che oggi riconduciamo alla categoria di "virtuale". Orwell al confronto era un pivello.

Fedone di Platone. Perché è uno dei testi di filosofia più appassionanti e leggibili che siano mai stati scritti, e perché ha detto la verità sulla morte secoli prima che fosse definitivamente sconfitta.

I blogger a cui passo il testimone

Vorrei passarlo innanzitutto a due non-blogger (sembra di essere in Ubik…), Searcher e Ludi, che sono invitati a raccoglierlo commentando questo post. Poi ci metto Hardla e le tre meteoropatiche :-)


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