Mi sento come Depardieu in Una pura formalità: Onoff, acceso spento, non esiste lo scrivere senza memoria e non esiste memoria senza affetto. Scrivere queste righe è come entrare nella tetra gendarmeria del film.
Come Depardieu alla prima domanda rispondo sicuro: sono ingenuo per scelta, odio il sussiego dell’esperto e aspiro all’ingenuità del testimone. Io voglio scrivere per essere testimone. Non importa di cosa, con quale stile, da quale grado di analogia o di astrazione. Ogni cosa è degna di un racconto e detta il suo stile. Vorrei affezionarmi a ogni cosa, ricordarla, possederla di un possesso non violento e definitivo: scriverne, appunto.
Come l’Ispettore Polansky mi farete ammettere che, forse, di ciò che ho scritto non ricordo, e non amo, e non possiedo, nulla. Fai milioni gli scaffali e migliaia le biblioteche, ma l’amore profondo alle cose che passa attraverso un atto di scrittura si vive soltanto, non si può conservare.
Cerco di vivere questo paradosso, e a volte sono felice.
20 Maggio 2005
1000 caratteri: il mio rapporto con la scrittura
5 Comments »
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Scrivi proprio bene :)
Comment di Clio — 23 Maggio 2005 @
eh sì!
:)
(cuoca)
Comment di utente anonimo — 23 Maggio 2005 @
grazie a tutte e due :)
Comment di cronachesorprese — 23 Maggio 2005 @
… a te! :)
Comment di sonolacuoca — 23 Maggio 2005 @
toh…ecco un coro al quale mi unisco volentieri !
El Secretario
http://oblivion.blog.excite.it
Comment di utente anonimo — 25 Maggio 2005 @